venerdì 30 aprile 2010

Le mani sulla città

Tratto dal film "Le mani sulla città" di Francesco Rosi, 1963

lunedì 26 aprile 2010

GIOVEDI' CONSIGLIO

MENTELOCALE vi invita al consiglio comunale di

giovedì 29 aprile, alle ore 20,45

Verrà discusso il seguente ordine del giorno:

1) Comunicazioni del sindaco;
2) Approvazione verbali sedute del 24 febbraio 2010 e del 22 marzo 2010;
3) Mozione per l’adesione al Coordinamento degli Enti Locali per la pace e per la partecipazione alla marcia della pace Perugia – Assisi del 16 maggio 2010 presentata dal consigliere Luca Vannoni;
4) Interrogazione sul’elettrodotto Forlì –Fano presentata dal consigliere Luca Vannoni;
5) Interrogazione sulla graduatoria provvisoria accesso ERP presentata dal consigliere Luca Vannoni;
6) Interrogazione sulla messa a dimora di nuovi alberi presentata dal consigliere Luca Vannoni;
7) Mozione sulla graduatoria di ammissione al Centro Estivo per minori in età 3 – 6 anni presentata dal consigliere Luca Vannoni;
8) Rendiconto della gestione dell’Esercizio Finanziario 2009 – Approvazione (relatore Assessore Tasini);
9) Ripristino cartografico della localizzazione del Comparto D8.3-G1 in conformità alle precedenti previsioni della Variante Generale al P.R.G. con conseguente eliminazione dell’ultimo periodo del punto 4 dell’art.4.8.5 delle N.T.A. – Variante specifica al P.R.G. – Approvazione ai sensi dell’art.15, comma 4, della Legge Regionale n.47/1978 e s.m.i. (relatore Assessore Morelli).

venerdì 23 aprile 2010

UNDICESIMO CONSIGLIO

Si è svolto giovedì 15 aprile il Consiglio dedicato al conferimento della cittadinanza onoraria a Katia Ricciarelli.

Come MENTELOCALE abbiamo votato contro in quanto le motivazioni della delibera vertevano più su ipotesi di promozione turistica che su questioni di merito. La cittadinanza onoraria sarebbe un modo per stabilire un contatto con la sig.ra Ricciarelli che poi potrebbe decidere di realizzare a San Giovanni alcune future attività contribuendo a diffondere la conoscenza del nostro paese all over the world.

Abbiamo fatto presente il carattere estemporaneo dell’iniziativa e la confusione ingeneratasi tra “testimonial” (che fa pubblicità ad un luogo o a un evento, gratis o tramite un compenso) e “cittadinanza onoraria” che in genere viene conferita oltre che per meriti peculiari (per esempio in campo artistico) anche per un legame che si è stabilito con un determinato territorio. La fretta è sempre una cattiva consigliera. Così si è deciso di partire dalla “fine”, prima di verificare se questa artista stabilirà mai un legame con San Giovanni e con quali esiti. È la prima volta che a San Giovanni viene attribuita una cittadinanza onoraria: ma questo non significa che debba essere attribuita senza una approfondita riflessione, solo per ottenere qualche passaggio sui media locali e qualche “photo opportunity”.

Altra motivazione sconcertante è che la cittadinanza onoraria viene attribuita ad un'artista donna perché San Giovanni sarebbe ormai identificato come la “città delle donne” (ma non eravamo diventati la “città giardino”?), a causa di iniziative come Bacco incontra Venere, la Notte delle Streghe, la Festa di Santa Lucia o la gestione al femminile del Teatro Massari. Insomma, le donne da noi hanno un ruolo simbolico e di responsabilità non indifferente. A questo punto, pare di capire, per il futuro, ci manca solo di avere un sindaco donna. E con i maschietti del PD che ci ritroviamo, se continuano così, ce lo possiamo davvero aspettare.

A San Giovanni è un po’ di tempo che pur di raccogliere consenso (che è stato smarrito per ragioni che andrebbero affrontate molto più seriamente) si dice di sì a tutto e a tutti, anche al primo venuto/a, mescolando disinvoltamente sacro e profano, senza discernere l’opportunità o semplicemente il buon gusto di certe scelte. Per esempio, davvero la scelta di collocare la statua di padre Pio in una piazza pubblica, già oggetto di una costosa e controversa riqualificazione, e ridotta praticamente a spartitraffico, è opportuna? Nessuno del PD ha qualcosa da dire? Adesso si omaggia anche la devozione pur di tirare su qualche voto domani?

