domenica 2 maggio 2010

PALAZZO CORBUCCI, CONTINUA IL DIBATTITO


Pubblichiamo alcuni interventi pervenuti in merito al recupero di Palazzo Corbucci.
Ringraziamo gli intervenuti ed invitiamo tutti a proseguire nell'inviare opinioni e commenti.
Serviranno certamente come base per proseguire la discussione anche in un prossimo incontro pubblico.

Elena da NY

Vivo negli Stati Uniti da 13 anni e sono di San Giovanni.
PALAZZO CORBUCCI: segnalato nel sito dei Broghi più belli d'Italia (www.borghitalia.it), che io segnalo ai miei amici americani, come residenza del Signore di Pesaro a metà del 1,300 e per il progetto architettonico di difesa disegnato dal Brunelleschi.
Immaginate: "Ora galleria di negozi..."
Nel palazzo, mio padre ha trascorso la sua infanzia a giocare sotto a quegli affreschi che mi ha descritto ma che non ho mai visto.
Vivo a New York, dove questo tipo di storia non c'è, dove le palazzine costruite negli anni '50 sono considerate "Landmark", cioè bene storico, anche se spesso esteticamente insignificanti, dove l'idea è di preservare integralmente tutto ciò che è stato fatto in passato, compresa la destinazione d'uso.
MI sembra una bestemmia smembrare il Palazzo per convertirlo ad uso privato. E il dovere alla preservazione dov'è? Il Palazzo potrebbe procurare direttamente o indirettamente introiti attirando l'attenzione dei turisti che porterebbero vantaggio alle attività economiche locali, e se, perchè no?, convertito in un museo, potrebbe anche autosostenersi.
Spero tanto di trovarlo presto integro, ristrutturato e aperto a tutti: turisti, studenti, visitatori e residenti, come pezzo importante della nostra storia locale.



Sergio Funelli


Accolgo il Vs invito al dibattito e rompo il ghiaccio. Permettetemi di dire che il Vostro approccio mi sembra un po’ radicale e pertanto a rischio di strumentalità.
Provo a spiegare il perché. Nella parte storica del nostro Capoluogo, delimitata dalla chiesa di Santa Lucia, la Scuola delle Maestre Pie, Largo del Fosso Pallone e via Vittorio Veneto, le proprietà pubbliche (vado a memoria) sono: -nella Piazza Silvagni- la chiesa di Santa Lucia; parte degli immobili lato Via V. Veneto; La Torre; L’ex Municipio.
Entrando nel Corso troviamo: la vecchia sede dei vigili e la ex Casa di Riposo (entrambe trasformate in alloggi di carattere sociale) e da un anno o poco più Palazzo Corbucci. A cotanta dotazione pubblica vanno aggiunti il Teatro e l’ex Macello. Se ne desume che solo il Teatro, l’ex Macello e, molto parzialmente, l’ex Municipio di piazza Silvagni e la chiesa di Santa Lucia, hanno mantenuto la coincidenza tra proprietà e utilizzo pubblico. Intendendo per utilizzo di pubblico l’accesso al pubblico indistinto.
Ciò nonostante credo che sia evidente a tutti che il Centro storico nel tempo abbia riacquisito qualità e vitalità, passando da testimonianza decadente di un passato che fu a tratto vitale e identitario della nostra comunità, anche se il Palazzo è a tutt’oggi chiuso e diroccato.
Ciò è successo per la concorrenza di molte cause e attori tra i quali sicuramente l'Amministrazione il quale ha saputo: da una parte intervenire direttamente recuperando tutti i suoi immobili; dall’altra parte mettere una serie di “paletti” a ciò che poteva essere fatto nel centro storico sia dal punto di vista degli interventi edilizi che degli usi degli immobili. Ad esempio è stato fissato l’uso commerciale/terziario per i piani terra. Misura che fece discutere, con molti che accusavano l’Amministrazione di preferire immobili chiusi e fatiscenti piuttosto che appartamenti ristrutturati. Ricordo un battagliero Geometra che mi diceva sempre che volevamo i negozi e gli uffici, ma alla fine ci trovavamo con i garages indicando l’ex rimessa di Ceccoli a fianco della “Peligrena”.
Il tempo ha dato ragione all’Amministrazione ed anzi per alcuni immobili del Centro Storico è stata chiesta l’estensione dell’uso commerciale terziario anche per i piani 1mo e 2ndo.
L’amministrazione ha avuto ragione perché nel tempo sempre più soggetti hanno condiviso l’idea di Centro Storico che l’Amministrazione ha avuto e, cogliendone le potenzialità, su questa idea ha investito. Oggi abbiamo un centro Storico che è fortemente caratterizzato da utilizzi pubblici indipendentemente dal fatto che l’Amministrazione Pubblica sia proprietario e/o gestore degli immobili.
Fatta questa premessa oggettiva appare evidente che per quanto riguarda Palazzo Corbucci, il cui “il senso urbanistico” è sempre stato connotato dalla esclusiva residenza, la logica possa essere la stessa: garantire un intervento sul Palazzo che ne garantisca, in tutto o in parte, un utilizzo pubblico.
Già nei programmi amministrativi delle ultime tornate elettorali questa opzione è chiaramente definita. Anzi se ricordo bene c’è di più. Si è parlato a più riprese di sede Estiva dell’Enoteca Regionale; di Visitor Center con sale dedicate ad ognuno dei Comuni della Valconca cosicché sostanziare l’appellativo di “Porta della Valconca”. Ed altre cose si potrebbero leggere sui richiamati programmi delle ultime 2 o 3 legislature. Ma altre ancora se ne sono affacciate nel tempo trascorso.
Da questi propositi si evince un altro “vincolo” da rispettare nella “Conquista del Castello” e del suo successivo utilizzo. Farne un uso che sia di spinta, di amplificazione del nuovo segmento economico sul quale da oramai 15 anni sta lavorando l’Amministrazione: il Turismo. Un turismo appunto basato sulla specificità sia storica sia territoriale della Valle di cui siamo Porta e Anteprima. Considerando nella storia anche le trasformazioni degli ultimi decenni che da Granaio ci hanno visto diventare Polo della Moda, Terra vocata a produzioni agricole di qualità.
Non mi pare, quindi, che si stia brancolando nel buio e nemmeno nell’opaco; è chiaro, trasparente, pubblico ciò che sono gli intendimenti della proprietà di Palazzo Corbucci.
Se così credo siano utili tutte le iniziative che aiutano a perseguire un utilizzo di Palazzo Corbucci più utile possibile a tutta la Comunità Marignanese e non solo. Meno utili ritengo siano le iniziative che in premessa hanno lo scopo di inquinare qualsiasi attività con ombre e pretese di malaffare.
Penso inoltre che debba esserci un ulteriore vincolo nell’elaborare contributi e consigli: che siano praticabili. Troppe volte si sentono delle proposte belle e suggestive che però sfuggono dalla possibile concreta realizzazione.


