venerdì 2 aprile 2010

REGIONALI 2010

A bocce ferme forse sono utili alcune riflessioni sul dato elettorale delle regionali a San Giovanni, anche per avere un quadro realistico della situazione ed evitare trionfalismi fuori luogo.

Per Errani hanno votato 2574 elettori pari al 56,14%.

Per Anna Maria Bernini hanno votato 1583 elettori pari al 34,53%.

Per Galletti hanno votato 114 elettori pari al 2,49%.

Per Giovanni Favia hanno votato 314 elettori pari al 6,85%.

Nel 2005 per Errani avevano votato 3340 elettori pari al 67,87%.

Nel 2005 per Carlo Monaco del centrodestra avevano votato 1511 elettori pari al 30,71.

Molto interessanti sono anche i dati di lista.

Per il PD hanno votato 1789 elettori pari al 42,16%.

Nel 2005 avevano votato per la lista Uniti per l’Ulivo 2301 elettori pari al 51,09%.

Alle Europee del 2009 il PD ha preso 2008 voti pari al 37,03%.

Per l’IDV hanno votato 299 elettori pari al 7,04%.

Nel 2005 avevano votato per l’IDV 64 elettori pari al 1,42%.

Per Sinistra e libertà hanno votato 37 elettori pari al 0,87%.

Per la Federazione della sinistra hanno votato 257 elettori pari al 6,05%.

Nel 2005 avevano votato per i Comunisti italiani 213 elettori pari al 4,73%, mentre per Rifondazione comunista avevano votato 347 elettori pari al 7,7%.

Nel 2005 i Verdi avevano preso 142 voti pari al 3,15%.

Per il PDL hanno votato 1117 elettori pari al 26,32%.

Per la Lega hanno votato 408 elettori pari al 9,61%.

Nel 2005 avevano votato Forza Italia 832 elettori pari al 18,47%, mentre avevano votato per Alleanza Nazionale 370 elettori pari al 8,21%.

Nel 2005 la Lega aveva preso 120 voti pari al 2,66%.

Per il Movimento cinque stelle hanno votato 250 elettori pari al 5,89%.

Per l’UDC hanno votato 86 elettori pari al 2,02%.

Nel 2005 avevano votato per l’UDC (alleata allora del centrodestra) 88 elettori pari al 1,95%.

Il ridimensionamento del centrosinistra a San Giovanni nel periodo 2005 – 2010 è stato piuttosto pesante e continuo. Certo, c’è stato un cambiamento del contesto politico nazionale. Ma bisogna probabilmente fare riferimento alle politiche locali per spiegare questa rilevante emorragia di voti.

La sinistra alleata di Errani senza un vero protagonismo e riconoscibilità ottiene un chiaro arretramento che dovrebbe fare riflettere anche in termini di coerenza politica e programmatica.

Il PDL rimane sostanzialmente stabile in termine di voti assoluti, mentre la Lega, pur senza una presenza riconoscibile a livello locale, conferma il forte aumento di consenso già emerso nelle amministrative dello scorso anno.

Giovanni Favia ed il Movimento cinque stelle raggiungono un buon risultato a San Giovanni, nonostante la difficoltà della ‘prima volta’, forse anche per la chiarezza con cui hanno scritto a chiare lettere nel programma l’intenzione di fermare la cementificazione del territorio regionale.
Qui a San Giovanni gli elettori sono sensibili a certe tematiche ambientali e sanno riconoscere bene l’odore di cemento anche quando si occulta dietro a qualche veloce spolveratina di “green economy”.

http://www.osservatorioelettorale.it/reg2010/Index.aspx?cp=rispres

Corriere di Rimini, Speciale elezioni del 30 marzo 2010.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

.....e Merli adesso che farà ? andiamo al bar

Anonimo ha detto...

Occorre dividere a mio avviso le dinamiche di lungo periodo (strutturali-periodo di riferimento almeno 10 anni, di solito è fatica anche a rimediare i dati) da quelle di breve periodo (legate al governo del paese).
Estrema sinistra sul lungo periodo continua a perdere consensi non riuscendo a trovare il bandolo della matassa per ricucire un rapporto con il suo elettorato, (c'è forse il bisogno di un ricambio della classe dirigente che si affranchi oltre che dalla resistenza anche dal '68?)
Il centro sinistra perde consensi nel lungo periodo ma recupera nel breve.
Il pdl tiene nel lungo e perde qualcosa nel breve.
Casini nel lungo perde qualcosa.
C'è una ricerca di nuovo ma la stragrande maggioranza continua a votare i due grandi raggruppamenti (pd e pdl).

Anonimo ha detto...

Credo che la crisi del pd come classe dirigente a San Giovanni ed altrove sia forte ed irreversibile, basta vedere il dato delle preferenze che hanno premiato la giovane outsider di Cattolica al navigato Piva, candidato ufficiale del partito.
Questa incapacità di rinnovamento ha prodotto disaffezione e disgusto. Ricordate il motto del pd a San Giovanni alle ultime amministrative? A San Giovanni si sta bene, cambiare non conviene... Ma conviene a chi?

Anonimo ha detto...

Caro anonimo forse il tuo astio lascia presagire che avresti sperato un risultato diverso ... in realtà a san giovanni in marignano il pd tiene e non si sono realizzati gli sfaceli da molti preannunciati. Piva, si, ha dovuto condersi la scena con eva ma era naturale visto che quest'ultima candidata era di casa.
Io mi interrogherei invece sul perchè l'estrema sinistra non riesce a riabilitarsi...forse perché non riesce a far altro che demagogica opposizione, forse perchè è sempre contraria a tutto e a tutti. Bè questo destino accomuna anche un altro schieramento e a continuare così.....

Anonimo ha detto...

Se perdere 800 voti in 5 anni significa "tenere", complimenti ... allora avete tenuto!

Anonimo ha detto...

Se riabilitarsi vuol dire mandare giù certe porcate per il voto utile o per una presunta unione con certa gente. IO non mi riabiliterò mai e poi mai, se poi lottare per i lavoratori o per tanti motivi perchè certa gente sta veramente ma veramente male sono contento di fare demagogia. Mal non fare paura non avere. Auguri a tutti il peggio deve ancora venire.

Anonimo ha detto...

E il dato dell'affluenza al voto? ... mah...probabilmente non abbiamo letto gli stessi dati ... no, perchè, da quelli ufficiali risulta che il pd marignanese ha conseuito col suo 42,16 il terzo posto in provincia. Un risultato ben al di sopra di Rimini che si è fermato 32,46.