venerdì 27 febbraio 2009

INCONTRO CON L'ASSESSORE

MenteLocale ha incontrato l’Assessore all’Urbanistica mercoledì pomeriggio per avere chiarimenti intorno alle osservazioni fatte su alcune criticità della delibera C.C. n. 16 del 09-02-2009 “Variante specifica 2009 al P.R.G. art.15 della L.R. n.47/1978 s.m.i. – adozione”.

L’Assessore, pur minimizzando, ha riconosciuto che questa delibera in effetti non può essere immediatamente eseguibile in quanto nella votazione apposita è stata approvata da un numero di consiglieri inferiore alla maggioranza dei componenti del Consiglio prevista dalla legge.

Ora si tratta di capire come l’Amministrazione Comunale intenda procedere. Dall’incontro non sono emerse indicazioni chiare. Forse il Sindaco farà una comunicazione nel prossimo Consiglio Comunale e la delibera diventerà esecutiva come qualsiasi altra, cioè trascorso il decimo giorno dalla pubblicazione all’albo pretorio…

Questa però non è una questione da minimizzare. Infatti, avere certezza sulla data di esecutività effettiva della delibera è essenziale per capire da che momento l’avviso di deposito della variante del compartone potrà essere affisso all’albo e pubblicato sui giornali e da che momento cominceranno a trascorrere i sessanta giorni necessari per effettuare i controlli da parte degli enti preposti e per la presentazione di eventuali osservazioni.

Se nel verbale della delibera del compartone viene attestata una cosa che non poteva essere attestata, si crede di risolvere il problema facendo finta di nulla? Se insomma la delibera n.16/2009 è “tarocca”, si pensa di “risanarla” a parole? Per sistemare un atto adottato dal Consiglio, non serve un altro atto rivotato dallo stesso Consiglio? Ed in questo caso la delibera del compartone (posto che venga adottata di nuovo), non deve essere anche ripubblicata?

Ci auguriamo che il procedimento segua l’iter più trasparente e corretto. Ribadiamo la necessità di dare inizio ad un vero percorso di urbanistica partecipata sul compartone con il coinvolgimento e l’ascolto della popolazione di San Giovanni. Un incontro fatto solo per comunicare poco prima delle elezioni un progetto già definito e concordato nei minimi particolari con la parte privata non sarebbe sicuramente un bell’esempio di partecipazione!

LETTERA AL SINDACO

Pubblichiamo di seguito la lettera inviata al Sindaco, al Segretario Comunale ed ai Consiglieri in merito ai "pasticci" riscontrati nella delibera della variante del compartone adottata il 9 febbraio scorso.

San Giovanni in Marignano, 20.02.2009

Al Sindaco

Al Segretario Comunale

Ai Consiglieri Comunali

Comune di San Giovanni in Marignano
via Roma , 59
47842 San Giovanni in Marignano

Oggetto: Osservazioni in merito alla delibera C.C. n.16 del 09-02-2009.

Avendo preso conoscenza della delibera C.C. n. 16 del 09-02-2009 “Variante specifica 2009 al P.R.G. art.15 della L.R. n.47/1978 s.m.i. – adozione”, si segnala che la deliberazione di immediata eseguibilità contenuta nel dispositivo dell’atto contiene delle criticità che dovrebbero essere attentamente valutate.

Infatti l’art.134, comma 4, del T.U.E.L. 267/2000 recita che “Nel caso di urgenza le deliberazioni del consiglio o della Giunta possono essere dichiarate immediatamente eseguibili con il voto espresso della maggioranza dei componenti”. Dato che il voto favorevole sull’immediata eseguibilità della delibera è stato espresso solo da n.8 consiglieri e dato che la “maggioranza dei componenti” del Consiglio Comunale del Comune di San Giovanni in Marignano è di n.9 componenti su 17 complessivi, ne risulta che la variante al P.R.G. non può avere immediata eseguibilità, ma che diventerà esecutiva solo trascorso il decimo giorno dalla sua pubblicazione (art. 134, comma 3).

Non si tratta semplicemente di un difetto formale, ma di un’anomalia sostanziale come è evidente in un procedimento del genere nel quale la tempistica ha così grande importanza per l’approvazione del provvedimento finale.