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sono d'accordo con ElenaNY, per il palazzo un museo sarebbe la naturale destinazione per dare degno posto ai reperti d'archeologia e di arte di san giovanni! niente vieta che si possa avere opere d'arte dalle cantine dei musei piene di opere ma non c'è lo spazio e il personale per tutte quelle opere ... in più un'alternativa veramente culturale per i marignanesi e per gli eventuali turisti sarebbe lungimirante invece di un altro ristorante e negozi in centro che hanno ben poca attrattiva per turisti non legati a golf e cavalli ...

l'amministrazione deve capire che l'interesse della cittadinanza va fortemente stimolato per garantire una adeguata partecipazione. Questo per Palzzo Corbucci ma anche per altre questioni importanti per San Giovanni compresi i consigli comunali. Non procedere in questo senso è, oggi, una grave omissione tenedo conto che ciò, oltre a determinare scelte non condivise, contribuisce ad allontanare sempre di più le persone dalla politica.
ep


... che è l'interesse di tutti ...
importante è non smembrare il palazzo, che altrimenti diventerebbe un centro commerciale in una dimora storica ... ORRORE!!!

11 commenti:

Anonimo ha detto...

caro Sergio (Funelli) qui si sta parlando di una struttura a completa proprietà pubblica avuta con peripezie burocratiche, legali e di piano regolatore! sta di fatto che la piscina privata ad uso pubblico i marignanesi l'hanno persa e si prospetta di perdere anche il palazzo! se il sindaco fosse l'amministratore di una azienda sarebbe già stato licenziato da tempo! ma non è il tuo caso dato che sindaco non lo sei più! anzi dalla tua nuova carica in provincia dovresti darti da fare per trovare fondi per il recupero del palazzo e mantenerlo completamente pubblico. spero vivamente che li possa trovare, e non come per la variante alla sp58, un zero riporto zero!

letizia ha detto...

"rischio di strumentalità", certo, chi esprime idee chiare e precise è più facilmente attaccabile, ma questo non vuol dire che le idee espresse non siano corrette. chi invece si riempie la bocca di parole e non si capisce se sta di qua o di là non corre mai nessun rischio e può sempre ritrattare ... Bene, san giovanni è un paese che vuole avere una vocazione turistica? tiriamo fuori di dati: negli ultimi 15 anni come sono stati i flussi visitatori, camere d'albergo create e utilizzate, servizi logistici, indotto prodotto e per ultimo, qual'è stato il ritorno sull'investimento fatto?!?!? questi sono i dati che servono per capire se "si stia brancolando nel buio" o meno.
Ad maiora

Sergio Funelli ha detto...

