venerdì 9 ottobre 2009

QUALCHE DOMANDA SUL CENTRO IPPICO

MENTELOCALE intende porre delle domande all'Amministrazione comunale sui lavori in corso presso il Centro ippico e sulle modalità di realizzazione delle recinzioni e dei parcheggi, sul rispetto delle querce in via Rossi oltre che sulla questione del consumo dell'acqua. Non si tratta di avere pregiudizi verso quella o questa attività, ma si cerca di capire, visti i precedenti che hanno contraddistinto questo intervento, le varianti benevole ed il tempismo di certi accordi, come il Comune intenda esercitare ora la sua funzione di controllo a tutela dell'interesse pubblico.
Oggetto: Interrogazione a risposta orale in Consiglio sull’attuazione del “Comparto D10/1 e variante al piano particolareggiato D10/2 – Zone urbane di nuovo impianto a carattere sportivo e ricreative” denominato “Centro ippico”.

VISTA la deliberazione C.C. n.91 del 28.10.2008 con la quale è stato approvato l’Accordo con la proprietà del Centro ippico ai sensi dell’art.18 della L.R. 18/2000 ed è stata adottata la relativa variante al P.R.G. secondo la quale il privato non doveva più realizzare la piscina coperta e riscaldata da 25 metri da destinare anche ad uso pubblico in cambio della possibilità di realizzare box per cavalli di altezza di m.4,50 invece che di m.3,50 in cambio della cessione al Comune della proprietà di Palazzo Corbucci;

VISTA la deliberazione C.C. n.17 del 09.02.2009 con la quale è stato approvato il piano particolareggiato di iniziativa privata del Centro ippico;

CONSIDERATO che con la suddetta deliberazione C.C. n.17/2009 sono stati approvati degli elaborati da modificare ed integrare secondo quanto previsto dai pareri dei vari enti esterni e del parere istruttorio dell’Area 3 – Servizi Tecnici del Comune di San Giovanni in Marignano rilasciato in data 09.06.2008;

VISTE in particolare le seguenti parti delle osservazioni di tale parere alle TAVV. 7, 8 e 11a:
- TAV. 7: “d) Qualsiasi soluzione venga adottata [a proposito della soluzione del problema del traffico veicolare] in corrispondenza di entrata ed uscita dei veicoli, il cancello dell’ingresso dovrà comunque essere arretrato di almeno mt.10,00 rispetto la carreggiata stradale da cui si accede e dovrà essere particolarmente curato, sotto il profilo progettuale e successivamente quello realizzativo, l’innesto con la Via Montalbano”;
- “e) Le recinzioni dovranno essere realizzate in conformità al vigente Codice della Strada (ovvero alla distanza di metri 3 dalla sede stradale, e non dal confine catastale se più alte di metri 1,00), e dovranno rispettare le distanze minime previste dal Regolamento del Verde rispetto le essenze ad alto fusto (metri 4 dal fusto); inoltre dovranno essere rispettate le norme di attuazione del P.R.G. di cui all’art.4.8.7, comma 1, paragrafo “Requisiti ambientali, geologici e morfologici” che, per le recinzioni, prevedono che la recinzione sia prevista in siepe viva di varietà autoctona (da concordarsi perciò con gli Uffici Comunali sulla scorta del Regolamento comunale del verde) con eventuale rete interposta, sollevata di almeno cm 15 dal suolo, senza nessun manufatto in calcestruzzo o in muratura; l’eventuale fondazione dovrà preferibilmente essere realizzata in pali e comunque salvaguardare l’apparato radicale delle essenze arboree e arbustive esistenti; dovrà essere presentato un dettaglio progettuale e dovrà essere particolarmente curato, sotto il profilo progettuale e successivamente quello realizzativo, l’innesto con la Via Montalbano”;
- TAV. 8: “b) La distanza tra recinzione e sede stradale deve essere sempre misurata dal ciglio esterno del fosso adiacente (e qualora non presente considerare una distanza non inferiore a m 1,50 dal bordo carrabile) dello stato di fatto rilevabile in sito e non dal confine catastale come indicato nelle sezioni stradali rappresentate a meno che tale evenienza non sia situazione più restrittiva”;
- TAV.11 a – “Rete acque bianche: Come già indicato per la tav.8, punto g), i parcheggi dovranno essere drenanti”;