Si evidenzia, inoltre, come sia inopportuna la deliberazione di immediata eseguibilità in una materia urbanistica così delicata come il comparto C2-4 che ha suscitato una viva preoccupazione nella comunità marignanese per le prevedibili ripercussioni sociali, ambientali e sullo stato della mobilità. Un tema tanto rilevante per il paese avrebbe meritato un coinvolgimento massiccio della popolazione attraverso l’organizzazione di appositi percorsi laboratoriali tematici ed una più attenta e meditata riflessione politica.

Come cittadini interessati alla qualità della vita del paese ed alla salvaguardia del suo territorio auspichiamo che gli atti in questa materia vengano adottati secondo le modalità e la tempistica previste dalla normativa vigente.

Si resta in attesa di un riscontro alla presente.

Cordiali saluti.
p. [MENTELOCALE]

(seguono firme)

lunedì 23 febbraio 2009

"IMPATTO NEGATIVO"





A pagina 3 dell’ultimo numero della patinata newsletter dell’associazione e-labor@, nel contesto di un articolo di giusta critica alla bassa qualità dell’intervento di autocostruzione realizzato nei pressi del quartiere Peep di via Ferrara, si legge: “A San Giovanni dal dopo guerra ad oggi nessuna costruzione ha mai avuto un impatto tanto negativo sul territorio quanto questo”.

Ci permettiamo sommessamente di osservare che questa è un’affermazione fuori dalla realtà.

Sì, la bassa qualità dell’intervento di autocostruzione da sola basta a fare capire quanto stia a cuore a questa amministrazione comunale la materia dell’edificazione popolare. Ma anche sulla localizzazione (decisa da precedenti giunte) ci sarebbe da ridire: si pensi solo all’impatto sul traffico dell’intervento (a pochi metri c’è l’Istituto Comprensivo…) con ulteriori 18 famiglie insediate!

Detto questo non si può fare demagogia dicendo che “mai” a San Giovanni interventi edificatori hanno avuto un “impatto tanto negativo” sul territorio!

In ordine sparso, per non citare la stessa zona Peep e per limitarsi agli ultimi dieci, quindici anni, come esempi di “impatto negativo” sulla percezione visiva e sociale del territorio sangiovannese si potrebbero citare:
1)l’intervento accanto al Superconad;
2)i condomini nell’ex campo sportivo, dietro il Comune;
3)il golf;
4)il galoppatoio;
5)i condomini di decine di appartamenti che sono sorti come funghi per tutto il paese al posto di abitazioni monofamigliari;
6)vari interventi di ristrutturazione “intensiva” di edifici del centro storico, abitati storicamente da una, due famiglie, nei quali è stato consentito di realizzare più appartamenti di piccole dimensioni, senza realizzare dei parcheggi;
7)le casette a schiera affacciate proprio sulla Saludecese all’inizio e alla fine di via Pianventena.

Purtroppo si potrebbe continuare: si pensi ai vari interventi realizzati di recente a Montalbano ed alle palazzine realizzate a Santa Maria lungo la strada che porta alla chiesa…

Strano che il comitato promotore di e-labor@, composto per lo più da ex amministratori, nella foga polemica dimentichi le altre evidenti brutture che in questi anni hanno avuto un “impatto tanto negativo” sul nostro territorio e che ogni normale cittadino di San Giovanni ha invece ben presente. Strano o fin troppo comprensibile?

sabato 21 febbraio 2009

LA FRETTA DI APPROVARE IL COMPARTONE...

Nel consiglio comunale di San Giovanni in Marignano dello scorso 9 febbraio è stata approvata la delibera C.C. n. 16 del 09-02-2009 “Variante specifica 2009 al P.R.G. art.15 della L.R. n.47/1978 s.m.i. – adozione”.

Con questa delibera in pratica è stato adottato il profilo del compartone futuro, un profilo che probabilmente va incontro a tutte le aspettative della controparte privata, aumentando il valore potenziale degli appartamenti che si andranno a costruire.