Allora nell’ordine, all’amico Anonimo in merito al licenziamento del Sindaco (presente e passato) per stare nella metafora societaria, mi pare che l’assemblea dei soci (cittadini) abbia già espresso il proprio orientamento. Si vede che a differenza di te si è accorta di quello che è successo nel centro storico di San Giovanni negli ultimi 20 anni. In merito ai fondi ci sono già stati alcuni incontri con la giunta Provinciale sia dell’AU della società proprietaria del Palazzo che della Giunta Comunale. Però sia chiaro, ne comune ne Provincia stampano gli Euri! Per quanto riguarda l’sp 58 ad oggi rientra nel piano degli investimenti della Provincia ed entro l’anno dovremmo avere gli elaborati progettuali per aprire la stagione dell’affidamento. Per quanto detto da Letizia, intanto invito a meno animosità, raggiunta la quale potrebbe serenamente constatare che le attività di ristorazione aperte nel centro storico negli ultimi 15 anni impiegano un numero di dipendenti pari ad una piccola azienda. Se poi contiamo anche Horse e Golf credo che si sfiori le 70 unità complessive. Inoltre sempre negli ultimi 15 anni le imprese di accoglienza (Alberghi, Agriturismi, Bed and Breackfast) sono passati da 1 (uno) a 7 (sette) e sono in crescita. Inoltre se negli anni 80 vi era un solo produttore vitivinicolo che imbottigliava il proprio prodotto oggi siamo a 5 o 6 di cui 3 esportano prodotti all’estero. Tutto ciò è poco? Tutto ciò è tanto? Ognuno ha la sua opinione sicuramente sono numeri, persone, occupazione non parole che riempiono la bocca. Il semplice fatto che Letizia e l’amico Anonimo possano, legittimamente, criticare è la dimostrazione che C’E’ materia di cui parlare. Un ultima raccomandazione, quando si ragiona di Comune, può risultare non pertinente riferirsi al ritorno sull’investimento fatto. Se questo fosse il metro di misura 3/4 se non di più delle attività e degli investimenti pubblici non avrebbero corso. A presto.

letizia ha detto...

spesso le posizioni di mentelocale vengono etichettate come strumentali, ma strumentali a cosa? a chi? chi ha un diverso punto di vista dovrebbe essere preso in considerazione, se non altro perchè - riprendo la metafora - rappresentativo di parte dell'"assemblea dei soci". non mi sembra che questo succeda nel nostro piccolo delizioso paese. ed è un peccato! san giovanni ha tantissime risorse, culturali, umane, paesaggistiche, poco valorizzate e la questione di palazzo corbucci rappresenta, secondo me, la sintesi perfetta di questa situazione. È chiaro, infine, che quando si parla di investimenti pubblici, il ritorno si può e si deve calcolare basandosi in primis sui servizi offerti alla comunità.

Anonimo ha detto...

Il discorso sulla vocazione turistica di San Giovanni sembra sempre più spesso uno specchietto per le allodole. Si continua a proclamare l'apertura di strutture ma non ci sono i dati sulle presenze effettive, sui pernottamenti. E' evidente. A 2 passi da Cattolica che offerta turistica volete che ci sia? Però quello che non si dice è che le strutture realizzate - come il Riviera golf resort e il Riviera horses - sono a servizio prevalente della Riviera e del suo turismo, lasciando al territorio di San Giovanni, per ora, le briciole. Nel frattempo, però, si sono rese urbanizzate zone che un domani non si sa mai.

Sergio Funelli ha detto...

In merito alla considerazione Letizia pone una questione vera. Tutte le posizioni e le idee hanno, in partenza, pari dignità. Pertanto devono essere valutate e considerate. E' un errore fatale pensare che un'idea abbia meno peso perchè espressa da una minoranza, ma anche il contrario. Le idee e le proposte vanno valutate nel merito. Perchè ciò accada occorre che vi sia però una reciproca considerazione e disponibilità reciproca a comprendere e, se del caso, a farsi convincere.
La mia impressione è che nell'attuale dibattito Marignanese questo sia al di la dall'essere. Mi pare che si oscilli tra atteggiamenti di "supponenza" e reazioni da "lesa maestà".
Forse serve un nuovo inizio, considerato che "fuori" intanto avanza la cultura di cui ci parla Finiguerra nella sua "accorata" lettera.

Anonimo ha detto...

mi ricollego al discorso che ha fatto Funelli sul fatto che l'"l’assemblea dei soci (cittadini) abbia già espresso il proprio orientamento", questa è una sacrosanta verità però occorre sottolineare che l'amministratore porta tutto il suo operato all'assemblea dei soci, e non nasconde alcune verità solo per opportunità altrimenti potrebbe venire licenziato!

Anonimo ha detto...

Ma Sergio parla ancora !

Anonimo ha detto...

Sergio si stà preparando al congresso del Pd, alla sostituzione del Morelli che non sapendo a chi dar ragione l ha fatto un bel casino !

Anonimo ha detto...

cari ragazzi qui si parla di rinnovamento: gobbi segretario provinciale, funelli comunale, morelli futuro sindaco ... andiamo al bar che è meglio

Anonimo ha detto...

"andiamo al bar !" tutti insieme "andiamo al bar !"