sabato 23 febbraio 2013

Indagati!

Ho ricevuto qualche settimana fa un avviso di garanzia da parte dei carabinieri di Cattolica dal quale risulta che sono indagato per oltraggio a pubblico ufficiale, oltraggio a corpo politico amministrativo e diffamazione  in seguito ad una denuncia del sindaco e della vicesindaco contro MENTELOCALE per la pubblicazione di due commenti anonimi apparsi su questo blog in un post risalente a luglio 2011.

Un analogo avviso è stato consegnato al presidente dell’associazione culturale MENTELOCALE.
 
Dato che ricopro una carica pubblica credo che sia giusto che i simpatizzanti di MENTELOCALE e tutti i cittadini di San Giovanni vengano messi a conoscenza di questo fatto.  Anche perché possano interagire e comunicarmi qualsiasi loro opinione in merito. Lo faccio solo ora perché prima ho discusso la questione con gli amici del gruppo e perché poi mi sono preso del tempo per pensarci un po’ su.

E anche perché i miei comportamenti futuri in consiglio possano essere valutati e giudicati compiutamente anche tenendo conto di questa situazione.  Cercherò per quanto possibile di non farmi intimidire, ma mi rendo conto che nessuno è perfetto. E dunque dei punti di vista esterni, ora più che mai, sono utili per mantenere la barra dritta.
 
Al di là dei contenuti della vicenda, che dovranno naturalmente essere esaminati da chi di competenza, mi preme ora solo sottolineare che come consigliere e come membro di MENTELOCALE ho sempre cercato di non fare politica con le “carte bollate”.  Per mettere nei guai gli avversari politici e comprimerne la libertà d’azione.
 
Certo, ho presentato un esposto in procura per alcune varianti urbanistiche e qualche segnalazione alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, ma solo come normale – ed estremo – tentativo di fare chiarezza su vicende altrimenti impossibili da comprendere.
  
E ho soprattutto sempre cercato di non sostituire la dialettica politica con la lite giudiziaria.  Ora a parte un po’ di amarezza resta la sensazione che fare politica sul serio dall’opposizione in una piccola realtà come San Giovanni è estremamente difficile e che le conseguenze possono essere pesanti. 

Ricordo che in uno dei primi consigli del 2009 un ora ex assessore che avevo criticato in un precedente consiglio per un conflitto di interessi mi disse che anche io dovevo stare attento perché in futuro  mi sarei potuto trovare in un’analoga situazione. In realtà non mi sembra di essermi mai trovato in una situazione analoga alla sua, ma  le frecciate intimidatorie quelle sì confesso di averle avvertite sia in quel caso che in altri come metodo usuale di lotta politica.
 
Parlando con altre persone dell’esperienza di questi anni, mi sento chiedere se quando ho deciso di impegnarmi in politica non mi aspettassi questo trattamento. A dire il vero non pensavo che in politica, almeno a livello locale, fosse normale trattare l’avversario come un nemico ed utilizzare ogni mezzo pur di metterlo in difficoltà.

Devo confessare che mi sono ben presto reso conto che le cose stanno altrimenti. E che chi ha il potere lo usa per gestire a suo piacere le informazioni spesso approfittando del silenzio volontario o involontario di molti.  Per questo ho ritenuto importante, anche in questo caso, informarvi dello stato delle cose.

Luca Vannoni

venerdì 22 febbraio 2013

Quarantasettesimo Consiglio



Nel consiglio di lunedì 18 febbraio si è parlato di sistema di raccolta di rifiuti a partire da una nostra interrogazione sulla situazione della raccolta in via Al Mare. È stato sostenuto che gli spostamenti di cassonetti che si sono verificati sono funzionali alla riorganizzazione del sistema previsto dal piano d’ambito 2009-2012 tramite e-gate. Non si è escluso che il sistema di porta a porta disponibile in zona per  le aziende non possa essere esteso anche alle abitazioni residenziali, dati alcuni disservizi della raccolta. In realtà, molto pragmaticamente, bisognerebbe controllare quartiere per quartiere l’efficacia della raccolta da parte di Hera.  Del resto, se è vero che c’è una tendenza della raccolta differenziata, non si capisce perché i costi del servizio non diminuiscono.  È stato detto che Hera ha chiesto per il 2013 un aumento del 3,2%, forse limitabile ad un 1,5%. La verità è che non si dovrebbe proprio parlare di aumenti. Ma di diminuzione delle tassa per il servizio di gestione dei rifiuti –  a partire dalla già famigerata Tares – se davvero si produce meno rifiuto indifferenziato (il cui smaltimento in discarica è più costoso della gestione del rifiuto differenziato).
Abbiamo votato a favore della convenzione con l’associazione Konrad Lorenz, che gestisce il canile / gattile di Riccione, per la gestione delle colonie feline presenti sul territorio e la prevenzione del randagismo. L’assessore ha detto che a San Giovanni ci sono 102 colonie feline per un equivalente di oltre 800 esemplari randagi.

