mercoledì 26 agosto 2009

LETTERA AL PRESIDENTE NAPOLITANO

Pubblichiamo questa bella lettera aperta di Sandra Talacci dell'Associazione Papa Giovanni XXIII al Presidente Napolitano sull'approvazione del cosiddetto "pacchetto sicurezza".
Gentile Presidente Giorgio Napolitano,

mi permetta, quella legge (sulla sicurezza) non la doveva firmare.

Come ha detto Monsignor Agostino Marchetto “porterà molto dolore”; come hanno ripetutamente detto tante associazioni cattoliche, quotidianamente impegnate con la gente, quella più sofferente, “ è una legge inefficace e ingiusta”; come hanno detto tanti professionisti , medici , giudici, avvocati “è una legge totalmente inefficace, non si può fare distinzione davanti alla malattia e alla cura”; come hanno detto gli organismi Onu in linguaggio diplomatico “è una legge che preoccupa contiene elementi di razzismo”; come hanno ripetutamente detto in molti, “questa legge non deve passare”.

E ora tutto il dolore che questa legge porterà su persone totalmente inermi, provate dalla fame, dalla sete, dalla guerra e dalla disperazione, dal silenzio colpevole e consapevole dei media, quel dolore ora ha tante firme fra cui la sua, mi spiace Signor Presidente.

Non voglio essere irriverente nei Suoi confronti, mi scusi, sia per la carica che ricopre, sia per la simpatia che la sua persona esprime, ma mi permetta in tanti avevamo sperato in un suo atto di coraggio, non avevamo aspettative di intelligenza e coscienza sui ministri che hanno sostenuto questa legge e neanche sul Presidente del Consiglio, ma su di Lei si.

La ringrazio per la lettera che ha accompagnato la sua firma, sicuramente un richiamo forte, ma non sarà sufficiente a mitigare l’impatto che essa avrà sulla società, sulle persone “perbene”, e sugli immigrati. E se tanto dolore ha accompagnato la vita di tante persone fin dal suo nascere, con questa legge, Lei sa, che da ora abbiamo aggiunto dolore.

Lei sa anche che questa legge è passata nel nome della folle, folle corsa del popolo della lega, e il governo soggiogato dalla “popolarità leghista” non poteva non compiacerla (appena nella maggioranza c’è stato un seppur breve sussulto di coscienza, la Lega non ha tardato a chiedere la fiducia ed a minacciare le dimissioni), un governo che cammina con i sondaggi in mano, con una maggioranza continuamente e spavaldamente messa in mostra, e anche questa legge come altre serviva per mantenere “l’indice di gradimento”.

Come italiana sono contenta di vivere in uno stato democratico di cui Lei è il Presidente, dove la maggioranza governa, ma come cristiana sono “costretta” a diffidare o meglio a riflettere bene (con la testa e con il cuore) su quello che è “volontà di popolo”, è stata la “volontà di popolo” a mettere in croce Gesù!

Non sempre la maggioranza ha ragione.

E ora che faremo? Non so gli altri ma io come cristiana penso che non si possa rispettare questo disegno di legge nelle parti inerenti all’immigrazione, e l’obiezione è l’unica cosa che resta.

Si l’obiezione, quella cosa così superata come forse pensavamo fosse superata l’idea di persone di serie a e b, idee razziste ecc…., si l’obiezione quella di Don Milani, l’obiezione spero sia la risposta di tutti coloro che sono cristiani o comunque credono e si riconoscono nei valori del diritto e della fratellanza.

Cosa dovrebbe fare d’ora in poi un medico che fa nascere un figlio di fratello “clandestino”? Dovrebbe non permettere il riconoscimento anagrafico e far cadere nell’invisibilità questo piccolo e con lui migliaia di bambini?

Cosa dovrebbe fare un prete alla cui porta bussa un poveraccio, magari scuro di pelle e gli chiede un pezzo di pane e un posto per la notte? Dovrebbe in nome della legge respingerlo o nel nome di Dio accoglierlo?

Cosa dovrebbero fare quelle tante associazione cattoliche, che ogni sera con le “unità di strada della solidarietà” ben diverse dalle “ronde leghiste della legalità” passano a raccogliere chi è sulla strada per dare un pasto caldo, una doccia e un posto per dormire, per scongiurare il freddo della notte, i malintenzionati e forse da domani le ronde leghiste? Lasciarli tutti in strada così capiscono che in Italia deve venire solo chi lavora?

Cosa dovrebbe fare un direttore scolastico che vive in un Paese dove almeno la scuola dovrebbe essere garantita per tutti ( tutti o tutti i bianchi?) e d’ora in poi potrebbe essere condizionato (dai genitori, o dai colleghi insegnanti, o ….) a rifiutare i bambini extracomunitari? Perché è giusto che anche loro imparino dall’inizio che devono tornare nel loro paese e che in Italia non c’è posto per tutti e quindi anche nella scuola?

Ora è già scoppiata la contraddizione sulle badanti! L’ipocrisia non ha limiti, si ragiona sempre e solo tutto in funzione dei nostri interessi e dei bisogni, il resto è dettaglio. Peccato che in quel resto c’è la vita e la morte di tante persone.

Quando sui giornali ho visto che Lei aveva promulgato è stato per me un duro colpo. Come donna, come mamma, come cristiana e come italiana.

Avevo sperato, avevamo in tanti sperato.

Non so quale sia stata la sua valutazione, forse ha pensato che il bene che la legge portava era maggiore del dolore che essa stessa avrebbe arrecato, non so.

Ma so che da domani, ancora di più di oggi, ogni volta che incontrerò un “lavavetri” e un suo fratello in condizioni simili, le parole di san Vincenzo De Paoli e di altri maestri di vita che ho avuto la fortuna di incontrare nella vita saranno l’unico riferimento che ho “ ….solo, solo per il tuo amore soltanto i poveri perdoneranno il pane che tu dai a loro”.

Da domani dovremo farci perdonare molto, molto di più.

Sandra Talacci

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non credo abbia minimamente fatto una valutazione sul bene o sul male che essa avrebbe arrecato, ma se, sulla base dei compiti che gli assegna la costituzione, dovesse promulgarla. Se avesse fatto altre considerazioni, come quelle che riporti, avrebbe, a mio avviso sbagliato. enrico p