Occorre non considerare il suolo libero come “moneta corrente” per i bilanci comunali. Con l’attuale trend in meno di 50 anni buona parte delle zone del Paese rimaste naturali saranno completamente urbanizzate. Occorre ripristinare un corretto equilibrio tra Uomo ed Ambiente sia dal punto di vista della sostenibilità (impronta ecologica) che dal punto di vista paesaggistico.
Occorre considerare il suolo di una comunità una risorsa insostituibile perché il terreno e le piante che vi crescono catturano l’anidride carbonica, realizzano il drenaggio delle acque, garantiscono maggiore frescura durante l’estate, nutrono la comunità. Per tutto questo occorre indirizzarsi verso una via alternativa all’attuale modello di pianificazione che si fondi sul recupero dell’edilizia esistente ed arresti il consumo del territorio.
Occorre considerare la diminuzione della produzione di rifiuti e la raccolta differenziata come un processo da incentivare senza tentennamenti, con efficaci campagne di sensibilizzazione, puntando sulla raccolta porta a porta e sulla distribuzione dei prodotti “alla spina”, più economici e che riducono i costi di smaltimento del packaging.
Occorre considerare l’acqua un bene importantissimo, da preservare e utilizzare con parsimonia, incentivando comportamenti virtuosi sia tra i cittadini sia tra le imprese.
Occorra modificare l’attuale sistema della mobilità soprattutto nelle nostre zone dove l’uso dell’auto è completamente fuori controllo per evitare che l’aria diventi, per gran parte dell’anno, irrespirabile. Per questo occorre credere nella mobilità lenta e soprattutto pensare di investire risorse in questo ambito. Occorre incentivare l’uso di prodotti locali per ridurre il trasporto merci soprattutto quando ciò sia economicamente conveniente.
Occorre capire che non è rimasto molto tempo per intraprende misure atte ad evitare gravi conseguenze per la comunità; occorre non aspettare che qualcun altro trovi delle strade alternative al posto nostro. Occorre non solo scrivere questi principi nelle premesse delle varie relazioni introduttive a strumenti di pianificazione e delibere ma cercare di tradurli in prassi quotidiane.
Occorre “risanare” la nostra edilizia dal punto di vista energetico (essa è paragonabile ad un individuo che fa fronte ad i rigori dell’inverno con T shirt e pantaloncini) ed eliminare tutti gli sprechi perché risparmio energetico significa diminuzione dell’inquinamento atmosferico e risparmio economico per tutti. Le tecniche e le agevolazioni economiche sono disponibili, perché non utilizzarle?
Occorre passione autentica per la politica e senso di responsabilità verso le future generazioni.
Occorre avere la pretesa di divenire un comune “pilota” coscienti che ciò garantirà il miglioramento della vita di tutti noi. Occorre che il comune assuma un ruolo di guida nelle scelte di acquisti di beni e servizi in quanto può essere d’esempio e può orientare imprese e cittadini verso scelte di produzione e consumo responsabili in senso ambientale e sociale.
Occorre la buona volontà di tutti perché questi processi si inneschino a San Giovanni ed in Italia, sia nella pubblica amministrazione sia tra le persone sia tra le imprese.
Occorre la partecipazione di tutti sia in fase decisionale e di scelta sia nella fase attuativa perché come è sempre stato l’unione fa la forza.