Innanzitutto, è stato aumentato il parametro di conversione tra superficie costruibile e la superficie fondiaria, consentendo così al privato di inglobare nelle proprie costruzioni una maggiore superficie di verde per farci giardini privati più grandi, guadagnando di più nella successiva vendita. Poi è stato deciso di spostare la superficie edificabile commerciale fuori dal compartone, probabilmente in via Al Mare. Inoltre, 4.200 mq. di potenzialità edificatorie di parte pubblica verranno spostate altrove…

Se la parte privata proprietaria del compartone ora certo gioisce, possono dire altrettanto i cittadini di San Giovanni costretti a vedere aumentare la popolazione di oltre 1.500 abitanti e a vedere diminuire la qualità dei servizi pubblici erogati? Dovranno essere contenti alla prospettiva di un peggioramento globale della viabilità (non è previsto un piano del traffico serio per il compartone ) e al probabile collasso del traffico già caotico in via Al Mare? Dovrebbero esultare per l’irrefrenabile impulso al consumo di territorio che favorisce solo alcuni interessi privati senza alcun riguardo per l’interesse pubblico?

Dal verbale della delibera si capisce che la seduta del 9 febbraio è stata drammatica, con il partito di maggioranza profondamente spaccato (2 consiglieri di maggioranza hanno votato contro, 1 è uscito). L’opposizione ha proceduto in ordine sparso: la destra ha votato contro, il consigliere della lista civica è uscito, il consigliere di rifondazione pure… alla fine la variante è passata con 8 voti favorevoli e 5 contrari.

Un consigliere di maggioranza ha dichiarato: “Ci sono molto dubbi su questa delibera da parte di alcuni Consiglieri. Avevo chiesto di ritirare il provvedimento. La Giunta ha deciso di non tenere conto di questa richiesta e di andare avanti comunque…”. E’ chiaro che forse un supplemento di riflessione politica e di partecipazione della popolazione sarebbe servito. La cittadinanza ancora attende l’incontro pubblico sul compartone annunciato nel corso dell’incontro del 12 gennaio!

Dopo l’approvazione però si è voluto strafare, chiedendo al consiglio di votare anche per l’immediata eseguibilità della delibera. Ma la fretta è sempre una cattiva consigliera. Infatti, la legge prevede che per approvare “Nel caso di urgenza” (che dovrebbe essere comunque motivata) l’immediata eseguibilità di una delibera occorre il “voto espresso della maggioranza dei componenti” (art.134, comma 4, del T.U.E.L. 267/2000).

In questo caso, però, l’immediata eseguibilità della delibera è stata approvata solo da n.8 consiglieri e dato che la “maggioranza dei componenti” del Consiglio Comunale del Comune di San Giovanni in Marignano è di n.9 componenti su 17 complessivi, ne risulta che la variante al P.R.G. non può avere immediata eseguibilità. ma che diventerà esecutiva solo trascorso il decimo giorno dalla sua pubblicazione (art. 134, comma 3)!

MENTE LOCALE con una nota indirizzata oggi al Sindaco, al Segretario Comunale e ai Consiglieri Comunali ha segnalato tale problema che non è semplicemente un difetto formale, ma un’anomalia sostanziale.

Infatti, il Consiglio Comunale dovrebbe approvare definitivamente il tutto trascorsi 60 gg. dalla pubblicazione della variante e dal deposito degli atti (cfr. artt.15, comma 4, e 21 L.R. n.47/1978). Pertanto individuare con chiarezza il termine dal quale fare partire il calcolo del tempo (il 10 febbraio o il 20 febbraio?) è evidentemente importantissimo. Sembra che l’Amministrazione voglia arrivare a tutti i costi all’approvazione della variante entro la fine della legislatura. Ma, a causa delle elezioni, l’ultimo Consiglio comunale utile dovrebbe svolgersi non oltre il 20, 21 aprile… Ed in questo lasso di tempo possono essere presentate delle osservazioni alla variante!

Del resto, è stato inopportuno porre la deliberazione di immediata eseguibilità in una materia urbanistica così delicata come il compartone che tanta preoccupazione suscita nella comunità sangiovannese. Come si concilia in questo caso l’urgenza con l’interesse pubblico? Chi ha così tanta fretta in questa materia? Non certo la popolazione di San Giovanni!

Come cittadini interessati alla qualità della vita del paese ed alla salvaguardia del suo territorio auspichiamo che la variante del compartone segua l’iter previsto dalla legge. Se deve essere ripresentata al Consiglio, che sia ripresentata. Se non potrà essere approvata entro fine legislatura, vorrà dire che il prossimo Consiglio insieme alla popolazione avrà tempo per esaminare la questione con maggiore oculatezza. Non tutto può essere piegato alla convenienza elettorale.

venerdì 20 febbraio 2009

STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO!



