venerdì 8 maggio 2009

PRESENTATA OGGI LA LISTA MENTELOCALE

Elenco dei candidati della lista MenteLocale



Candidato Sindaco:












Luca Vannoni
42 anni, laureato in filosofia, lavora come impiegato presso l’Ufficio Cultura della Provincia di Rimini. Sposato, con una figlia, abita a San Giovanni da sempre.


Candidati Consiglieri:











Enrico Perazzini
40 anni, architetto libero professionista, sposato, con due figli piccoli.












Fabio Nobili

33 anni, laureato in ingegneria chimica,impiegato, presto babbo.















Claudia Bedetti
31 anni, Medico, vive a San Giovanni da sempre.














Marialetizia Perazzini
39 anni consulente aziendale, giramondo.














Enrico Zangheri
43 anni, ingegnere meccanico, sposato, con due figli di 9 e 6 anni.













Chiara Barbieri
39 anni, laureata in pedagogia, attualmente lavora come educatrice all’asilo nido di San Giovanni.













Paolo Guidi
32 anni, impiegato nel settore fiscale, vuol darsi da fare per il paese in cui è nato.














Giovanna Gennari
39 anni, laureata in scienze politiche, sposata, mamma di due bambini. Impiegata part-time.
















Daniela Zappelli
30 anni, mamma di 2 bimbe, professoressa precaria alle superiori. Vive a San Giovanni dal 2006.












Gilberto Ciavatta
41 anni, impiegato, vive da 10 anni a San Giovanni.















Monia Macchini
39 anni, sposata, mamma di 3 figli, impiegata part time in banca.Vive a San Giovanni dal 2001.














Fabio Maltoni
37 anni, marignanese da 16 anni, padre di 4 figli, esperto e amante di agricoltura e giardinaggio.













Luciano Fabbri
52 anni, impiegato/casalingo, vive a Santa Maria in Pietrafitta da sempre.















Barbara Marcolini
38 anni, nata a Rimini, architetto e designer.

IL PAESE CHE SOGNIAMO

Occorre non considerare il suolo libero come “moneta corrente” per i bilanci comunali. Con l’attuale trend in meno di 50 anni buona parte delle zone del Paese rimaste naturali saranno completamente urbanizzate. Occorre ripristinare un corretto equilibrio tra Uomo ed Ambiente sia dal punto di vista della sostenibilità (impronta ecologica) che dal punto di vista paesaggistico.

Occorre considerare il suolo di una comunità una risorsa insostituibile perché il terreno e le piante che vi crescono catturano l’anidride carbonica, realizzano il drenaggio delle acque, garantiscono maggiore frescura durante l’estate, nutrono la comunità. Per tutto questo occorre indirizzarsi verso una via alternativa all’attuale modello di pianificazione che si fondi sul recupero dell’edilizia esistente ed arresti il consumo del territorio.

Occorre considerare la diminuzione della produzione di rifiuti e la raccolta differenziata come un processo da incentivare senza tentennamenti, con efficaci campagne di sensibilizzazione, puntando sulla raccolta porta a porta e sulla distribuzione dei prodotti “alla spina”, più economici e che riducono i costi di smaltimento del packaging.

Occorre considerare l’acqua un bene importantissimo, da preservare e utilizzare con parsimonia, incentivando comportamenti virtuosi sia tra i cittadini sia tra le imprese.

Occorra modificare l’attuale sistema della mobilità soprattutto nelle nostre zone dove l’uso dell’auto è completamente fuori controllo per evitare che l’aria diventi, per gran parte dell’anno, irrespirabile. Per questo occorre credere nella mobilità lenta e soprattutto pensare di investire risorse in questo ambito. Occorre incentivare l’uso di prodotti locali per ridurre il trasporto merci soprattutto quando ciò sia economicamente conveniente.

