mercoledì 5 agosto 2009

IL FATALISMO SUL COMPARTONE

Con la dichiarazione alla Voce di domenica 2 agosto e con le dichiarazioni fatte nel Consiglio di giovedì 30 luglio, il neo assessore Morelli ha cominciato a presentare la posizione della seconda amministrazione Bianchi sul compartone.
Il succo del discorso è semplice: discutiamo pure su come fare il compartone, ma non azzardiamoci a metterlo in discussione. Insomma, quello che si propone, al di là delle belle parole, è un atteggiamento in apparenza dialogante che però non ha alcuna intenzione di entrare nel merito dei problemi.
Ma se il compartone per l'amministrazione non è in discussione, siamo sicuri che un dialogo sia davvero possibile? Sino a che punto l'amministrazione è disposta a dialogare? E soprattutto, quale sarebbe il contenuto di questo dialogo, le modalità di costruzione?

E' evidente che la questione è ancora del tutto politica e che la maggioranza probabilmente non ha ancora le idee chiare su come comportarsi e su quale atteggiamento tenere dinanzi alla comunità marignanese in maggioranza contraria all'intervento.
Se si intende davvero dialogare, è però necessario ristabilire le condizioni minime del dialogo. Per questo consigliamo all'amministrazione di non forzare, come nel recente passato, la realizzazione del compartone, ma di sospendere la famosa deliberazione n.36/2009 con la quale è stata adottata la variante al P.R.G. ed il P.U.C. del compartone.
Messa tra parentesi la deliberazione n.36/2009, la discussione potrà davvero aprirsi, e si potranno anche verificare le reali intenzioni del soggetto attuatore, in assenza dei vantaggi derivanti dalla variante. Perché sino ad ora non è stato presentato un piano particoleraggiato? Perché il compartone dovrebbe realizzarsi solo stravolgendo le regole vigenti?
Forse sarebbe anche il caso di portare alla luce le negoziazioni intercorse tra il Comune e la parte privata e di fare trasparenza sulle promesse fatte. Solo a partire dalla revoca di questa deliberazione il dialogo potrà aprirsi e si potrà davvero mettere al primo posto l'interesse pubblico della comunità marignanese.
Tra l'altro una discussione pubblica spassionata, laica, a partire dal merito delle questioni e non da pregiudizi di parte, porterà certamente a rimettere in discussione l'effettiva utilità per San Giovanni di un intervento come il compartone, immaginato più di quindici anni in un contesto piuttosto differente dall'attuale. Una discussione pubblica, attraverso il coinvolgimento della popolazione, sugli impatti ambientali, sociali, economici e infrastrutturali del compartone non potrà non prendere in considerazione tutte le soluzioni possibili, compresa l'opzione zero, tenendo anche conto del fatto che ormai non si può non ripensare il compartone all'interno del nuovo P.S.C. e di una profonda rivisitazione delle sue previsioni dimensionali.
Per tutte queste ragioni la politica, se non vuole soccombere, deve riprendere in mano le decisioni sul compartone, lasciando perdere ogni frettolosa affermazione fatalistica del tipo "la scelta del compartone è giusta", come detto da Morelli nell'ultimo Consiglio, perché inibisce sul nascere ogni ipotesi di "dialogo" reale, diffondendo solo rassegnazione, cinismo e la strana sensazione che per qualcuno ci sono sempre dei santi in paradiso.

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