Abbiamo invece votato contro l’adesione di San Giovanni all’ambito territoriale ottimale della costa che comprende Cattolica, Coriano, Misano Adriatico e Riccione. Gli altri comuni della zona sud dovrebbero confluire  -  volenti o nolenti – nell’Unione della Valconca. I comuni dell’ambito della costa, tutti con popolazione superiore a 5.000 abitanti, sono tenuti a gestire insieme almeno tre servizi tra i quattro individuati dalle legge regionale 21/2012 (pianificazione edilizia e urbanistica, servizi sociali, protezione civile, polizia municipale), oltre ai servizi informatici. Possono farlo o attraverso delle convenzioni o costituendo un’Unione (in questo caso sono previsti incentivi). Pur sostenendo dal 2009 la necessità di introdurre delle forme di gestione associata dei servizi per realizzare delle economie di scale, non ci convince il percorso tutto partitico come questo provvedimento è stato concepito centralisticamente in regione e digerito passivamente in periferia. Per varie ragioni. Non si è tenuto conto della reale efficacia e dei concreti risultati conseguiti dalle Unioni, forme associative ormai presenti da oltre venti anni. Non si è impostato il dibattito a partire innanzitutto dai servizi che si intendono mettere insieme, ma si è parlato esclusivamente di confini. Inoltre, non si è tenuto conto delle reali situazioni finanziarie dei vari partner che nel caso dell’ambito della costa sono in alcuni casi piuttosto complicate e che potrebbero condizionare lo stesso livello qualitativo  della gestione associata. Infine, i cittadini non sono stati né informati né consultati. È molto grave che neppure in questo caso si sia avvertita la necessità di far partecipare i cittadini ad una decisione che nel medio termine avrà delle importanti conseguenze sulla vita quotidiana di tutti.

sabato 9 febbraio 2013

Video del Consiglio Comunale del 28 gennaio 2013

Qui sotto il link al video del Consiglio Comunale del 28 gennaio 2013. Per il resoconto clicca qui.




 
Consiglio Comunale del 28 gennaio 2013

lunedì 4 febbraio 2013

Il Consiglio di Stato conferma: Referendum acqua non rispettati


Dunque gli italiani pagano una bolletta illegittima da luglio 2011. Un comunicato stampa del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.


Lo ripetiamo ancora una volta: abbiamo vinto, non si possono fare profitti sull'acqua. Questa volta a darci ragione è il parere del Consiglio di Stato sulla tariffa: le bollette che i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente gonfiate e non rispettano la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone. L'Autorità per l'Energia Elettrice ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa all'indomani del Referendum, aveva infatti chiesto un parere al Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette. Il Consiglio di Stato ha risposto confermando quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta ...

Quello che i cittadini hanno pagato è illegittimo e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette. Il Forum Italiano dei movimenti per l'acqua lo dice da più di un anno e lo ha messo in pratica con la campagna di “obbedienza civile”, con cui decine di migliaia di persone in tutta Italia hanno ridotto le proprie bollette per contrastare la violazione democratica..

Oggi, questa sentenza rafforza la necessità di rispettare il referendum del 2011 e delegittima le scelte che hanno guidato l'AEEG nella formulazione della nuova tariffa, emessa un mese fa, in cui “la remunerazione del capitale investito” viene reintrodotta sotto mentite spoglie.

Questo nuovo evento non fa che rafforzare le ragioni di chi vuole un servizio idrico ripubblicizzato e fuori dalle logiche di mercato.

La mobilitazione contro la “nuova” tariffa AEEG è già iniziata e andrà avanti fino a che non verrà ritirata nel rispetto della volontà degli italiani, nelle strade, nelle piazze e nei tribunali.