La democrazia implica la reversibilità di ogni decisione (sempre esclusa quella sulla democrazia medesima). (...) La strada per dire: 'ci siamo sbagliati' deve restare sempre aperta. (Gustavo Zagrebelsky, Imparare democrazia, Einaudi, Torino 2007)


Non è opportuno che la realizzazione del compartone ed il PSC vengano adottati proprio adesso, poco prima delle elezioni, quando per anni non è stato fatto nulla. E’ giunto il momento di mettere in discussione la stessa realizzazione di un intervento così devastante come il compartone, programmato oltre quindici anni fa, che non serve più al paese attuale! Occorre rendersi conto che è ora di smettere di svendere il territorio attraverso la previsione nel PSC di ulteriori ambiti insediativi.

Si deve ripartire dalle persone e dalle loro esigenze favorendo interventi di ristrutturazione e di riqualificazione degli edifici esistenti anche in termini di efficienza energetica.
A San Giovanni si è costruito molto, spesso anche male, e ciò che sembrava così indispensabile ad altri amministratori col tempo si è rivelato una scelta inadeguata.

Un paese può decidere di indire un referendum consultivo per capire come realmente la popolazione la pensi su una questione di gestione del territorio di rilevanza “storica” per la sua futura fisionomia sociale. Un paese può decidere di adottare un PSC a “crescita zero” se le precedenti previsioni di nuove costruzioni non ancora attuate ed il costruito non utilizzato (case sfitte, capannoni vuoti) risultano sufficienti per le future necessità.

E’ importante che la discussione su decisioni di così grande importanza per il paese non venga rinchiusa nelle segrete stanze dei partiti o negli studi ovattati dei progettisti.

E’ importante svolgere a San Giovanni una funzione di informazione a servizio dei cittadini, visto che sia a destra sia a sinistra si tace in modo inquietante e stranamente compiacente.

Non servono più promesse per favorire questo o quell’interesse privato, ma discorsi trasparenti che sappiano dialogare con tutte le persone per costruire, nell’ascolto e nella partecipazione, il nostro paese futuro.

mercoledì 18 febbraio 2009

COMPARTONE, PSC... NO GRAZIE!


A San Giovanni in Marignano si sta preparando una colossale cementificazione del territorio!

Il piano attuativo del comparto C2-4 (il Compartone, nella zona dietro alle poste) sta per essere approvato dall’attuale Amministrazione Comunale. In fretta e furia e … in sordina … senza un percorso pubblico di informazione e partecipazione (vedi la variante al PRG adottata dal Consiglio Comunale lo scorso 9 febbraio). Cosa singolare visto che si tratta di un insediamento di 18 ettari che modificherà in profondità gli assetti socio-demografici del paese.
Il Compartone porterà a San Giovanni oltre 1500 persone nel giro di pochi anni, senza infrastrutture e servizi adeguati. Un intervento 10 volte più grande di quello realizzato nei pressi del Superconad!

I NUMERI DEL COMPARTONE
TOTALE appartamenti
467 (di cui 308 privati e 159 pubblici)

condomini/palazzine: 39 di 3 piani, 9 appartamenti di 65 mq.
25 di 2 piani, 3 appartamenti, di 80 mq.
16 di 2 piani, 2 appartamenti di 100 mq.
+9 abitazioni singole,1 piano,1 appartamento
di 120 mq.
La parte pubblica dell’insediamento ora consiste solo nell’ipotesi della proprietà pubblica di alcuni terreni. Ma se, quando e secondo quali modalità verrà realizzata effettivamente è tutto da decidere.

E’ assente un piano di edilizia popolare lungimirante e credibile. Addirittura pare che si intenda spostare la parte pubblica altrove, prevedendo così nuove lottizzazioni ed il consumo di ulteriore territorio. Questo per ridurre la densità abitativa del compartone!

Anche il Piano Strutturale Comunale (PSC) di prossima approvazione prevede ulteriori pesanti ambiti insediativi: 150 a San Giovanni, vicino alla curva della circonvallazione, 60 a Montalbano, 40 a Santa Maria e 26 a Pianventena. Per un totale di oltre 3.000 nuovi abitanti nei prossimi dieci, quindici anni (Compartone + attuazioni vecchio PRG + PSC).