RICHIAMATO in particolare il parere dell’Ufficio VAS della Provincia di Rimini (deliberazione G.P. n.25 del 03.02.2009) che ha formulato le seguenti prescrizioni:
a. Occorrerà rivedere nel proseguo dell’iter progettuale i sistemi di laminazione dei picchi di portata meteorici, per rispettare i vincoli fissati dal Consorzio di Bonifica, data l’interferenza indiretta con il limitrofo corpo idrico di bonifica “Ordoncione”;
b. dovranno essere predisposti specifici elaborati inerenti le valutazioni e le soluzioni tecniche tese a dare attuazione a quanto disposto all’art. 11 comma 3 lettera a1) delle Norme di Piano del Piano Stralcio di Bacino (PAI) così come recepito dall’art. 2.5 comma 2 delle NTA del PTCP 2007
[1], in particolare si dovrà prevedere la realizzazione di un’opera di laminazione tale da consentire un rilascio al corpo idrico ricettore non superiore a 10 litri al secondo per ettaro di superficie urbanizzata;
c. dovranno essere adottati tutti gli accorgimenti necessari nella gestione dello stallatico per evitare il disturbo da odori e per rendere possibile il recupero come fertilizzante in agricoltura;

DATO ATTO che le suddette prescrizioni dell’Area 3 – Servizi Tecnici del Comune di San Giovanni in Marignano e dell’Ufficio VAS della Provincia di Rimini devono trovare collocazione nel corpo normativo dello strumento urbanistico attuativo, cioè presumibilmente nella Convenzione;

CONSIDERATO che nello Schema di convenzione urbanistica non si fa cenno al recepimento delle suddette prescrizioni né di quelle degli altri enti esterni;

VISTA la seguente parte dell’art.4.8.7 delle N.T.A.: “Le sistemazioni a terra al fine di una appropriata ambientazione paesaggistica degli insediamenti e per mitigare gli impatti dei nuovi manufatti dovranno prevedere una significativa presenza di alberature d’alto fusto di tipo autoctono dimensionata in ragione di non meno un esemplare ogni 500 mq di SF. Le recinzioni andranno realizzate in siepe viva di varietà autoctona, con eventuale rete metallica posta all’interno dell’area.
Dovrà essere realizzata una fascia di verde delle profondità non inferiore a 10 metri in adiacenza al tracciato catastale delle strada vicinale Giardini Mesoita (detta anche Giardini 1a) su cui dovranno essere posti a dimora filari di alberi di alto fusto e arbusti scelti fra quelli ammessi dal regolamento del verde e autorizzati dai competenti uffici comunali.
Tutti i percorsi carrabili e pedonali dovranno essere realizzati in modo da consentire la permeabilità delle acque meteoriche. In particolare i percorsi posti tra i box dei cavalli e le corsie di accesso e di distribuzione ai parcheggi pertinenziali intorno al comparto dovranno garantire tale permeabilità”;

VISTO il decreto della Giunta della Regione Emilia-Romagna prot. n. 2224, decreto n.516 del 7 maggio 1993 con il quale è stato assoggettato a regime di particolare tutela il filare di 25 roverelle (Quercus pubescens) presente in Via Rossi (F.4 mapp.28/145, 50, 53, 54, 123, 55, 126, 191/190/249);

DATO ATTO che i lavori del piano particolareggiato in oggetto sono attualmente in corso di svolgimento, mentre altri lavori, come quelli relativi alle recinzioni, sono già stati realizzati in precedenti stralci;