Occorre capire che non è rimasto molto tempo per intraprende misure atte ad evitare gravi conseguenze per la comunità; occorre non aspettare che qualcun altro trovi delle strade alternative al posto nostro. Occorre non solo scrivere questi principi nelle premesse delle varie relazioni introduttive a strumenti di pianificazione e delibere ma cercare di tradurli in prassi quotidiane.

Occorre “risanare” la nostra edilizia dal punto di vista energetico (essa è paragonabile ad un individuo che fa fronte ad i rigori dell’inverno con T shirt e pantaloncini) ed eliminare tutti gli sprechi perché risparmio energetico significa diminuzione dell’inquinamento atmosferico e risparmio economico per tutti. Le tecniche e le agevolazioni economiche sono disponibili, perché non utilizzarle?

Occorre passione autentica per la politica e senso di responsabilità verso le future generazioni.

Occorre avere la pretesa di divenire un comune “pilota” coscienti che ciò garantirà il miglioramento della vita di tutti noi. Occorre che il comune assuma un ruolo di guida nelle scelte di acquisti di beni e servizi in quanto può essere d’esempio e può orientare imprese e cittadini verso scelte di produzione e consumo responsabili in senso ambientale e sociale.

Occorre la buona volontà di tutti perché questi processi si inneschino a San Giovanni ed in Italia, sia nella pubblica amministrazione sia tra le persone sia tra le imprese.

Occorre la partecipazione di tutti sia in fase decisionale e di scelta sia nella fase attuativa perché come è sempre stato l’unione fa la forza.

lunedì 4 maggio 2009

FINALE DI PARTITA

Durante l’ultima seduta del consiglio comunale del 22 aprile, è stato presentato il nuovo Piano Strutturale Comunale di San Giovanni in Marignano. Rimandando una valutazione più approfondita ad una prossima occasione, ci limitiamo ad alcune osservazioni sul significato politico di quello che è accaduto.

Dopo non essere riuscita ad approvare la variante del compartone (la delibera n.16 del 9 febbraio è stata infatti revocata), questa Amministrazione, contrariamente a quanto aveva previsto, non è riuscita ad adottare neppure il PSC. Le divisioni all’interno del pidì hanno sconsigliato di portare alla votazione la delibera del PSC per evitare, alla vigilia delle elezioni, lo spettacolo pubblico di un’altra grave spaccatura del gruppo consigliare di maggioranza.

La presentazione dell’Assessore all’urbanistica è partita con una inusuale difesa del tecnico incaricato nella redazione piano, come se il fatto stesso di averlo incaricato non fosse già un segno sufficiente della fiducia che in lui ripone l’Amministrazione. Nel ripercorre la cronologia dettagliata del procedimento (come se un PSC fosse solo un adempimento burocratico da concludere il più in fretta possibile), l’assessore ha ritenuto bene di attaccare per la seconda volta in un consiglio comunale MenteLocale, ricamando sul fatto che nell’ultimo volantino distribuito porta a porta si afferma che i piedi di questa amministrazione sono appesantiti dal cemento.

Non è molto corretto attaccare chi non può replicare in una seduta consigliare, più difficile è argomentare in pubblico, come nel caso dell’assemblea del compartone, dinanzi a delle critiche circostanziate. Ma ognuno in politica ha il suo stile. Prendiamo comunque atto di essere la vera spina nel fianco dell’amministrazione: oggi a San Giovanni infatti la vera opposizione è fuori dal consiglio. Ci sentiamo così sollecitati a continuare con più tenacia la nostra attività.

Il nuovo PSC prevede altri pesanti ambiti insediativi disseminati nelle frazioni. In particolare, è evidente che in certe zone di Montalbano si è davvero esagerato con le promesse di nuove costruzioni. Ma in tempo di elezioni, si sa, tutto, da alcuni, è ritenuto lecito per raccattare consensi. Si prevede ottimisticamente che questi ulteriori interventi porteranno a San Giovanni ulteriori 1200 abitanti (da sommare comunque ai 1500 del compartone).