Tutta questa cementificazione del territorio serve alla gente di San Giovanni? Serve alle famiglie, alle persone, alle imprese? NO! Anzi questi dovranno subirne l’impatto in termini di inadeguatezza delle strade, del sistema fognario, delle scuole e dei servizi sociali in genere.

L’Amministrazione Comunale ha deciso di realizzare un quartiere dormitorio sul modello delle periferie metropolitane senza prevedere negozi, bar, luoghi di socializzazione e senza parlarne con i cittadini. Il centro commerciale del compartone verrà spostato sulla via Al Mare, già gravemente penalizzata da ingorghi e traffico caotico. Il parco pubblico previsto ha una forma anomala e frazionata che sembra impedirne il futuro utilizzo per manifestazioni ed eventi a beneficio della collettività. Non esiste un serio piano della viabilità futura, che simuli gli impatti del traffico veicolare (ne faranno le spese via Mazzini, via Gobetti, via Crispi...). Si dice che la mirabolante variante sulla SP 58 potrà risolvere tutti i problemi ma pare che la provincia non abbia nessuna intenzione di farla nel breve termine ... Manca infine uno studio sulle ripercussioni sociali derivanti da un aumento demografico così massiccio in un periodo di tempo relativamente breve e dalla concentrazione di così tante persone in un'unica area del territorio priva di altri servizi.

In questa partita, sono stati salvaguardati gli interessi collettivi e dell’ambiente, oppure l’ha fatta da padrone solo l’interesse privato? E’ vero che il progettista incaricato dal Comune verrà pagato dalla società immobiliare che costruisce il compartone? E’ vero che un assessore all’interno delle Giunta Comunale ha stretti legami con una delle società proprietarie dei terreni del compartone? E’ vero che grazie al PSC verrà favorita la “regolarizzazione” di alcune lottizzazioni abusive che da anni sono in sospeso? L’Amministrazione Comunale deve fare chiarezza, per consentire alla popolazione di valutare se l’interesse pubblico venga davvero tutelato, se si stia configurando un conflitto d’interessi e avere opportuni elementi per giudicare serenamente dell’operato dei suoi amministratori, specie in tempo di elezioni.

Dato che ci sono evidenti nodi politici irrisolti sulla questione del compartone e del PSC (due assessori all’urbanistica più uno ai lavori pubblici si sono dimessi nel corso della legislatura, il partito di maggioranza si è profondamente diviso sulla questione), sarebbe forse auspicabile che l’Amministrazione Comunale si prendesse il tempo necessario per coinvolgere la popolazione in un reale percorso di approfondimento politico, tecnico e sociale per giungere a una soluzione condivisa e realmente sostenibile dalle persone e dall’ambiente.

Gli Amministratori passano, ma le decisioni politiche restano e condizionano pesantemente la vita delle persone.

martedì 17 febbraio 2009

SCUSA..? A TE SERVE IL COMPARTONE?




Con il compartone si prevede la costruzione a San Giovanni di 467 nuovi appartamenti. Questo significa che nel giro di breve la popolazione aumenterà di oltre 1500 abitanti.

Prova ad immaginare San Giovanni con 870 auto in più senza aver fatto un piano di viabilità futuro…

Prova ad immaginare San Giovanni con oltre 200 nuovi bambini senza un progetto di ampliamento degli asili e delle scuole…

Con la variante appena adottata e con il nuovo Piano Regolatore (oggi Piano Strutturale Comunale) si prevede inoltre di spostare in Via Al Mare il centro commerciale, prima previsto nel compartone, e di collocarvi altri edifici per l’industria ed il commercio.

Prova ad immaginare l’aumento del traffico generato da questa geniale idea in una strada già intasata ed invivibile come Via Al Mare…

Perché approvare in fretta e furia una variante poco prima delle elezioni? A chi serve il compartone? Alla gente di San Giovanni o alla proprietà del terreno edificabile?

Hanno preso tutte queste decisioni fondamentali per il tuo futuro chiusi nelle loro stanze senza un vero percorso di ascolto e partecipazione.

Prova ad immaginare cosa sarebbe invece un paese amministrato a partire dalle esigenze delle persone e dall’attenzione per le future generazioni…



Prova a pensarci. fai [M E N T E L O C A L E]