Per quanto sopra esposto

CHIEDO

1) gli elaborati del piano particolareggiato di iniziativa privata del Centro ippico sono stati aggiornati in relazione ai pareri espressi dai vari enti e fornitori di servizi, la convenzione è stata sottoscritta e sono state acquisite le aree pubbliche individuate dalla suddetta variante, tenendo conto del fatto che i lavori sono nel frattempo partiti?
2) le recinzioni del Centro ippico sono state realizzate secondo quanto previsto nel parere istruttorio dell’Area 3 – Servizi tecnici del Comune di San Giovanni in Marignano e nell’art.4.8.7 delle N.T.A.?
3) i cancelli d’ingresso al Centro ippico sono state realizzati secondo quanto previsto nel parere istruttorio dell’Area 3 – Servizi tecnici del Comune di San Giovanni in Marignano e nell’art.4.8.7 delle N.T.A.?
4) sono state rispettate le prescrizioni relative alla particolare tutela degli alberi monumentali presenti in Via Rossi, nei pressi del Centro ippico, previste dal decreto regionale n.516/93, dal parere istruttorio dell’Area 3 – Servizi tecnici del Comune di San Giovanni in Marignano e dal Regolamento comunale del verde e relative al rispetto della distanza minima di metri 4 dal fusto da parte delle recinzioni realizzate?
5) sono state rispettare le prescrizioni relative alle alberature ed agli arbusti previsti dall’art.4.8.7 delle N.T.A. al fine della realizzazione di un’appropriata ambientazione paesaggistica delle strutture del Centro ippico?
6) i percorsi carrabili e pedonali interni al Centro ippico sono stati realizzati in modo da consentire la permeabilità delle acque meteoriche?
7) i parcheggi realizzati sono drenanti?
8) sono state adottati degli accorgimenti nella gestione dello stallatico per evitare il disturbo da odori e per rendere possibile il recupero come fertilizzante in agricoltura?
9) come intende attivarsi l’Amministrazione per controllare che lo smaltimento delle acque meteoriche avvenga secondo quanto previsto dalle prescrizioni dell’Ufficio VAS provinciale anche in considerazione del fatto che nello schema di Convenzione urbanistica non si fa cenno al recepimento delle stesse?
10) quanti pozzi sono presenti all’interno del Centro ippico e qual è il consumo idrico annuo del Centro ippico?

Cordiali saluti.
Il Consigliere del Gruppo MENTELOCALE
Luca Vannoni
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[1] Articolo 2.5 Mitigazione del rischio idraulico e funzionalità idraulica 1.(P) I Comuni, nella predisposizione degli strumenti urbanistici generali e comunque entro due anni dall’entrata in vigore del presente Piano, redigono uno studio generale volto alla individuazione delle eventuali aree urbane esposte al rischio idraulico connesso allo smaltimento delle acque meteoriche e assumono idonee misure di mitigazione in particolare prevedendo la localizzazione e la realizzazione di sistemi di raccolta delle acque a servizio di più ambiti o complessi insediativi, esistenti e di previsione, in accordo con le Autorità competenti.
2. (P) In assenza dello studio generale di cui al precedente comma 1, negli interventi attuativi di trasformazione urbana e di nuova urbanizzazione la raccolta delle acque meteoriche deve essere effettuata in invasi di laminazione con capacità pari ad almeno 350 mc per ogni ettaro di superficie impermeabilizzata e con rilascio al corpo idrico ricettore comunque non superiore a 10l/sec per ettaro di superficie drenata interessata dall’intervento. Tali invasi possono avere capacità inferiore, o possono non essere previsti ( solo per interventi inferiori a 5.000 mq), se il loro dimensionamento viene verificato da apposito studio specifico che documenti la modalità di smaltimento delle acque meteoriche in rapporto alle caratteristiche e alla capacità di smaltimento delle portate di piena dei corpi idrici ricettori fino al ricettore finale e alle eventuali criticità connesse al rischio idraulico dell’area urbana afferente ai medesimi ricettori.

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