mercoledì 6 luglio 2011

QUESTO TRENO NON CI PORTERA’ IN 3 ORE A PARIGI MA IN 3 MINUTI AD ATENE

È uno dei tanti slogan della MARCIA NO TAV di domenica 3 luglio in Val di Susa, a cui anche io e la mia famiglia abbiamo partecipato. La marcia è partita dal forte di Exilles per concludersi dopo 7 km a Chiomonte, comune in cui si trova il cantiere del tunnel di 54 km per la TAV.

Una marcia a cui hanno preso parte in tanti, molti di più delle 3000 persone indicate dalla Questura, ma non è questo il punto: purtroppo la marcia pacifica voluta dai sindaci della valle (qui sopra il manifesto e di seguito alcune foto) è stata offuscata dai violenti scontri tra i poliziotti e le frange estremiste che hanno occupato i titoli dei giornali.

Bellissima la marcia, al grido di “Giù le mani dalla Val Susa”: aperta dai sindaci della valle, seguiti da bambini e vecchi, passeggini e cani, studenti e pensionati, valligiani e persone da tutta Italia, ma anche francesi e tedeschi. C’erano rappresentanti del movimento No Dal Molin di Vicenza (che si batte contro la base militare americana all’interno della loro città), di Savoie Libre e dell’Occitania contro la TAV francese e di Oben Sein (movimento che si batte contro la realizzazione di una linea ferroviaria sotterranea a Stoccarda). Presenti anche alcuni politici: Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, Marco Boschini e Domenico Finiguerra (il loro intervento è visibile dal minuto 6 del video della marcia ), Angelo Bonelli dei Verdi e l’eurodeputato Gianni Vattimo; sono giunti i saluti e il sostegno degli eurodeputati Sonia Alfano e Luigi de Magistris.

È intervenuto anche il pungente Beppe Grillo, che ha sempre sostenuto il movimento NO TAV, e contro di lui si è scatenata una campagna mediatica che non aveva ragione d’essere. Io ero presente al suo discorso (visibile al minuto 11 del video della marcia): oltre a non aver mai giustificato gli scontri con la polizia, né tantomeno esaltato come eroi i manifestanti impegnati in essi, come invece riferito da stampa e tv, è stato lui stesso che per tranquillizzare i partecipanti ha proposto di scendere con loro verso la centrale idroelettrica dove stavano avvenendo alcuni scontri (altri stavano accadendo alla Maddalena di Chiomonte dove c’è il cantiere) e rendersi conto di persona della situazione. Con questo non voglio difendere Grillo, che ha spalle molto grandi e non ha certo bisogno della mia testimonianza, ma intendo evidenziare il carattere fazioso e pretestuoso di molti mass media, che, in mano a imprenditori e partiti, non riferiscono le notizie ma le filtrano per i loro scopi e interessi.

Ho conosciuto Sergio Calabresi, sindaco del comune di Gravere: mi ha raccontato che delle numerose conferenze stampa dei sindaci della valle non è passato nulla, addirittura all’ultima conferenza prima della marcia lo stesso giornalista de “la Repubblica” ha ammesso che di quella conferenza non avrebbe scritto nulla. C’è una volontà di non informare comune alle lobby politico-imprenditoriali che governano il nostro Paese; benché urlino e sbraitino, tutte le forze presenti in Parlamento sono unite dalla TAV.

C’è una politica che invita a Roma a parlare un solo sindaco della Val di Susa, per di più di un comune dell’alta valle, non interessata dalla TAV! Una politica vigliacca che non intende dialogare con i cittadini, ma che al contrario militarizza una valle con 4000 poliziotti (costo annuo 189 milioni di euro)! Neanche per la Salerno-Reggio Calabria si è fatto niente del genere, questo fa molto pensare!

“La protesta della Val di Susa non va ignorata, non sono i no global. Palazzo Chigi convochi subito i sindaci per trovare una soluzione. La Lega e io ci siamo stati dall’altra parte. Non si può mandare la polizia e basta, ma bisogna capire le ragioni della protesta. La Lega è favorevole all’alta velocità ma non si può bollare la protesta come una strumentalizzazione… Io so che quando c’è una rivendicazione sensata, non si può mandare la polizia e basta… Nel merito non so [se i NO TAV abbiano ragione o meno] però qui siamo di fronte a una protesta popolare vera, non sono solo dei centri sociali”.

Queste le parole del ministro Roberto Maroni di qualche anno fa!

“La vostra valle è talmente brutta che un treno colorato la migliora”: le parole di Sergio Chiamparino, ex-sindaco di Torino e presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) rivolte a Sandro Plano, presidente della Comunità Montana Val Susa e Val Sangone, che rispondeva “Giusto, se hai un fidanzata racchia le dai anche un cazzotto, tanto è racchia!”.

È una politica che non parla più di cose importanti e non ha a cuore il bene della gente. Il popolo NO TAV della valle, con numeri alla mano (vedi il sito notavtorino.org) mai negati dalla politica pro-TAV, grida che la TAV è inutile perché il traffico sull’attuale linea Torino-Lione è oggi molto inferiore alla sua capacità e in continuo ribasso da dieci anni, che per avere (forse) un miliardo di euro dall’Unione Europea l’Italia deve (sicuramente) pagare almeno 16 miliardi di euro che graveranno ovviamente su tutti gli italiani, e di soldi non ce ne sono, ecco spiegato il titolo del post; e per ultimo, ma non meno importante, che un’intera valle verrà distrutta con conseguenze nefaste sull’ambiente e sulla salute degli abitanti: quelle montagne contengono amianto, che si sprigionerà insieme alle polveri sottili da un cantiere che si prevede durerà almeno 15 anni! Chi vorrebbe far crescere i propri figli in un posto così?

Ma dall’Europa viene qualche spiraglio per un ripensamento: la Convenzione di Aarhus (recepita dalla legge 108/2001). La convenzione di Aarhus stabilisce il principio che il cittadino ha diritto ad essere informato; ha diritto a partecipare; ha diritto ad essere coinvolto e consultato nelle scelte ambientali che lo riguardano e che toccano la salute e l'ambiente, e in Val di Susa non è stata rispettata, ed è su quella che puntano Sonia Alfano e Gianni Vattimo.

È certo che sentiremo parlare ancora molto della Val Susa e delle proteste dei suoi abitanti, gente determinata, dura e spigolosa come le montagne che la circondano, supportata da migliaia di comitati e movimenti in tutta Italia e all’estero, stanchi di una politica basata sempre sullo sfruttamento del territorio e delle persone in cui vi abitano.

Ringraziando MenteLocale che mi lascia utilizzare questo spazio, concludo con il motto del movimento NO TAV della meravigliosa Val di Susa:

A SARA’ DÜRA!!

Fabio Nobili

2 commenti:

Daniele ha detto...

La Val di Susa sembra lontana e forse geograficamente un po' lo è, ma per il resto è incredibilmente vicina a tutti coloro i quali sta a cuore il futuro di questo nostro Paese al cui nome, un tempo questo sì ormai lontano, era anteposto "Bel", tanto che "Il Bel Paese" era l'Italia per antonomasia. Ormai è chiaro che gli interessi dietro a quest'opera assurda e assolutamente inutile sono davvero tanti. Spero che non solo le Popolazioni locali, ma anche tanti altri Italiani onesti e di buon senso, riescano a far sentire la loro voce.

Anonimo ha detto...

De Gregori è da molto tempo che canta "Viva l'Italia distrutta dai giornali e dal cemento"! Purtroppo sempre attuale!