mercoledì 18 marzo 2009

IL GUSTO DELLA DISCUSSIONE


Ma perché tutta questa suscettibilità a San Giovanni?

Perché qualsiasi critica su qualsiasi argomento (dal komparto al centro giovani) solleva reazioni così animate e scandalizzate?

Perché a San Giovanni qualsiasi luogo politico o culturale si frequenti – dalla maggioranza all’opposizione all’associazionismo – non si percepisce una capacità di reagire positivamente alla critica ma sempre piuttosto il piacere di ricamare dietrologie e guardare il famoso fuscello nell’occhio dell’altro?

Tra l’altro perché tutta questo serioso moralismo che non sa mai sorridere di sé? Perché tutti questi padrieterni affollano la mitica “società civile” sangiovannese?

Non è un problema semplice, le radici sono abbastanza profonde. Quel che è sicuro è che un osservatore esterno partecipando ad una nostra assemblea paesana (per esempio sull’urbanistica) ne conclude sempre che siamo piuttosto animosi e accalorati e rancorosi, ma raramente concreti, propositivi, collaborativi. Infatti, alla fine, pur tra mille sbuffi e lamentele, tutto rimane come prima.
Insomma perché non riusciamo a scrollarci di dosso questa immagine di mangiatedeschi un po’ burberi e scostanti che tanto ci ha nociuto anche a livelli politici sovra comunali o nel recente passato ci ha reso facile preda di modesti imbonitori?

Un’idea mi è venuta guardando la situazione di Cattolica. Ad un osservatore superficiale lo scannatoio del pidì cattolichino e le sventure della loro amministrazione farebbero sospirare compiaciuto “casa dolce casa”, il mio bel Singiàn, e così via.

In realtà, Cattolica sta dimostrando in questi frangenti di avere un retroterra politico e culturale di tutto rispetto, con candidati sindaci (da Cimino a Bondi) che si sono attrezzati in anni e anni di seria opposizione e di confronto costante con la popolazione.
Insomma, dinanzi al naufragio dell'amministrazione la gente di Cattolica ha reagito, ha saputo fare crescere negli anni una classe dirigente autorevole (a destra e a sinistra) che ora può a buon diritto aspirare al governo del Comune. In ogni caso, Cattolica ha dimostrato di avere nel proprio tessuto sociale dei reagenti, dei contravveleni, delle difese immunitarie che non hanno fatto perdere nel disastro la speranza nella politica, che hanno tenuto viva la prospettiva di un cambiamento.

Si dirà: e allora? U s ved che e Signurèn u ia dè piò giudizie. Può darsi (anzi, a volte, osservando certi contorsionismi nostrani viene da dire: è molto probabile). Però c’è anche dell’altro ed ha a che fare con la qualità del dibattito pubblico di Cattolica, con la capacità di una vasta fascia della cittadinanza cattolichina di dibattere con passione i problemi della vita del proprio Comune, chiedendone conto, partecipando, confrontandosi nei numerosi incontri pubblici di vario argomento che hanno impreziosito la vita pubblica di Cattolica negli ultimi trenta anni.

Già, gli incontri pubblici, le conferenze, i dibattiti sono stati e sono delle palestre per creare consapevolezza e diffondere informazione. Ecco cosa ci è mancato in questi anni: uno spazio per la discussione pubblica, per fare crescere la consapevolezza politica e democratica, per donare alle nuove generazioni occasioni di confronto su temi della vita politica, culturale contemporanea.
Noi marignanesi non siamo proprio abituati al confronto, ci manca il gusto della discussione pubblica, ogni critica è vista sempre con sospetto come attacco subdolo al proprio orticello. In questi anni ci siamo illusi che sarebbero bastati il panem della zona artigianale e i circenses estivi per fare diventare comunità un paese sempre più disarticolato e frammentato. Ora però che le fabbriche sono in crisi e che i circenses con la gente in cassa integrazione sono diventati francamente insostenibili, proprio ora servirebbero parole nuove per indicare una direzione altra ad un paese disorientato che per andare avanti non sa far di meglio che aggrapparsi ai riti dell’ideologia che fu o alle sirene dell’opportunismo che è.
(A sim mes propri mel, ac mitim a parlè ben ad quii dla Catolga!)

Cosa ne pensate gente? Il dibattito (pubblico) è aperto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Buon Pomeriggio, non so se state ricevendo mail all'indirizzo di posta elettronica, se così non fosse il dibattito (pubblico) langue. Forse l'esempio cattolichino non entusiasma?