Oggi con gioia ribadiamo: si scrive acqua, si legge democrazia.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

Qui il testo del parere del Consiglio di Stato: http://www.acquabenecomune.org/CdS-parere-267-del-25-1-13.pdf

sabato 2 febbraio 2013

L'unione difficile


La scorsa settimana c'è stata una riunione in comune con il sindaco e con i capigruppo consiliari per parlare della definizione degli ambiti territoriali ottimali previsti dalla legge regionale n.21 del 21 dicembre 2012 per la gestione associata  delle funzioni fondamentali dei comuni, delle ulteriori funzioni a loro conferite dalla regione e dei servizi, anche tenendo conto del previsto riordino delle province. Anche oggi c'è stato un breve incontro di aggiornamento.
La legge obbliga i comuni sotto i 5.000 abitanti ad unirsi con altri comuni per gestire le funzioni fondamentali e i vari servizi.
Per i comuni sopra i 5.000 abitanti, come San Giovanni, c'è l'obbligo di gestire in forma associata almeno 3 servizi su 4  tra servizi come protezione civile, servizi sociali, pianificazione edilizia ed urbanistica, polizia municipale oltre ai servizi informatici.
Gli ambiti territoriali ottimali devono avere almeno 30.000 abitanti e devono essere coerenti con i distretti sanitari. In ogni ambito può essere istituita una sola  Unione. La regione prevede incentivi per le gestioni associate e le fusioni di comuni.
A San Giovanni si presentano varie possibilità. Entrare nell'Unione della Valconca, convenzionarsi con l'Unione o con altri comuni come per esempio Cattolica, Saludecio e Misano ... Ad oggi però l'ipotesi più probabile sembra quella di un accordo con Cattolica.
 In ballo c'è anche la proposta di realizzare un'Unione con tutti i 14 comuni della zona sud. Questa proposta viene però contestata per timore di un'egemonia di Riccione.
 I comuni hanno tempo sino al 20 febbraio per deliberare in consiglio comunale (a maggioranza assoluta) una proposta di ambito territoriale ottimale da comunicare alla Regione. La mancata proposta dei Comuni equivale ad assenso al programma di riordino territoriale che la Regione andrà a definire entro marzo.
A livello locale però sembra che non ci sia accordo tra i vari sindaci ed enti. Basta leggere la stampa locale.
Del resto, non è che tutto questo affannarsi sugli ambiti sia così interessante. E forse lo stesso progetto di definizione degli ambiti soffre di dirigismo e sembra calato dall'alto.  (Una legge approvata sotto Natale e della quale i comuni hanno potuto cominciare ad occuparsi solo a gennaio inoltrato ...)
Bisognerebbe invece partire innanzitutto dai servizi concreti che si prevede di potere davvero gestire in forma associata. E dal confronto con i cittadini che rischiano di rimanere fuori da questo processo. (A questo proposito il sindaco ha detto che intende fare un incontro pubblico l'11 febbraio). Senza trascurare di verificare quali benefici concreti le unioni esistenti da ormai 20 anni hanno portato ai comuni aderenti.
Dal 2009 proponiamo la gestione associata per fare calare la spesa corrente e cercare di migliorare i servizi. Ricercare  però  l'unione con altri comuni facendosi prevalentemente guidare dalla pretesa di continuare a mantenere immutato - se non di accrescere - il proprio pezzettino di potere locale non porta da nessuna parte. 

Quarantaseiesimo Consiglio

In apertura del consiglio di lunedì 28 gennaio è stata ricordata l’inobliabile tragedia della Shoah attraverso la lettura del racconto di una sopravvissuta ad Auschwitz.

A proposito dell’informativa sul prelevamento di risorse dal fondo di riserva autorizzato con una delibera di giunta del 31 dicembre 2012, abbiamo espresso delle riserve. In particolare, relativamente alla copertura di una spesa pari a circa euro 18.000,00 per una perdita che si è verificata nella conduttura dell’acqua della biblioteca. Abbiamo chiesto di sapere la data della fattura pervenuta. Ma nessuno ci ha dato risposta. Ma se la fattura, come sembra probabile, è pervenuta nel 2012 senza che fosse stato assunto prima un impegno di spesa, non ci troveremmo forse di fronte ad un debito fuori bilancio?