La mitigazione propagandistica dell’intervento è stata analoga a quella utilizzata per il compartone: in fondo, si dice, si tratta solo di qualche decina di abitanti all’anno “spalmati” in un arco di tempo piuttosto lungo… Ma come è possibile avventurarsi in previsioni del genere quando non si riesce neppure a prevedere come la pensi la propria maggioranza su questioni cruciali di gestione del territorio? Misteri della (vecchia) politica, nella quale i fallimenti politici di alcuni divengono per altri, dello stesso partito, occasioni (forse) per riciclarsi domani nella lotta senza quartiere per il potere.

Il colmo però si è raggiunto con l’atteggiamento delle opposizioni. Su un documento del genere, dopo che avevano praticamente taciuto sul bilancio consuntivo, lamentandosi per le strade strette e le ritenute in busta paga, almeno sul PSC, ci siamo detti, si saranno preparati a fondo, faranno qualche proposta di miglioramento, esporranno la loro idea di gestione del territorio…
E invece, dopo che la platea era rimasta affascinata dall’ennesima disquisizione dell’arch. Ceci sul mondo dei parchi, nella sala è calato un silenzio imbarazzato (dài Casadei, dài Bordoni dite qualcosa di destra o di sinistra o di… centro ma dite qualcosa sul destino del nostro territorio!), subito interrotto dal sospiro di sollievo del sindaco. Anche questa volta ce l’aveva fatta.

martedì 28 aprile 2009

SE LA SUONANO E SE LA CANTANO

Il Gruppo di Mente Locale si affaccia da qualche tempo sul panorama politico di San Giovanni e corre spedito alle prossime elezioni amministrative… Chi c’è a sostenerlo veramente? Quali forze o personaggi, nascosti nell’ombra, lo muovono? Quali interessi intende difendere? Chi è il socio occulto che si vuole spartire la fetta di privilegi che spettano a chi vuol far della politica?

Avete visto bene la bambina del logo? Vi siete chiesti dove corre? A cosa gioca? E perché il marchio è rosso? Corre in un prato! Mente Locale potrebbe essere vicina ai verdi (in fondo si è capito bene visto che non vogliono il “compartone”). E se invece corresse per una corte? Sarebbe certo il simbolo di “famiglia bene”, magari di possidenti, sicuramente bigotti… e il gioco che fa? Non ricorda il tempo del fascio? Il rosso del marchio comunque la dice lunga sull’estrazione comunista di tutto il Gruppo, non ci sono dubbi. Insomma questo gruppo vuole farci credere che è Locale, invece Mente e basta.

Ciò detto, ora il paese deve vederci chiaro! Deve capire a chi ricondurre questa corrente per poi capirne subito i suoi punti deboli! In fondo le semplificazioni servono anche a questo, no? A dare un’etichetta per poi poterla criticare più facilmente. Se conosco il nemico, so da chi difendermi. Se so cosa vuole, so cosa vuole rubarmi. Se mi difendo, so quali sono gli affari che vuole difendere.

* * * *

Sembra che le cose importanti siano i simboli, le persone, i colori o la carta su cui scrivono piuttosto che le idee che promuovono. Ed anche le idee acquistano o perdono di importanza in base a chi le pronuncia, quando le pronuncia e dove le pronuncia. La fiducia nella coerenza di pensiero e nella integrità delle persone sembra un concetto passato di moda, o meglio un concetto superficiale e per persone semplici e poco fini di mente.

Quando ad essere importanti sono le cose e non le idee, quando l’idea che viene proposta è bella o brutta a seconda di chi la propone, quando non esistono antagonisti, ma nemici da sconfiggere e non già idee con cui confrontarsi, una sola cosa è certa: siamo nel mondo dove gli Uomini fanno prevalere le cose.

Nel mondo invece in cui prevalgono le Idee (come direbbe il buon vecchio Platone), il mondo anche della politica, questo non accadrebbe: ma se in fondo le cose stanno così, si sta davvero facendo politica a San Giovanni in Marignano?