Per la cronaca, l’attribuzione della cittadinanza è stata approvata dalla maggioranza e dalla destra.

domenica 18 aprile 2010

RIVIERA DI CEMENTO

La cultura del brutto da anni ha diffuso i suoi tentacoli sulla costa romagnola, la cosiddetta "riviera metropolitana", lunga striscia di cemento da Cervia a Gabicce.
L'esaurimento del suolo della costa ed il fallimento di un modello di sviluppo così invasivo non ha determinato però un cambiamento di mentalità.
Ora è l'entroterra ad essere minacciato dalla cementificazione. A San Giovanni ne sappiamo qualcosa.
Riceviamo e pubblichiamo con piacere delle istruttive "testimonianze" video de LaVoceRomagnola.





venerdì 16 aprile 2010

PALAZZO CORBUCCI, PARLIAMONE




Martedì 13 aprile si è svolto il sopralluogo della commissione su Palazzo Corbucci nel palazzo di via XX settembre.

È stato possibile visitare quasi tutto il palazzo, eccetto il giardino sul bastione, il torricino (non si sono trovate le chiavi) e le grotte. Speriamo che a breve ci sia un’altra occasione per approfondire la visita.

La bellezza, il fascino e la peculiarità degli spazi di questo luogo emerge ancora oggi, nonostante il barbaro spoglio degli arredi. Dal palazzo – dalle sue finestre, terrazze e balconi - è possibile avere una visione del centro storico di San Giovanni inedita e sorprendente per la maggior parte di noi marignanesi.

Sembra che il tetto verso mare e lungo il torrente Ventena abbia bisogno di un intervento urgente. Non si può dire però che tutte le zone del palazzo siano pericolanti e che sia particolarmente pericoloso visitarle.

L’amministratore della Società Porta della Valconca s.r.l., che per ora è proprietaria del palazzo, ha fatto intendere che sta prendendo contatti con banche e privati per accendere mutui per il recupero del tetto e per realizzare speditamente un progetto di gestione del palazzo che sia economicamente sostenibile. Questo progetto sarà presentato in autunno. Cenci non ritiene per il momento di coinvolgere la popolazione in un percorso partecipativo per definire la destinazione di Palazzo Corbucci.

A questo punto sorgono alcune domande. Perché basare solo su mutui il recupero del tetto del palazzo quando al Comune di San Giovanni in Marignano sono stati assegnati di recente con il Documento Unico di Programmazione 300.000,00 euro di risorse comunitarie? Non è più logico utilizzare queste risorse per il recupero urgente del tetto rimandando a tempi più opportuni l’intervento di arredo urbano del Fosso del Pallone? Inoltre, se il destino del progetto del palazzo sembra essere ora saldamente nelle mani dell’amministratore della Porta della Valconca s.r.l., a che cosa serve la commissione consiliare da poco istituita? D’altra parte, se questa società non ha risorse proprie (a parte un capitale sociale di 20.000,00 euro e, naturalmente, Palazzo Corbucci), perché non chiuderla riportando tutta la gestione della questione nelle mani del Comune? È possibile che all’insaputa del consiglio si stabiliscano contatti con privati e con istituti di credito? E chi deciderà la destinazione di fondo del palazzo? Il progetto attualmente sul tavolo è prettamente commerciale ed anche se sembra essere stato messo un po’ in discussione risulta essere stranamente l’unico punto di riferimento per la discussione. Infine, il Comune, prima di acquisirlo, ha accertato quale fosse lo stato di Palazzo Corbucci e quante risorse fossero necessarie per il suo recupero? Su questo punto non c’è mai stata chiarezza.

Serve trasparenza anche su Palazzo Corbucci. Per questo proponiamo un maggiore coinvolgimento della popolazione. Palazzo Corbucci non è un edificio qualsiasi. È uno degli edifici che ancora caratterizzano il centro storico del paese non solo per le forme esterne, ma anche per la peculiarità degli spazi interni che si sono tramandati. È interessante dire che si intende recuperarlo come un “contenitore culturale di eccellenza”. Ma intanto eccellenza non significa esclusività. E non tutti i progetti di recupero si equivalgono. Ci sono infatti delle destinazioni d’uso che ne potrebbero stravolgere il significato urbanistico. Davvero servono proprio lì altri bar, ristoranti, negozi?

