Lunedì 30 dicembre si è svolto l’ultimo
consiglio del 2013. In cinque anni non era mai accaduto che un consiglio
venisse convocato così a ridosso dell’ultimo giorno dell’anno. Anche il sindaco
si è del resto scusato dell’errore che ha determinato la strana convocazione.
Il primo punto infatti riguardava
la ratifica di una variazione di bilancio approvata dalla giunta dopo l’approvazione
dell’assestamento di bilancio (anche qua un’altra novità di procedura che il
revisore ha definito “decisamente inusuale”). E questa variazione, di
complessivi euro 10.000,00, doveva essere necessariamente approvata entro il 31
dicembre. Si è chiesto inoltre perché le variazioni di bilancio approvate dalla
giunta non rechino il parere del revisore. La risposta non è risultata
convincente: in fondo ci è stato detto che il parere viene richiesto solo dopo,
a cose fatte, perché si è sempre fatto così. Abbiamo votato contro questa
pratica.
Al secondo punto dell’ordine del
giorno c’era l’approvazione della convenzione con il comune di Riccione per la
tutela della popolazione canina. La convenzione consente di usufruire dei
servizi di cattura dei cani randagi e di ricovero. Viene stabilmente riservato
al comune un box. Nel 2012 i cani ricoverati sono stati complessivamente 13,
tutti restituiti ai proprietari, o dati in affido. Il costo della convenzione
nel 2012 ammontava a oltre euro 7.300,00 ed è stato detto che dovrebbe essere
comprensivo anche di servizi dedicati alla prevenzione del randagismo felino. Su
questo punto ci siamo astenuti.
Abbiamo invece votato contro la
proroga della convenzione con la quale il comune delega all’Ausl l’esercizio
delle funzioni socio-assistenziali nell’anno 2014. Non sono in questione i
servizi di cura e di assistenza alle persone, ma la loro modalità di gestione il
cui costo, ammontante ad euro 220.000,00, appare piuttosto oneroso. Forse la
proroga non è la migliore scelta, tenuto conto anche del nuovo contesto
organizzativo che si profila con la creazione di un’Ausl unica per la Romagna. Abbiamo
poi ribadito che ci appare illegittima una norma della convenzione che prevede
che il personale assunto dall’Ausl per svolgere il servizio sociale delegato
debba essere assunto dal Comune “in
caso di ritiro e/o mancato rinnovo della delega”.
L’ultima pratica, come
di consueto, riguardava materia urbanistica ed in particolare la ricezione da
parte del Comune di una norma regionale (art.14, comma 4, della L.R. 30 luglio
2013 n.15 recante “Semplificazione della disciplina edilizia”) che prevede che
i comuni entro il 31 dicembre 2013 devono individuare con deliberazione le aree
del centro storico dove non è ammessa la ristrutturazione con modifica della
sagoma (intervento che la nuova legge regionale inserisce tra quelli soggetti a
Segnalazione certificata di inizio attività: SCIA) e quelle nelle quali i
lavori di ristrutturazione non possono avere inizio prima che siano passati 30
giorni dalla data di presentazione della SCIA. La scelta del comune è stata quella di
inserire tra le aree soggette a questi vincoli tutte le aree del centro
storico, delle frazioni e dei ghetti, fatte però salve le norme del PRG che già
consentono determinati interventi di ristrutturazione con modifica di sagoma
anche in queste aree. Abbiamo osservato che forse poteva essere opportuno
definire con maggiore precisione l’elenco degli edifici di interesse culturale
ed ambientale. Su questo punto ci siamo astenuti.