domenica 25 luglio 2010

MOLTA CONFUSIONE SUL COMPARTONE

L’altra sera all’incontro pubblico organizzato da MENTELOCALE sul compartone alcuni dei partecipanti proponevano di trasmettere tutta la documentazione alla Procura della Repubblica.

Dopo aver letto la nuova proposta di deliberazione sul compartone, notificata ieri mattina, ci si può chiedere se non sia il caso, intanto, di chiamare un’ambulanza. Qualcuno forse ha preso un colpo di sole.

Con la nuova proposta di deliberazione, infatti, si intende tra l'altro apportare un’ulteriore modifica alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale relative al compartone.

La nuova versione delle Modalità di attuazione degli interventi sarebbe pertanto la seguente:
“Modalità di attuazione degli interventi: strumento attuativo preventivo, riferito alla totalità del comparto o a suoi stralci organici, individuati preventivamente dall’apposito Progetto Urbano di Coordinamento di iniziativa pubblica di cui all’Art. 1.4.2.

Il Progetto Urbano di Coordinamento, qualora approvato, dovrà rispettare i parametri urbanistici dell’Accordo di Pianificazione stipulato dal Comune di San Giovanni in Marignano e la Provincia di Rimini in data 14/09/2009 relativi al comparto C2-4 e individua, tramite norme di attuazione, elaborati grafici e schema di convenzione, i contenuti, i tempi e le modalità cui deve attenersi ogni singolo piano particolareggiato”.

Ora, a prescindere dal fatto che ad oggi non siamo ancora in possesso della versione definitiva della Relazione del Progetto Urbano di Coordinamento, in quanto la versione consegnata ieri nel CD non è aggiornata, e dunque non si capisce quali sarebbero i nuovi contenuti, ci limitiamo a sottolineare come tale proposta sia in netto contrasto con le posizioni tenute sino ad ora dal presidente Morelli e sintetizzate nella sua relazione conclusiva dei lavori della Commissione, oltre che con il parere legale. Insomma, non si capisce più niente.

Infatti, la maggioranza ha visto sempre come fumo degli occhi ogni relazione tra il PU.C. del compartone e l’Accordo di Pianificazione per la redazione del Piano Strutturale Comunale del quale non si è mai potuto parlare in Commissione. Inoltre, il parere legale si incaricava di demolire ogni possibile connessione tra la normativa di riferimento del P.U.C. (L.R. 47/1978) e quella dell’Accordo (L.R. 18/2000).

Come mai, dunque, questa improvvisa conversione? Forse, in questa nuova formulazione delle N.T.A. c’è qualche traccia delle animate discussioni che si sono svolte in Giunta sull’argomento? Probabilmente ci troviamo di fronte ad un tentativo maldestro di zittire tutti quelli che hanno da sempre sostenuto che di compartone si deve parlare nel P.S.C. (dalla Provincia alle forze di opposizione) con un contentino formale, per poi continuare nella cementificazione come se niente fosse.

Occorre però denunciare con chiarezza che tale proposta di modifica è in sé illogica e contraddittoria, oltre a costituire per l’amministrazione l’ennesimo dietrofront rispetto alle proprie recentissime posizioni. Se si decide di affrontare la questione del compartone nel contesto dell’Accordo di Pianificazione, bisogna essere conseguenti e dire esplicitamente, innanzitutto, che occorre ripensare il compartone nel Piano Strutturale Comunale, rinunciando definitivamente al Progetto Urbano di Coordinamento.

Fermarsi a metà strada può generare solo ambiguità e confusione, oltre a non risolvere la questione della quantificazione della riduzione del carico e dell’impatto urbanistico. L’Accordo, infatti, prevede che sia il P.S.C. a prevedere tale riduzione per il compartone attraverso il perseguimento e l’applicazione conseguente delle “ipotesi di lavoro” previste nel Documento preliminare del P.S.C. del luglio 2008.

Secondo tale Documento, “Un’opzione da valutare potrebbe consistere nel trasferimento di una quota di residenze previste nel nuovo comparto C2-4 in altre zone a standard “non attuate” o in aree di frangia ai diversi centri urbani. La riduzione della concentrazione di volume edificabile all’interno del comparto C2-4 consentirebbe di incrementare le aree di cessione al suo interno, che potrebbero qualificarsi quale grande parco pubblico fra le parti residenziali, l’area produttiva e la nuova tangenziale in progetto” (pag.25).

Inoltre, l’Accordo prevede che il compartone venga attuato gradualmente tramite Piani Operativi Comunali, ex L.R. 20/2000, cioè tramite degli strumenti urbanistici che continuano a prevedere un controllo pubblico sull’intervento e non, come si vorrebbe ora, tramite dei piani particolareggiati di iniziativa privata che avrebbero nel P.U.C., e non nel P.S.C., il loro riferimento.

Occorre infine rammentare che nell’Accordo di pianificazione il Comune di San Giovanni in Marignano si impegna anche a “valutare, in merito al comparto di espansione residenziale C2-4, lo scenario ipotizzato e le possibili alternative, visto il rilevante carico urbanistico che si verrebbe a creare in un’area già molto impermeabilizzata e con un’elevata difficoltà di smaltimento delle acque meteoriche (carta dell’idrografia superficiale SA 2.5)” (pag.12).

Il Comune di San Giovanni in Marignano, sottoscrivendo l’Accordo il 14 aprile 2009, ha preso proprio tali impegni, non altri. Ora dovrebbe semplicemente cominciare a rispettarli.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Bisogna farsi sentire, ragazzi! Perché non denunciate tutte le irregolarità che avete evidenziato a qualche giornale o qualche blog, per es. movimento 5 stelle, Giovanni Favia? Credo che in queste faccende bisogna fare la voce grossa diversamente nessuno ti ascolta.
Io sono contro questo compartone e le cose che leggo sul vostro blog mi fanno sentire ancora più sicura della mia posizione. Secondo voi la gente che abita a San Giovanni è favorevole o contraria a questo compartone? Non si può fare un sondaggio? Visto l'importanza di un intervento così invasivo sul territorio perché non chiediamo a quelli di San Giovanni cosa ne pensano. Non so se sto dicendo una fesseria.

Anonimo ha detto...

inserie il c2-4 nel psc sarebbe una gran bella cosa e permetterebbe in una ottica id analisi del territorio una miglior sinergia dei servzi e al tempo stesso un "costruire" più corretto e meno a macchia di leopardo.

MENTELOCALE ha detto...

L'idea del sondaggio è bella ed è prevista tra l'altro nel regolamento della partecipazione del Comune. Era stato richiesto anche dalla petizione firmata da 1126 cittadini che abbiamo presentato in Comune ma che è stata respinta dalla maggioranza.

Anonimo ha detto...

Spunto per la riflessione: “Bisogna tornare alla sacralità nell’uso del pubblico danaro ed avere il senso del pubblico servizio. Questa è la vera questione morale: il servizio all’interesse pubblico. Tra le varie cause della caduta morale, c’è ormai il prevalere dell’interesse privato. Ē come se l’ufficio pubblico fosse diventato solo un appoggio per dei liberi professionisti. Ē come se una parte dei dirigenti pubblici privilegiasse i propri interessi. (LUIGI GIANPAOLINO Presidente della Corte dei conti – TG3 del 27 luglio 2010)