Si tratta di puntualizzare bene che tutto l’edificio è di proprietà pubblica e che deve avere una destinazione pubblica a vantaggio di tutti i cittadini marignanesi. L’intervento del privato in ogni caso deve essere residuale e non può connotare il carattere del palazzo o di una sua parte, dovendo comunque essere al servizio della migliore fruibilità della struttura pubblica. Questo anche perché il Comune ha rinunciato alla realizzazione di una piscina ad uso pubblico in cambio della proprietà di questo palazzo. Non ha dunque senso che il Comune ora si occupi del recupero del palazzo per poi cederlo – in varie forme – ai privati, limitandone la fruizione pubblica. Si argomenta che i futuri costi di gestione del palazzo potrebbero essere ingenti e che dunque si deve ipotizzare una destinazione che produca introiti, anche attraverso il coinvolgimento di imprenditori privati.

Certo, la questione dei costi di gestione è importante, ma occorre procedere con ordine, individuando prima – come comunità marignanese – attraverso un percorso di informazione e di valorizzazione del palazzo quale potrebbe essere il/i progetto/i culturale/i di questo “contenitore”. E questo percorso, per forza di cose, vorrà il suo tempo. Ma non sarà tempo sprecato se si tiene presente che il fine è quello di restituire ai marignanesi questo edificio, chiuso da decine di anni, così importante per l’identità civica di San Giovanni. Un bene culturale di questo tipo non può essere gettato nelle mani del migliore offerente. Capiterà però questo se non si elaborano delle idee forti e condivise dai cittadini su Palazzo Corbucci.

È necessario aprire un confronto nel paese su Palazzo Corbucci, a partire da questo blog. Voi cosa ne pensate?

martedì 13 aprile 2010

mercoledì 7 aprile 2010

PIANIFICARE SENZA CEMENTO

Come MENTELOCALE abbiamo di recente proposto di non prevedere ulteriori insediamenti di edifici produttivi e residenziali nel nuovo Piano Strutturale Comunale.

Il non attuato del vigente Piano Regolatore prevede infatti ampie disponibilità per le eventuali trasformazioni future. Per esempio, per quel che riguarda il residenziale, almeno 524 appartamenti da 105 mq. l’uno.

Se le previsioni residenziali del vecchio Piano Regolatore sono state decisamente sovrastimate, se com’è probabile nel nostro paese ci sono vari edifici non utilizzati e da recuperare, e se è indubitabile che occorre definire il fabbisogno di San Giovanni prima di prevedere nuovi insediamenti, perché continuare a farsi guidare nella pianificazione urbanistica dalla vecchia ideologia dello sviluppo edilizio senza limiti? Si dice che le ideologie sono morte, ma questa ancora sopravvive.

Bisogna avere il coraggio di nuove idee che sappiano ricreare una nuova alleanza tra persone ed ambiente. Occorre convincersi che il futuro non è nell’espansione urbanistica stile anni settanta ma nella tutela e nella salvaguardia del paesaggio. Dalle recenti dichiarazioni sui giornali sembra che anche il segretario provinciale del PD lo abbia recepito. Ma non è certo una dichiarazione che fa primavera, specie dopo una bufera elettorale come quella delle regionali.

Se costruisco villette sparse, compartoni e capannoni, perché il turista dovrebbe venire a San Giovanni? Perché c’è Katia Ricciarelli o perché l’ambiente che lo accoglie è amichevole con meno macchine e cemento della città di provenienza? È probabile che la nostra stessa costa, se vorrà rigenerarsi come ambiente peculiare, dovrà cominciare a prendere in considerazione l’abbattimento selettivo di molti edifici, affastellati senza senso sul mare dalla frenesia edilizia.

Per questo la prossima pianificazione del Piano Strutturale Comunale è una grande occasione per San Giovanni per rigenerarsi, ripensandosi per i prossimi dieci anni come comunità locale attenta alle persone e all’ambiente. Ci vuole però del coraggio, bisogna che vengano messe nel cassetto le timidezze e le paure. Per questo, come abbiamo sempre detto, il compartone deve essere ripensato nel Piano Strutturale Comunale, perché è questa l’occasione storica (non la redazione del P.O.C.!) per valutare se davvero un intervento del genere ha ancora senso per San Giovanni o se è semplicemente una previsione obsoleta, definitivamente superata, come molti marignanesi credono. La pianificazione urbanistica è una questione politica, non solo tecnica né solo giuridica, come spiega bene Giorgia Boca in un bell’articolo sul sito dell’urbanista Edoardo Salzano.


