Nel consiglio del 21 maggio abbiamo
presentato un’interrogazione sul perché la Nor.Fer. s.r.l. abbia versato a gennaio 2011 euro 150.000,00
(che ora richiede di riavere indietro) al momento della presentazione di due
permessi di costruire per un fabbricato ad uso ricettivo e per dei fabbricati
ad uso residenziale nel comparto del Riviera Horses. Occorre precisare che tale
versamento infatti è stato fatto nonostante l’iter per il rilascio dei permessi
non si fosse concluso. E nonostante fosse poi necessaria una variante al P.R.G.
per la realizzazione di un albergo più grande rispetto alle previsioni
(variante adottata con deliberazione di consiglio n.42 del 14 giugno 2011
previa approvazione di un accordo con il privato con deliberazione di Giunta
comunale n.36 del 21 febbraio 2011). Inoltre, la normativa statale, regionale e
comunale stabilisce che il versamento di oneri e costo di costruzione avviene
all’atto del rilascio del permesso di costruire. Assessore alla pianificazione
territoriale, assessore al Bilancio e sindaco hanno cercato di minimizzare la
vicenda. Nel caso in questione però non si tratta delle semplice restituzione
di oneri di urbanizzazione e costo di costruzione ad un privato in possesso del
permesso di costruire che decide di non realizzare i lavori (in questo caso,
infatti, il permesso di costruire non è stato mai rilasciato). Né si può
argomentare che si tratta di una somma la cui mancata riscossione avrebbe
potuto essere gestita nel corso del 2011 nel rispetto del patto di stabilità
(in quanto l’entrata c’è stata, è stata registrata tra gli oneri di
urbanizzazione e dunque ha contribuito al risultato di patto per il 2011). E
soprattutto è difficile sostenere che un versamento di tale entità si sia
verificato all’insaputa dell’amministrazione. In assenza di risposte chiare, si
spera almeno che vicende del genere non si ripetano più.
Ci siamo invece astenuti sulla
proposta di modifica dell’ articolo 10 del Regolamento ICI in quanto non
risultava chiaro come sarebbe stato finanziato il fondo speciale per il
potenziamento dell’ufficio tributi una volta eliminato il comma 2 che
disciplinava tale finanziamento. È stato detto che esiste una delibera di
giunta del 2006 che stabilirebbe le modalità di finanziamento del fondo. Ma nella
proposta discussa in consiglio questa delibera non era stata citata, non
consentendo così di conoscerne il contenuto.
Abbiamo votato contro una proposta
di modifica dello Statuto relativa al numero di consiglieri necessario per la validità
delle sedute ed in particolare della seduta in prima convocazione. La versione
precedente prevedeva la metà più uno dei consiglieri assegnati senza computare
il sindaco. La versione attuale invece prevede di computare anche il sindaco.
Questa modifica prelude alla successiva modifica del Regolamento del consiglio.
Lo Statuto non veniva modificato dal 2006. Ci sembra perfettamente inutile
andare a cambiare le regole del gioco (che dovrebbero tutelare anche le
minoranze) a meno di un anno dalla
conclusione della legislatura. A meno che non ci si voglia tutelare in anticipo
nei confronti di future controverse pratiche.
All’ultimo punto, come da
consolidata tradizione, c’era l’adozione di una variante al Piano Regolatore
Generale. In questo caso la proposta riguardava la concessione 2.700 mq di
ampliamento ad un edificio produttivo in via Case Nuove. Naturalmente, come
accade in questi casi, la variante è stata giustificata con la necessità di
dare risposte rapide agli imprenditori che fanno investimenti. Procedendo in
questo modo, però, con continue varianti che vertono su questioni particolari
si perde la visione d’insieme del piano. Occorre
poi ricordare che l’edificio si trova nei pressi dell’area di vincolo dell’elettrodotto
Forlì – Fano e non sono stati ancora acquisiti i pareri di Arpa / Ausl sulla compatibilità
dell’intervento. Abbiamo poi richiamato l’attenzione sulla realizzazione dei
parcheggi privati che secondo le Norme tecniche di attuazione del P.R.G.
andrebbero collocati fuori dalla recinzione dei lotti, mentre nel progetto dell’intervento
risultano previsti per lo più all’interno. Su questa pratica abbiamo votato
contro.
*Occorre
anche osservare che al momento della discussione della variante è stato
distribuito un testo modificato della proposta inserendo tra l’altro un punto
4) nel dispositivo nel quale si stabilisce che “la proposta di variante debba essere funzionale alla attuazione del
progetto depositato di cui alla pratica edilizia n.151/2012”. Perché è
stato necessario inserire questa precisazione? Ci sono dubbi in merito all’effettivo
utilizzo dei 2.700 mq di ampliamento per l’edificio produttivo ?