venerdì 16 aprile 2010

PALAZZO CORBUCCI, PARLIAMONE




Martedì 13 aprile si è svolto il sopralluogo della commissione su Palazzo Corbucci nel palazzo di via XX settembre.

È stato possibile visitare quasi tutto il palazzo, eccetto il giardino sul bastione, il torricino (non si sono trovate le chiavi) e le grotte. Speriamo che a breve ci sia un’altra occasione per approfondire la visita.

La bellezza, il fascino e la peculiarità degli spazi di questo luogo emerge ancora oggi, nonostante il barbaro spoglio degli arredi. Dal palazzo – dalle sue finestre, terrazze e balconi - è possibile avere una visione del centro storico di San Giovanni inedita e sorprendente per la maggior parte di noi marignanesi.

Sembra che il tetto verso mare e lungo il torrente Ventena abbia bisogno di un intervento urgente. Non si può dire però che tutte le zone del palazzo siano pericolanti e che sia particolarmente pericoloso visitarle.

L’amministratore della Società Porta della Valconca s.r.l., che per ora è proprietaria del palazzo, ha fatto intendere che sta prendendo contatti con banche e privati per accendere mutui per il recupero del tetto e per realizzare speditamente un progetto di gestione del palazzo che sia economicamente sostenibile. Questo progetto sarà presentato in autunno. Cenci non ritiene per il momento di coinvolgere la popolazione in un percorso partecipativo per definire la destinazione di Palazzo Corbucci.

A questo punto sorgono alcune domande. Perché basare solo su mutui il recupero del tetto del palazzo quando al Comune di San Giovanni in Marignano sono stati assegnati di recente con il Documento Unico di Programmazione 300.000,00 euro di risorse comunitarie? Non è più logico utilizzare queste risorse per il recupero urgente del tetto rimandando a tempi più opportuni l’intervento di arredo urbano del Fosso del Pallone? Inoltre, se il destino del progetto del palazzo sembra essere ora saldamente nelle mani dell’amministratore della Porta della Valconca s.r.l., a che cosa serve la commissione consiliare da poco istituita? D’altra parte, se questa società non ha risorse proprie (a parte un capitale sociale di 20.000,00 euro e, naturalmente, Palazzo Corbucci), perché non chiuderla riportando tutta la gestione della questione nelle mani del Comune? È possibile che all’insaputa del consiglio si stabiliscano contatti con privati e con istituti di credito? E chi deciderà la destinazione di fondo del palazzo? Il progetto attualmente sul tavolo è prettamente commerciale ed anche se sembra essere stato messo un po’ in discussione risulta essere stranamente l’unico punto di riferimento per la discussione. Infine, il Comune, prima di acquisirlo, ha accertato quale fosse lo stato di Palazzo Corbucci e quante risorse fossero necessarie per il suo recupero? Su questo punto non c’è mai stata chiarezza.

Serve trasparenza anche su Palazzo Corbucci. Per questo proponiamo un maggiore coinvolgimento della popolazione. Palazzo Corbucci non è un edificio qualsiasi. È uno degli edifici che ancora caratterizzano il centro storico del paese non solo per le forme esterne, ma anche per la peculiarità degli spazi interni che si sono tramandati. È interessante dire che si intende recuperarlo come un “contenitore culturale di eccellenza”. Ma intanto eccellenza non significa esclusività. E non tutti i progetti di recupero si equivalgono. Ci sono infatti delle destinazioni d’uso che ne potrebbero stravolgere il significato urbanistico. Davvero servono proprio lì altri bar, ristoranti, negozi?

Si tratta di puntualizzare bene che tutto l’edificio è di proprietà pubblica e che deve avere una destinazione pubblica a vantaggio di tutti i cittadini marignanesi. L’intervento del privato in ogni caso deve essere residuale e non può connotare il carattere del palazzo o di una sua parte, dovendo comunque essere al servizio della migliore fruibilità della struttura pubblica. Questo anche perché il Comune ha rinunciato alla realizzazione di una piscina ad uso pubblico in cambio della proprietà di questo palazzo. Non ha dunque senso che il Comune ora si occupi del recupero del palazzo per poi cederlo – in varie forme – ai privati, limitandone la fruizione pubblica. Si argomenta che i futuri costi di gestione del palazzo potrebbero essere ingenti e che dunque si deve ipotizzare una destinazione che produca introiti, anche attraverso il coinvolgimento di imprenditori privati.