Sarebbe ora che quel che resta della politica marignanese e degli schieramenti tradizionali – a cominciare dal centrosinistra - tirasse fuori la testa dalla sabbia e cominciasse a ragionare della polis, del destino della città futura. Non è politica agire guidati dal pensiero (dall’angoscia) della poltrona che si spera di occupare tra cinque anni. Anche perché di solito i sogni svaniscono all’alba. Mentre l’interesse pubblico è lo zoccolo duro della realtà rispetto al quale la responsabilità politica, se non intende degradarsi a lacchè del potente di turno, deve misurarsi sempre di nuovo.

venerdì 2 aprile 2010

REGIONALI 2010

A bocce ferme forse sono utili alcune riflessioni sul dato elettorale delle regionali a San Giovanni, anche per avere un quadro realistico della situazione ed evitare trionfalismi fuori luogo.

Per Errani hanno votato 2574 elettori pari al 56,14%.

Per Anna Maria Bernini hanno votato 1583 elettori pari al 34,53%.

Per Galletti hanno votato 114 elettori pari al 2,49%.

Per Giovanni Favia hanno votato 314 elettori pari al 6,85%.

Nel 2005 per Errani avevano votato 3340 elettori pari al 67,87%.

Nel 2005 per Carlo Monaco del centrodestra avevano votato 1511 elettori pari al 30,71.

Molto interessanti sono anche i dati di lista.

Per il PD hanno votato 1789 elettori pari al 42,16%.

Nel 2005 avevano votato per la lista Uniti per l’Ulivo 2301 elettori pari al 51,09%.

Alle Europee del 2009 il PD ha preso 2008 voti pari al 37,03%.

Per l’IDV hanno votato 299 elettori pari al 7,04%.

Nel 2005 avevano votato per l’IDV 64 elettori pari al 1,42%.

Per Sinistra e libertà hanno votato 37 elettori pari al 0,87%.

Per la Federazione della sinistra hanno votato 257 elettori pari al 6,05%.

Nel 2005 avevano votato per i Comunisti italiani 213 elettori pari al 4,73%, mentre per Rifondazione comunista avevano votato 347 elettori pari al 7,7%.

Nel 2005 i Verdi avevano preso 142 voti pari al 3,15%.

Per il PDL hanno votato 1117 elettori pari al 26,32%.

Per la Lega hanno votato 408 elettori pari al 9,61%.

Nel 2005 avevano votato Forza Italia 832 elettori pari al 18,47%, mentre avevano votato per Alleanza Nazionale 370 elettori pari al 8,21%.

Nel 2005 la Lega aveva preso 120 voti pari al 2,66%.

Per il Movimento cinque stelle hanno votato 250 elettori pari al 5,89%.

Per l’UDC hanno votato 86 elettori pari al 2,02%.

Nel 2005 avevano votato per l’UDC (alleata allora del centrodestra) 88 elettori pari al 1,95%.

Il ridimensionamento del centrosinistra a San Giovanni nel periodo 2005 – 2010 è stato piuttosto pesante e continuo. Certo, c’è stato un cambiamento del contesto politico nazionale. Ma bisogna probabilmente fare riferimento alle politiche locali per spiegare questa rilevante emorragia di voti.

La sinistra alleata di Errani senza un vero protagonismo e riconoscibilità ottiene un chiaro arretramento che dovrebbe fare riflettere anche in termini di coerenza politica e programmatica.

Il PDL rimane sostanzialmente stabile in termine di voti assoluti, mentre la Lega, pur senza una presenza riconoscibile a livello locale, conferma il forte aumento di consenso già emerso nelle amministrative dello scorso anno.

Giovanni Favia ed il Movimento cinque stelle raggiungono un buon risultato a San Giovanni, nonostante la difficoltà della ‘prima volta’, forse anche per la chiarezza con cui hanno scritto a chiare lettere nel programma l’intenzione di fermare la cementificazione del territorio regionale.
Qui a San Giovanni gli elettori sono sensibili a certe tematiche ambientali e sanno riconoscere bene l’odore di cemento anche quando si occulta dietro a qualche veloce spolveratina di “green economy”.

http://www.osservatorioelettorale.it/reg2010/Index.aspx?cp=rispres

Corriere di Rimini, Speciale elezioni del 30 marzo 2010.