lunedì 15 giugno 2009

DIRITTI EDIFICATORI? UNA TESI INFONDATA

Ad ulteriore chiarimento della questione dei "diritti edificatori" pubblichiamo una nota dell'urbanista Edoardo Salzano apparsa sul n.19 della rivista Carta del 29-5-2009.
Mentre in molte regioni si fanno nuovi piani urbanistici comunali che sostituiscono i piani regolatori vigenti, si scopre che i vecchi piani prevedevano aree edificabili in quantità che oggi si rivelano eccessive: zone industriali largamente incomplete, zone d’espansione eccedenti rispetto alle necessità di oggi.

Qualche sindaco di buon senso vorrebbe ridurre queste previsioni, e utilizzare il nuovo piano per tagliare aree inutilmente edificabili. Ma da qualche tempo è prevalsa una convinzione: se un piano urbanistico ha dato al terreno una destinazione edificatoria, ha fatto nascere nel proprietario un “diritto edificatorio”, che non può essere eliminato senza pagare al proprietario un indennizzo.
Questa tesi è una balla, eppure su di essa si è progettato il nuovo piano regolatore di Roma; ciò ha dato a quella tesi una grande autorevolezza.
Una recente sentenza del Consiglio di stato (n.2418 del 10 gennaio 2009) ribadisce che quella tesi è del tutto infondata. Già su eddyburg.it lo avevamo dimostrato alcuni anni fa, ma è importante che la tesi sia stata ribadita dopo anni di deregulation.
La tesi del Consiglio di stato in sintesi è la seguente. Il piano urbanistico generale può modificare una destinazione d’uso precedente, anche se è stata avviata e lungamente elaborata la procedura di formazione di un piano di lottizzazione. Il comune deve motivare correttamente la decisione, ma l’unica spesa che deve sostenere è quella eventuale di spese legittimamente sostenute dal proprietario.
Non solo, ma è del tutto legittimo imprimere una destinazione d’uso agricola a un terreno precedentemente dichiarato edificabile se quel terreno è idoneo per l’agricoltura. Accertare che un terreno è idoneo per l’agricoltura ed impedirne conseguentemente l’urbanizzazione, insomma, non significa porre un vincolo, ma attribuire una destinazione d’uso adeguata alle caratteristiche di quel suolo.

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