In risposta alla nostra interrogazione sulla telefonia mobile, il sindaco ha detto che in seguito ad approfondimenti legali sembra che la proposta presentata e ritirata nel consiglio del 30 ottobre 2012 avrebbe potuto comportare delle responsabilità per i consiglieri che eventualmente l’avessero votata nel caso di ricorso da parte dei privati. I monitoraggi sarebbero stati svolti da Arpa, ma non si è capito se l’amministrazione è in possesso dei relativi dati (nel frattempo i dati del monitoraggio dell’impianto di Pianventena sono apparsi sulla pagina facebook della frazione). Il tecnico incaricato dal comune sta lavorando al regolamento e lo dovrebbe consegnare entro otto mesi dall’incarico conferitogli a settembre 2012, dunque, si presume, entro aprile/maggio 2013. Il procedimento di via Crocetta è attualmente sospeso in attesa di integrazione della documentazione e del parere della Soprintendenza. Per quanto riguarda l’impianto di Pianventena, sembra che non si possa fare nulla per contrastare l’installazione di altre antenne sul palo, mentre per quanto riguarda l’illuminazione si rimanda alla provincia proprietaria del terreno. Abbiamo osservato che è particolarmente grave che sia stata portata in consiglio una proposta di deliberazione che scaricava le eventuali conseguenze della decisione di sospendere i procedimenti sui consiglieri, perpetuando il ping-pong delle responsabilità. Verificheremo comunque periodicamente lo stato di attuazione del nuovo regolamento.

Nel frattempo ci è stato segnalato che i dati dei monitoraggi sugli impianti di Pianventena, cimitero di San Giovanni, via Malpasso e casello dell'autostrada, fatti tra ottobre e novembre 2012, sono sul sito di Arpa, nella sezione campi elettromagnetici, misure manuali, http://www.arpa.emr.it/cem/webcem/rimini/ . Sembra che i valori più alti (sempre nel limite dei 6Volt/metro) siano stati riscontrati a Pianventena in via Vallette (1,4 V/m, 1,28 V/m) ed in via Fossatino (0,87 V/m). Se la situazione è questa, come è possibile autorizzare l'installazione di altre antenne proprio su quell'impianto?

Sul Regolamento dei controlli interni (controllo di gestione, controllo di regolarità amministrativa e contabile, controllo degli equilibri finanziari) abbiamo osservato che sarebbe opportuno specificare la finalità del controllo di regolarità amministrativa e contabile sottoponendo al controllo preventivo oltre alle proposte di deliberazione ed alle determinazioni anche i decreti del sindaco. Abbiamo inoltre proposto di sottoporre al controllo successivo di regolarità amministrativa anche le convenzioni, i permessi di costruire e tutti gli altri atti che non hanno ottenuto il parere preventivo favorevole di regolarità tecnica o contabile. Sarebbe auspicabile che tale controllo venisse attiviato anche su richiesta di un consigliere. Infine, abbiamo osservato che il controllo degli equilibri finanziari andrebbe inserito nel Regolamento di contabilità secondo quanto previsto dalla normativa. Queste osservazioni non sono state accolte, nonostante alcuni assessori invitassero a prenderle in considerazione. Il sindaco ha detto che verranno esaminate se verrà presentata una mozione di modifica del regolamento. Su questa proposta ci siamo astenuti.

L’ultima pratica riguardava la modifica ed integrazione del Documento Unico di Programmazione, già approvato dal consiglio nel 2010, nel quale sono ricompresi i contributi di provenienza europea per vari interventi strutturali da realizzare nei comuni della provincia. Il nostro comune ha sostituito l’intervento di recupero del fossato (quinto stralcio degli insediamenti malatestiani, il famoso “river” nel Fosso del Pallone, da noi a suo tempo criticato) con il recupero di Palazzo Corbucci (intervento sul quale già nel 2010 proponevamo di dirottare le risorse). Il contributo europeo ammonta ad euro 300.000,00 ed è previsto un co-finanziamento del nostro comune di euro 130.000,00. Abbiamo osservato che senza un piano finanziario e gestionale è azzardato in questa fase investire risorse su Palazzo Corbucci, tenuto anche conto del fatto che nel frattempo la costruzione della nuova scuola materna è diventata l’opera pubblica prioritaria per l’amministrazione. Inoltre, abbiamo chiesto chiarimenti sul perché non ci fosse il parere di regolarità contabile sulla proposta (la cui necessità, tra l’altro, il testo della delibera escludeva). Il segretario ha detto di avere tra le sue carte il parere (che però non era allegato alla copia della proposta notificata). Anche su questa proposta ci siamo astenuti.