martedì 21 giugno 2011

SVEGLIATEVI PIETRAFITTESI!

Come passa il tempo. Bianchi e la sua allegra brigata sono entrati nel terzo anno di amministrazione, ma nessuno se n’è accorto. I risultati che stanno a cuore ai cittadini (come la vivibilità del paese, la mobilità ed uno sviluppo armonico) stanno infatti ancora a zero, proprio come a giugno 2009.

Sino ad oggi, infatti, più che dell’interesse collettivo ci si è preoccupati di favorire la cementificazione del territorio (promuovendo varianti a ripetizione al piano regolatore) e di far passare in tutti i modi lo scempio del compartone, nonostante l’opposizione della maggior parte dei marignanesi che alle ultime elezioni non hanno votato questa amministrazione.

Un altro risultato che certo non è a favore dei cittadini consiste nell’aver aumentato l’indebitamento arrivato ad € 20.305.367,91 al 31.12.2010, cioè € 2.233,81 ad abitante, il valore più alto negli ultimi cinque anni. Infatti, invece di ridurre la spesa corrente si utilizzano per finanziarla gli oneri di urbanizzazione, cioè i soldi che il Comune incassa per la costruzione di nuovi edifici, che dovrebbero essere destinati per rendere migliori le strade e le altre infrastrutture pubbliche.

Il tempo delle promesse però sta finendo. E il salvadanaio pubblico è sempre più vuoto. Ancora non è stato possibile neppure approvare il bilancio 2011. Però intanto si spendono euro 120.000,00 per la Notte delle Streghe. Per rimediare le risorse per andare avanti, oltre a fare nuovi mutui per euro 2.000.000,00, hanno pensato di lanciare una (s)vendita del patrimonio pubblico. Vogliono infatti vendere 400.000 azioni di Hera e gli immobili della Galleria Marignano di proprietà del Comune.

Inoltre, intendono cancellare dall’elenco 2011 delle opere pubbliche la realizzazione del piano particolareggiato di iniziativa pubblica del comparto C2-14, il cosiddetto “lascito Bacchini” di Santa Maria in Pietrafitta. Si tratta di un terreno edificabile di proprietà pubblica nel quale dal 1997 le varie amministrazioni PDS-DS-PD che si sono succedute hanno assicurato di volere far costruire nuove case per dotare la frazione di nuovi servizi (centro polivalente, piazza, appartamenti pubblici). Il tutto al costo di euro 2.320.000,00 che dovevano derivare dalla vendita ai privati (imprese e/o cittadini) di 9 lotti edificabili di mq 400/600.

I due bandi di gara che sono stati fatti ultimamente non hanno portato a risultati. Adesso si vorrebbe alienare direttamente ai privati il terreno per un importo molto inferiore, pari ad euro 1.500.000,00. Il Comune, come è accaduto anche nel caso del piano del compartone che doveva essere di iniziativa pubblica ed ora è di iniziativa privata, si disimpegna dalla realizzazione dell’intervento lasciandolo nelle mani dei privati. Perché questo improvviso cambio di marcia? Per farci solo nuove case e fare cassa? Che beneficio ne verrà per le giovani coppie del luogo che cercano casa a prezzi contenuti? E, soprattutto, quali sono le garanzie che le opere pubbliche da tanto tempo attese a Santa Maria vengano realizzate dai privati?

Cari Pietrafittesi ad ogni elezione ve la raccontano in modo diverso, sia che si tratti di “lascito Bacchini” che di S.P. 58. La sostanza però è sempre la stessa. Non ve ne siete accorti? Il tempo passa e passano i pifferai magici che negli ultimi quindici anni vi hanno fatto sempre le stesse promesse senza mai concludere nulla. Tenete conto che le scelte che si vogliono fare adesso determineranno forse irrimediabilmente il destino del “lascito Bacchini”. Questa è per voi un’occasione per riflettere seriamente sull’operato di chi amministra e su quelli che sono i bisogni reali della frazione. Per realizzare un intervento a beneficio della vita sociale della frazione non c’è infatti bisogno di svendere un pezzo così importante di territorio. È sufficiente un modesto intervento di riqualificazione da collocare in una delle zone della frazione in parte già urbanizzate. Santa Maria, dopo l’alluvione di case di questi anni e la cementificazione demenziale di via Resistenza, non ha certo bisogno di un altro compartino.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

quante cose inesatte e non vere! ...... come al solito eccessivamente demagogici... non volete nuovi alloggi e pretendete una diminuzione dei prezzi delle abitazioni.... non volete urbanizzare e volete nuove case per gli abitanti di santa maria ....volete per loro nuove case come se queste potessero essere destinate solo a loro.....parlate di svendite e sparate dei numeri a caso: da mentelocale mi aspetterei un confronto di un livello superiore.
Come era la storia di quello che gridava sempre al lupo al lupo?

Anonimo ha detto...

Il lascito Bacchini, come il compartone, è una questione che a San Giovanni scotta. Perché ci sono molte promesse non mantenute, perché ci sono molte aspettative, alimentate ad arte nel tempo, e destinate a non essere esaudite. E' evidente che la scelta urbanistica è condizionata pesantemente dal vicino compartone. Dato che in questa fase, le lobbies più influenti nel piddì sono quelle che ruotano intorno al compartone, il triste destino del lascito Bacchini è quello di essere un semplice terreno da vendere per fare cassa e cercare di tamponare l'imbarazzante situazione finanziaria in cui il Comune si è andato a cacciare.

Anonimo ha detto...

ma il pd lo vuole il confronto! "tanto la gente ci vota lo stesso" è quello che ho sentito dire da un assessore durante un consiglio!

Anonimo ha detto...

Personalmente trovo che sia fazzioso porre su un piatto della bilancia le spese per la festa delle streghe (le entrate quali sono se ci sono?) e dall'altro la riduzione di alcuni servizi sociali. Messa così è ovvio che chiunque direbbe che la festa delle streghe va abolita. Indibbuamente il calendario delle manifestazioni a san giovanni va rivisto, ma anche in cosiderazione della ricaduta econimica sul terrotorio e in particolar modo sul tessuto commerciale/produttivo. Interessante era un articolo apparso pochi giorni fa su La Stampa in cui uno studio della Bocconi dimostrava che per ogni euro speso per il Festival della Taranta nel salento c'era una ricaduta economica positiva di 3 euro sul territorio. Adesso non voglio mettermi al livello della Bocconi ma ritengo che la festa delle streghe abbia una buona ricaduta economica sul territorio, mentre ritengo che sia del tutto risibile dal punto di vista di ricaduta economica, per esempio il festival dei cantanti sotto le stelle. E' apprezzabile in vostro impegno nel sociale ma mi sembra che dal punto di vista del commercio le vostre proposte in questi anni siano state molto scarse se non del tutto assenti.

Anonimo ha detto...

Anche a me piacerebbe sapere le ricadute della festa delle streghe, ma senza citare studi accademici e eventi svolti in zone lontane. Nello specifico, quanto pagano per l'occupazione dello spazio pubblico (leggi...nostro)le varie, e preponderanti, attività ristorative che operano durante la festa. Quanti scontrini emettono, al posto dei bigliettini non fiscali che elargiscono per a consumazione? Quanto e come pagano gli assunti temporanei? La ricaduta degli eventi non va solo valutata solo per il territorio, ma vanno riconosciute anche le maggiori imposte alla fiscaità nazionale. altrimenti i carabinieri, i mezzi di soccorso e i servizi sociali chi li paga????