martedì 29 ottobre 2013

Catastrofe consumo di suolo in Italia, “inghiottiti dal cemento 70 ettari al giorno”


Presentato a Roma il IX Rapporto Ispra sulla “Qualità dell’Ambiente Urbano”. Il Paese perde quotidianamente 70 ettari di suoli. Milano e Napoli hanno cementificato il 60% del proprio territorio. A Roma cancellati 35 mila ettari.

L’Italia sta sparendo, e non in senso metaforico. Non c’entra niente lo spread, qui parliamo di cose reali. Speculazione e cemento si stanno mangiando il Paese come un cancro. Hanno creato un deserto e lo chiamano economia.

I dati che emergono dal IX Rapporto Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale, sulla Qualità dell’Ambiente Urbano, presentato lo scorso 11 ottobre a Roma, costituiscono la cronaca di una lenta e dolorosa agonia, quella dell’ex Belpaese.

“Crescono le superfici artificiali e impermeabili”, si legge nel comunicato stampa ufficiale, “nel complesso le 51 aree comunali soggette a monitoraggio hanno cementificato un territorio pari a quasi 220.000 ettari (quasi 35.000 solo a Roma) , con un consumo di suolo giornaliero pari a quasi 5 ettari di nuovo territorio perso ogni giorno (sono circa 70 a livello nazionale). Il 7% del consumo giornaliero in Italia è concentrato nelle 51 città analizzate. In testa Napoli e Milano che hanno ormai consumato più del 60% del proprio territorio comunale”.

Numeri che assomigliano ad un epitaffio più che a un grido d’allarme, e che fotografano plasticamente la tragedia di una Nazione che ha deciso di non avere un futuro.

“La maggior parte dei Comuni indagati”, prosegue la nota, “ha destinato a verde pubblico meno del 5% della propria superficie; a Messina, Cagliari e Venezia le più alte quote di aree naturali protette, fondamentali per la conservazione della biodiversità urbana”. Gli esempi positivi, che pur esistono, contribuiscono tuttavia, se possibile, ad aumentare l’amarezza per ciò che non è stato fatto, e soprattutto per ciò che è stato realizzato di devastante, in tutto il territorio italiano. ...

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lunedì 14 ottobre 2013

Revoca consiglio comunale del 15 ottobre

Il  consiglio comunale previsto per martedì 15 ottobre 2013 è stato revocato.
 
per le seguenti ragioni:
 
 
"A seguito di un emendamento presentato alla Camera di modifica del D.L. n.102 del 31/08/2013 che dà la facoltà ai Comuni di continuare ad applicare la Tarsu, in alternativa alla Tares, per l'anno 2013; per tale motivo si ritiene opportuno attendere la conversione in legge del D.L. 102/2013, prima di prendere decisioni definitive in merito all'applicazione della Tares per l'anno 2013".
 



domenica 13 ottobre 2013

Consiglio Comunale del 15 ottobre 2013

Ordine del giorno del consiglio comunale di martedì 15 ottobre 2013 ore 20,45

  1. Eventuali comunicazioni del Sindaco.
  2. Approvazione verbali sedute precedenti.
  3. Modifica Regolamento per l’applicazione del tributo sui rifiuti e sui servizi “TARES” approvato con delibera del Consiglio comunale n° 36 del 01/07/2013.
  4.  Modifica tariffe del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi “TARES” anno 2013.
PARTECIPIAMO ALLA VITA POLITICA
DEL NOSTRO PAESE!

domenica 6 ottobre 2013

Cinquantatreesimo consiglio

Partiti i saldi di fine stagione!


Nel consiglio comunale di lunedì 30 settembre 2013 sono stati approvati due importanti deliberazioni relative all’impianto golfistico di San Giovanni in Marignano.

Con la prima si sono date direttive ed indirizzi al responsabile del servizio tecnico per attivare un percorso semplificato, ai sensi dell’art.8, comma 1 del DPR 160/2010, per autorizzare l’ampliamento dell’impianto golfistico per 5.000 mq di nuovi edifici, non previsti dal vigente Piano Regolatore Comunale Vigente, (residenza integrata e complementare alla ricettività: 2.500 mq, albergo struttura ricettiva: 1.500 mq, centro riunioni attività ricreative: 1.000 mq) e del campo di gioco in aree tutelate dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale.

Con la seconda si è adottata una variante che va a modificare la disciplina degli usi ammessi destinando a residenza tutti gli edifici già esistenti alla data di adozione del PRG (1995), quelli autorizzati alla data della presente variante e altri edifici approvati con titolo edilizio nel 2002. In pratica, questi edifici sono stati spogliati da qualsiasi vincolo di asservimento all’impianto sportivo e da legami con l’attività sportiva. E dunque potranno essere anche venduti. Inoltre, sono stati previsti ulteriori 600 mq di residenziale per edifici destinati ad alloggio dei proprietari, gestori, custodi ed addetti dell’impianto golfistico oppure utenti e ospiti. Infine, la variante estende le tipologie di attività ricettive alberghiere oltre alle normali destinazioni ad alberghi e a residenze alberghiere anche a affittacamere, case ed appartamenti per vacanze ed appartamenti ammobiliati per uso turistico. Con questa variante si intende anche chiudere un contenzioso in corso che la proprietà dell’impianto golfistico ha aperto contro il Comune.

Autorizzare l’ampliamento dell’impianto golfistico e la variazione degli usi ammessi significa infatti portare altro cemento ed introdurre l’urbanizzazione residenziale in una zona paesaggistica tutelata dal PRG e dal PTCP ed entrare in chiaro contrasto con le politiche e le finalità di valorizzazione dell’area Paesaggio Naturale e Seminaturale Protetto del Torrente Conca sulla quale sono stati di recente investiti centinaia di migliaia di euro di risorse pubbliche.

Le regole attuali (PRG, PTCP) non consentono la realizzazione del progetto di ampliamento. Ma attraverso la convocazione di una conferenza dei servizi si intende superare la necessità di un’ulteriore variante agli strumenti urbanistici. Inoltre, la deliberazione dell’ampliamento non ha il parere del responsabile del servizio tecnico nonostante il contenuto dell’atto sia chiaramente tecnico.

Occorre superare la vecchia concezione urbanistica ispirata al consumo di territorio cercando piuttosto di valorizzare il patrimonio ricettivo e congressuale esistente nei dintorni dell’impianto golfistico sia a San Giovanni (ristoranti, bed and breakfast, agriturismi) che nella vicina costa.


Qualche mese fa è stata respinta la richiesta di costruire un nuovo distributore di carburante a Morciano di Romagna in una zona tutelata dal PTCP (che non sembra di maggior pregio di quella dell’impianto golfistico). Ci si chiede allora che tipo di elasticità abbiamo gli strumenti urbanistici deputati alla tutela del territorio e se in tale campo non sia urgente l’adozione di comportamenti coerenti.