Che dire del piano particolareggiato di iniziativa privata (PP) del primo stralcio del compartone? A parte alcuni “dettagli” (il lago che su input di Hera va a sostituire le vasche di laminazione, l’aumento nel primo stralcio della percentuale di attuazione degli alloggi privati e la diminuzione di quelli pubblici), sembra trovare sostanziale conferma la cementificazione e il consumo di territorio previsti nel Piano Urbano di Coordinamento (PUC) approvato il 29 luglio 2010. Ma da almeno due “novità” si intuisce che (causa crisi economica?) forse sono già in ballo alcune ipotesi sulla futura evoluzione (trasformazione?) del progetto.
1) Diminuzione del numero degli alloggi privati (da 315 a 221) e degli alloggi pubblici (da 141 a 112). Questa diminuzione in parte può essere spiegata con un aumento della superficie complessiva media degli alloggi (che è passata dai 91 mq del PUC ai 105 mq del PP), ma soprattutto con una diminuzione di 5.190 mq rispetto al PUC della superficie effettiva a disposizione per gli alloggi. Probabilmente nel calcolo delle superfici del PUC, oltre a non tener conto della superficie dei parcheggi interrati introdotta con la modifica prevista dell’art.3.2.5 del Regolamento edilizio, si era scomputato anche un “bonus” ulteriore per i parcheggi interrati “fino alla misura massima di 18 mq. di superficie netta ogni 100 mq. di SC”, presente nella attuale normativa, che nella nuova versione del RE è stato cancellato. Insomma, rifacendo i calcoli si sono accorti che i 456 alloggi (315 privati e 141 pubblici) previsti dal PUC non erano realizzabili ai sensi delle modifiche normative che si vogliono introdurre.
2) Ingresso nel Piano di due nuove ditte proprietarie e di due nuovi privati. Questi nuovi soggetti sono interessati, per ora, a lotti che si affacciano su via Gobetti sui quali, in uno stralcio a parte, dovrebbero essere costruite tre ville. Considerato che nella crisi attuale risulta molto complesso realizzare e vendere i 113 alloggi privati previsti nel primo stralcio, probabilmente si sta cominciando a sperimentare la via del frazionamento del comparto, vendendo qualche lotto, già sostanzialmente dotato di opere di urbanizzazione, per incassare subito qualcosa. In questo quadro, non è chiaro che fine faranno le opere pubbliche promesse. Per non parlare della tanto sbandierata edilizia residenziale pubblica.
3) Quota ERP da trasferire. Rimane inoltre a tutt'oggi irrisolto il nodo del trasferimento in altri comparti previsti dal PSC di una porzione, non marginale, di edilizia residenziale pubblica pari a mq 4.903 di Superficie Complessiva di alloggi. Il compartone rimarrà anche per i prossimi anni un elemento che sia direttamente sia indirettamente influenzerà la pianificazione urbanistica di tutto quanto il territorio comunale.
Insomma, vista l’insensibilità dei nostri amministratori sulla questione, viene proprio da chiedersi: dalla cementificazione ci salverà la crisi?