martedì 1 dicembre 2009

URBANISTICA "SU MISURA"

La scorsa settimana MENTELOCALE ha presentato un'interrogazione relativa ad un piano particolareggiato di iniziativa privata in via Isola di Brescia. Sembra che il metodo di favorire un'urbanistica "su misura" sia ancora molto diffuso a San Giovanni. E spesso, oltre alle regole, si trascurano i diritti dei confinanti.


Oggetto: Interrogazione a risposta orale in Consiglio su Piano particolareggiato di iniziativa privata per nuova costruzione di fabbricato ad uso di civile abitazione composto da n. 4 unità in via Isola di Brescia.

PREMESSO che:
- il piano in oggetto è stato affisso all’albo di questo Comune in data 26.10.2009;
VISTO:
- Il DM 1444/68 in particolare l’art. 9
- L’art. 14.3 Distanza dal Confine di proprietà, l’art. 14.5 Distanza tra pareti antistanti di due edifici, l’art. 14.6 Deroghe alla distanze del Regolamento Edilizio di questo Comune;
- Gli elaborati progettuale a firma del Geom. Marchi di Santarcangelo, presentati dalla ditta proprietaria;
- La tavola _4d_ Azzonamento Pianventena, Isola di Brescia del Prg vigente e la tav 5a unità edilizie e categorie di tutela;
CONSIDERATO che:
- L’intervento progettato interessa un solo fabbricato, non prevede nuove opere di urbanizzazione e non risulta indispensabile per un recupero organico della zona, inoltre le NTA del Prg per le zone B6 prevedono l’attuazione dell’intervento in maniera diretta e non con la presentazione di un piano particolareggiato;
- L’art. 9 del Dm 1444/68 prevede distanze inferiori a quelle stabilite nei precedenti commi del decreto stesso nel caso di gruppi di edifici che formino piani particolareggiati così come l’art. 14.6 del Regolamento edilizio;
- Come si evince dalla tavola di azzonamento di Pianventena e Isola di Brescia il lotto B6 non si estende fino all’edificio adiacente;

Per quanto sopra esposto
CHIEDO

1. Quale necessità, interesse pubblico, esigenza di sviluppo organico di zona ha fatto propendere per la presentazione di un piano particolareggiato se non l’esigenza della proprietà di massimizzare il volume edificato facendo leva, in maniera impropria sulla deroga prevista dal DM 1444/68 e dal art. 14.6 del RE?
2. Un escamotage analogo, se applicato su larga scala, senza i dovuti presupposti previsti dalla legge, non porterebbe ad una generalizzata deroga alle distanze dai confini e tra pareti finestrate?
3. Per quale motivo l’edificio progettato si estende al di fuori della zona B6, in zona A ove è espressamente vietata dal Prg la nuova costruzione, andando in aderenza al fabbricato esistente vincolato in sottocategoria di tutela a2.2?
4. Per quale motivo l’edificio di nuova costruzione non rispetta la distanza di ml 10.00 tra pareti finestrate prevista dal DM 1444/68 dall’edificio adiacente (in particolare la porzione al piano secondo) non ricompreso nel piano particolareggiato in oggetto in quanto di altra proprietà? La deroga infatti vige tra edifici ricompresi nei piani attuativi e non anche per altri edifici o aree esterni ai piani e di altra proprietà.
5. Per quale motivo l’edificio di nuova costruzione non rispetta la distanza di ml 5.00 dai confini della retrostante area (identificata come particella 53), anch’essa di altra proprietà?
Cordiali saluti.


Il Consigliere del Gruppo MENTELOCALE
Luca Vannoni

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cari cittadini questo è solo l inizio! Infatti nelle zone di pianventena e brescia, per rimanere a tema, più cittadini stando sbandierando di promesse fatte in campagna elettorale su alcune lottizzazioni, promesse fatte con documenti alla mano del Psc e tracciati di allungamenti di strade o rotatorie strane. C'è infatti chi ha brindato al rientro dell'ex assessore Barilari in consiglio e lo stesso non ci ha pensato due volte a lasciare l incarico ad amministratore "condominiale" senza portafoglio di palazzo Corbucci. E la famosa lottizzazione abusiva?.... se si applicasse una legge regionale a molti nota la si potrebbe sequestrare e destinare ad altro ?