venerdì 3 settembre 2010

COMPARTONE, UNA PARTITA ANCORA APERTA

A seguito dell’approvazione da parte della maggioranza della variante specifica e del P.U.C. del compartone nel Consiglio comunale del 29 luglio 2010, il gruppo consiliare MENTELOCALE intende ribadire e portare a conoscenza della cittadinanza le proposte fin qui avanzate, che non si sono esaurite nell'opzione zero, e sono state sostenute anche da una ampia legittimazione popolare concretizzatasi in particolare:
• nelle 1126 firme raccolte dalla petizione del Comitato No al Compartone;
nella forte e prorompente richiesta per una rivisitazione del progetto sul compartone emersa durante l'incontro di presentazione indetto dall'Amministrazione il 23 marzo 2009. Incontro, crediamo, sia rimasto nella memoria di tutti i partecipanti, dei relatori e dell'attuale Sindaco.

Innanzitutto, teniamo a precisare che il Progetto Urbano di Coordinamento (P.U.C.) approvato, per stessa ammissione del legale incaricato dal Comune di stendere un parere sul procedimento urbanistico scelto, non costituisce una norma direttamente vincolante per le trasformazioni territoriali. Solo dopo la sottoscrizione di un’apposita convenzione con il soggetto attuatore, il Comune sarà vincolato a rispettare degli impegni definiti. Insomma, è importante precisare che la legge consente ancora di ripensare il compartone e ridimensionare il suo carico ed impatto urbanistico, valutando le eventuali soluzioni alternative.

1) Riteniamo necessario, al fine di tutelare nel miglior modo possibile l’interesse pubblico, acquisire tutte le conoscenze utili per avere un quadro certo delle esigenze abitative dei cittadini marignanesi per i prossimi venti anni. A tal fine, proponiamo di realizzare un censimento ufficiale delle abitazioni esistenti non utilizzate, uno studio demografico sull’evoluzione naturale della popolazione e uno studio sugli impatti ambientali del progetto. Inoltre, chiediamo che venga effettuato anche uno studio legale per valutare l’entità dei risarcimenti che il privato potrebbe richiedere al Comune in caso di modifica delle previsioni del Piano Regolatore.

2) Ribadiamo la proposta, condivisa anche da altre forze politiche, di affrontare la questione del compartone all’interno del Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) in via di adozione e degli strumenti attuativi ad esso correlati come i Piani Operativi Comunali (P.O.C.) e non attraverso i vecchi strumenti di pianificazione. Questa scelta consentirebbe innanzitutto di riportare sotto il controllo pubblico l’attuazione dell’intervento. Inoltre, data la natura normativa del P.S.C. (che rispetto al vecchio Piano Regolatore non assegna immediatamente al privato la possibilità di costruire, ma individua solo un programma di espansione di massima) il Comune avrebbe la possibilità di gestire con maggiore flessibilità ed autonomia la questione della riduzione del carico e dell’impatto urbanistico del compartone, come richiesto dalla Provincia, senza timore di ricorsi da parte del privato.

3) Proponiamo di non prevedere nel nuovo P.S.C. ulteriori nuovi appartamenti. È possibile dare ampie risposte alle effettive esigenze abitative di San Giovanni limitandosi a prendere in considerazione le previsioni non attuate del vecchio Piano Regolatore. Si tratta di ben 524 appartamenti che per la maggior parte sono previsti proprio nel compartone. Proponiamo pertanto di alleggerire la concentrazione di appartamenti nel compartone, distribuendoli, qualora necessario, in altre aree del territorio. Tale “smontaggio” del compartone dovrebbe avvenire soprattutto attraverso il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, limitando il più possibile gli interventi che prevedono il consumo di nuovo territorio.

4) Riteniamo necessario che l’Amministrazione attivi finalmente un percorso di urbanistica partecipata relativo al compartone. Siamo convinti che attraverso il coinvolgimento dei cittadini di San Giovanni, che sono i diretti interessati degli effetti di questo intervento sull’ambiente, sulle infrastrutture e sui servizi, sia possibile apportare dei miglioramenti sostanziali al progetto, sino ad ora blindato dell'amministrazione, a partire per esempio dalle questioni irrisolte relative agli spazi pubblici, come la conformazione del parco urbano, la valorizzazione di Via Spesso, la mancanza di una piazza e di un viale principale come segni distintivi di identificazione civica, la collocazione delle vasche di laminazione, l’abbassamento della quota altimetrica del comparto per un suo ottimale inserimento nel contesto paesaggistico, ecc.

La “partita” del compartone è una vicenda complessa che può apparire snervante e favorire lo scoraggiamento e la rassegnazione. In realtà, l’approvazione della variante specifica e del P.U.C. del compartone nel Consiglio Comunale del 29 luglio 2010 è solo un primo passo, importante ma certo non definitivo. Non è ancora stata detta l’ultima parola sul compartone. Per quanto ci riguarda continueremo la nostra opera di denuncia, di proposta e di informazione. Chiediamo dunque a tutti i marignanesi di continuare a sostenere la “battaglia” contro il compartone e contro la cementificazione per fare crescere insieme quel cambiamento culturale di cui San Giovanni ha bisogno.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma dove sono quelli della maggioranza che dicono che ML non abbia mai fatto proposte? Forse non hanno mai fatto proposte condivisibili dall'amministrazione, ma ciò non significa che non le abbiano fatte.

Anonimo ha detto...

ripartiamo da qui, perchè giustamente siamo a settembre ! bisogna sensibilizare la gente e ci vuole altra carta. il sito è per pochi vecchi che dormono poco. Aggiugno che bisogna censire/controllare anche tutti i terreni con già la autorizzazione edificatoria o terreni soggetti a possbili scempi tipo "VARIANTE VIA CROCETTA". Come si copriranno i maggior costi dovuti all aumento degli anziani (vedi ampliamento RSA !!) e dei figli ( asilo Montalbano!!)

Anonimo ha detto...

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