Certo, la questione dei costi di gestione è importante, ma occorre procedere con ordine, individuando prima – come comunità marignanese – attraverso un percorso di informazione e di valorizzazione del palazzo quale potrebbe essere il/i progetto/i culturale/i di questo “contenitore”. E questo percorso, per forza di cose, vorrà il suo tempo. Ma non sarà tempo sprecato se si tiene presente che il fine è quello di restituire ai marignanesi questo edificio, chiuso da decine di anni, così importante per l’identità civica di San Giovanni. Un bene culturale di questo tipo non può essere gettato nelle mani del migliore offerente. Capiterà però questo se non si elaborano delle idee forti e condivise dai cittadini su Palazzo Corbucci.

È necessario aprire un confronto nel paese su Palazzo Corbucci, a partire da questo blog. Voi cosa ne pensate?

5 commenti:

Anonimo ha detto...

l'amministrazione deve capire che l'interesse della cittadinanza va fortemente stimolato per garantire una adeguata partecipazione. Questo per Palzzo Corbucci ma anche per altre questioni importanti per San Giovanni compresi i consigli comunali. Non procedere in questo senso è, oggi, una grave omissione tenedo conto che ciò, oltre a determinare scelte non condivise, contribuisce ad allontanare sempre di più le persone dalla politica.
ep

Anonimo ha detto...

... che è l'interesse di tutti ...
importante è non smembrare il palazzo, che altrimenti diventerebbe un centro commerciale in una dimora storica ... ORRORE!!!

ElenaNY ha detto...

Vivo negli Stati Uniti da 13 anni e sono di San Giovanni.
PALAZZO CORBUCCI: segnalato nel sito dei Broghi più belli d'Italia (www.borghitalia.it), che io segnalo ai miei amici americani, come residenza del Signore di Pesaro a metà del 1,300 e per il progetto architettonico di difesa disegnato dal Brunelleschi.
Immaginate: "Ora galleria di negozi..."
Nel palazzo, mio padre ha trascorso la sua infanzia a giocare sotto a quegli affreschi che mi ha descritto ma che non ho mai visto.
Vivo a New York, dove questo tipo di storia non c'è, dove le palazzine costruite negli anni '50 sono considerate "Landmark", cioè bene storico, anche se spesso esteticamente insignificanti, dove l'idea è di preservare integralmente tutto ciò che è stato fatto in passato, compresa la destinazione d'uso.
MI sembra una bestemmia smembrare il Palazzo per convertirlo ad uso privato. E il dovere alla preservazione dov'è? Il Palazzo potrebbe procurare direttamente o indirettamente introiti attirando l'attenzione dei turisti che porterebbero vantaggio alle attività economiche locali, e se, perchè no?, convertito in un museo, potrebbe anche autosostenersi.
Spero tanto di trovarlo presto integro, ristrutturato e aperto a tutti: turisti, studenti, visitatori e residenti, come pezzo importante della nostra storia locale.

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con ElenaNY, per il palazzo un museo sarebbe la naturale destinazione per dare degno posto ai reperti d'archeologia e di arte di san giovanni! niente vieta che si possa avere opere d'arte dalle cantine dei musei piene di opere ma non c'è lo spazio e il personale per tutte quelle opere ... in più un'alternativa veramente culturale per i marignanesi e per gli eventuali turisti sarebbe lungimirante invece di un altro ristorante e negozi in centro che hanno ben poca attrattiva per turisti non legati a golf e cavalli ...

Anonimo ha detto...

.....penso che Palazzo Corbucci debba essere urgentemente recuperato; non vorrei però che i forti contrasti e la diversità di opinioni su chi deve fare cosa, quando e con quali soldi, ci porti fra 10 anni ad ammirare il Palazzo con il tetto nuovo (luglio 2011) ma ancora non agibile come è oggi. Ridare il valore che merita al Palazzo vuol dire arricchire il paese e consentire a molti di ammirarlo ma servono i capitali per ristrutturarlo e soprattutto per mantenerlo e quindi il pubblico e il privato devono obbligatoriamente unire le forze con tanta intelligenza....l'immobilismo non serve a nessuno