venerdì 8 aprile 2011

INCONTRO PALAZZO CORBUCCI

Mercoledì 6 aprile 2011 è stato illustrato ai capigruppo dall’Amministratore Cenci e dai suoi collaboratori il bilancio di esercizio 2010 della società Porta della Valconca s.r.l., che gestisce Palazzo Corbucci.


Nel 2010 si è verificata una perdita di euro 25.354,39. I costi ammontano ad euro 25.862,21, mentre i ricavi ad euro 507,82. I costi riguardano fondamentalmente la gestione della società, a parte qualche spesa per pratiche una tantum, coma una richiesta di contributo presentata alla Soprintendenza. Tra le spese spicca il compenso dell’Amministratore che ammonta ad euro 13.500,00 (+ oltre euro 1.600,00 di contributi).


Le parcelle dei professionisti ad ora liquidate ammontano ad euro 45.000,00.


Nel 2010 è stato attivato il primo stralcio dell’intervento di ripristino del tetto del Palazzo per un costo di circa euro 150.000,00. L’intervento è finanziato con oneri di urbanizzazione per euro 75.000,00 dal Comune e per euro 75.000,00 con un mutuo contratto dalla società.


Questo primo stralcio dovrebbe essere concluso entro luglio 2011. Dal 2011 la società dovrà pagare anche la rata del mutuo che ammonta ad euro 25.000,00 all’anno. Si presume pertanto che i costi fissi di gestione si aggireranno dal 2011 intorno ad euro 50.000,00.


In assenza di altre entrate, emerge dunque il tema della inevitabile chiusura della società. Anche perché il costo complessivo dell’intervento di ripristino del tetto ammonta ad euro 375.000,00. Inoltre, il comma 32 dell’art.14 del decreto legge 31 maggio 2010 n.78 (decreto Tremonti) prevede che i Comuni con popolazione inferiore a 30.000 abitanti devono mettere in liquidazione o cedere le partecipazioni delle società già costituite alla data di entrata in vigore del decreto se queste hanno avuto perdite nei tre anni precedenti (2011-2013).


Abbiamo ribadito la necessità di un piano finanziario complessivo che tenga conto sia del recupero di Palazzo Corbucci che della sua successiva gestione. Con l’aria che tira, visto che si è acquisito un edificio del genere senza fare una stima preventiva dei costi a carico del Comune per il recupero, questo è un adempimento imprescindibile. Per potere valutare obiettivamente cosa farsene di Palazzo Corbucci. La cosa paradossale infatti è che si stanno spendendo risorse pubbliche senza avere idea della destinazione futura del Palazzo.


Bisogna fare chiarezza subito per evitare che alla fine il Palazzo, restaurato con risorse pubbliche, venga frettolosamente affidato ai privati. Se queste ipotesi, come pare di intuire, sono già realtà, sarebbe opportuno esplicitarle con trasparenza nel piano finanziario e gestionale. Anche per permettere ai consiglieri comunali di farsi un’opinione chiara dell'evoluzione della vicenda, considerato che della Commissione consiliare deputata a trattare questa pratica si sono perse le tracce. Per il momento, consigliamo estrema prudenza nella gestione della spesa, a cominciare dal compenso dell’Amministratore.


Per quanto ci riguarda, se le cose restano così, auspichiamo una veloce chiusura della società. In questo quadro, è evidente che non sarà d'altra parte indolore per il bilancio del Comune assumere la gestione diretta del Palazzo. La scelta sbagliata di acquisire Palazzo Corbucci a scatola chiusa, senza sapere quante risorse sarebbero state necessarie per recuperarlo e per gestirlo, sta mostrando sempre più i suoi grossi limiti.

5 commenti:

MENTELOCALE ha detto...

Riportiamo un commento inviato oggi al post "Seconda riunione su Palazzo Corbucci" del 14 marzo 2010:

Sono Claudia Corbucci ed ho passato tanti giorni della mia infanzia nel palazzo dei miei bisnonni e nonni. Purtroppo la fine del palazzo è quella più lontana dai sentimenti di noi familiari. Vedere che alla fine è il comune che lo sta ristrutturando è quasi un piacere, ma sapere che al suo interno c'è il progetto di apportare così tante trasformazioni e stravolgimenti è assurdo. Negozi, bar, appartamenti....ma con che mentalità si gestiscono queste cose??

11 aprile 2011 12:23

Anonimo ha detto...

infatti non si capisce che cosa vogliano farci. anch'io sono molto in pena sul futuro del palazzo, già abbiamo perso una piscina! e adesso anche il palazzo! ma il bene pubblico che fine ha fatto?

Anonimo ha detto...

secondo me la domanda più semplice e più seria da fare sulla vicenda del Palazzo gestito dalla società è: "a chi giova?" cosa è successo grazie alla società che non potesse accadere grazie al comune?
alla fine le operazioni contabili e socetarie per aggirare il patto spostano il problema non lo risolvono.
e allora a chi giova? la risposta sta nelle voci di spesa della società!

Anonimo ha detto...

la veria storia del palazzo è diversa, molti lo sanno, ma la domanda della anonimo del 15 aprile ore 15,39 chiede una risposta ! chi può rispondere? tre persone. Il Sindaco Bianchi, il Super-tecnico Battazza e l Architetto con lo studio vicino alla supermecato della Coop a Montalbano.
Se poi si vuole, fate una chiamata alla sovraintendenza.

Anonimo ha detto...

ma volete sapere l assurdo degli assurdi? la cavolata delle cavolate?...... sistemiamo, parlo al plurale perchè si usano i soldi dei contribuenti, il tetto del palazzo, palazzo cui poi non possiamo accedervi perchè è pericolante, mente non si procede nel sistemare il tetto del teatro, teatro nel quale ci sono manifestazioni, spettacoli,ecc ridotto molto male.

.. ,ma andiamo al bar !