Nel consiglio comunale di lunedì
1° luglio si è parlato molto del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi
(TARES). La maggioranza ha approvato il piano finanziario del servizio di
gestione dei rifiuti, il Regolamento e le tariffe della TARES per l’anno 2013. MENTELOCALE ha votato contro per le
seguenti ragioni.
1)
Piano
finanziario servizio gestione rifiuti
Il costo del servizio di gestione dei rifiuti per il 2013 è
stimato in euro 1.618.464,25, di cui euro 1.403.466,63 vanno ad Hera per la
gestione ed euro 214.997,62 vanno al Comune per i costi di gestione del tributo
e per il servizio aggiuntivo di spazzamento e lavaggio strade. A questo importo
vanno sottratti la quota di contributo da parte del MIUR per le istituzioni
scolastiche, pari ad euro 4.365,34, e la quota stimata di tassa che il Comune
fa gravare sul suo Bilancio per le esenzioni/agevolazioni, pari ad euro
36.225,00.
Il costo complessivo non è sensibilmente
inferiore allo scorso anno (euro 1.626.087,27)
nonostante la previsione della diminuzione della produzione dei rifiuti. Vi è
stato un aumento dei costi anche quest’anno dell’1,5% (circa dell’8% in 3 anni)
e vi è anche un aumento dei proventi del tributo (nel 2012 di euro 1.535.005,61,
euro 1.577.873,91 attesi
nel 2013)
Considerato che già il costo del
servizio appare elevato se si tiene in considerazione la diminuzione della
produzione di rifiuti (-8,22% nel 2012 rispetto al 2011) e il sia pur timido
aumento della raccolta differenziata(60,34% nel 2012 rispetto al 59,91% del
2011), sarebbe opportuno che il Comune evitasse di aumentarlo ulteriormente con
propri costi di personale – come i costi di spazzamento e lavaggio strade per
oltre euro 60.000,00, già svolti dal gestore - che contribuiscono ad
appesantire le tariffe a carico dei cittadini. Nel 2013 i costi del comune sono
pari ad euro 214.997,62, mentre
nel 2012 erano pari a circa euro 144.000,00.
2)
Regolamento
TARES
Abbiamo proposto di eliminare il
comma 5 dell’art.27 del Regolamento TARES proposto perché non sembra legittimo
inserire un limite di spesa per le riduzioni per le ditte che dimostrano
l’effettiva e corretta destinazione al recupero di rifiuti assimilati.
Abbiamo inoltre proposto di
introdurre all’art.28 comma 1 una lettera e) relativa alla previsione di
agevolazioni per famiglie a basso reddito con più di 3 componenti.
3) Tariffe TARES
Dall’esame delle tariffe delle
utenze domestiche emerge infatti che sono
previsti aumenti consistenti rispetto alle tariffe TARSU per le famiglie
numerose e che abitano in alloggi di superficie modesta.
Nel calcolo delle tariffe delle
utenze domestiche della TARES viene infatti considerato non solo la superficie
dell’alloggio (come accadeva con la TARSU), ma anche il numero dei componenti
il nucleo familiare.
Naturalmente, la TARES non si
riferisce all’effettiva produzione di rifiuti di ogni nucleo familiare, ma effettua
una presunzione della produzione dei rifiuti calcolata sul numero dei
componenti e su determinati coefficienti prestabiliti.
In questo modo, però, si rischia
di penalizzare fortemente le famiglie numerose, considerata anche l’elevata pressione
tributaria, con le aliquote IMU e IRPEF che a San Giovanni sono già dal 2012 al
massimo, e l’aumento del costo dei beni di consumo.
Facendo delle simulazioni, si può
notare ad esempio come un nucleo familiare di 5 persone che vive in un alloggio
di 70 mq subisce un aumento del 109% rispetto al 2012 (da euro 127,19 ad euro
266,31).
Al contrario, un nucleo familiare
di 2 persone che vive in una villetta di 150 mq avrà un risparmio del 37%
rispetto al 2012 (da euro 272,55 ad euro 171,35).
Per quanto riguarda le utenze non
domestiche (la cui tariffa si calcola in base alla superficie del locale e a
determinati coefficienti che misurano la potenzialità di produzione del rifiuto),
con la TARES subiranno aumenti molto consistenti rispetto alle tariffe TARSU
2012 gli esercizi pubblici (ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub,
mense, birrerie, bar, caffè, pasticcerie) ed alcuni negozi del settore
alimentare (ortofrutta, pescherie, pizza al taglio, banchi di mercato generi
alimentari) oltre ai negozi di fiori e piante.
Un negozio di frutta e verdura di
50 mq può avere un aumento del 304% rispetto al 2012 (da euro 256,91 ad euro
1.037,27). Un ristorante di 185 mq con la TARES può avere un aumento del 160%
rispetto alla tariffa TARSU 2012 (da euro 1.1149,44 ad euro 2.985,97).
Bisogna poi precisare che a
questi importi va aggiunto una maggiorazione di euro 0,30 al mq, riferita ai
costi dei cosiddetti servizi indivisibili come l’illuminazione pubblica, che il
cittadino dovrà versare direttamente allo stato.
Al contrario, aumenti più
contenuti sono previsti per i supermercati, le panetterie, le macellerie e i
negozi di salumi e formaggi e di generi alimentari. Consistenti riduzioni
invece sono previste per le banche che non vengono più accorpate nella classe
degli studi professionali e degli uffici commerciali.
Riteniamo che per avere un
sistema di tariffe più giusto basato sull’effettiva produzione di rifiuti
occorra passare dal sistema e-gate ad un diverso sistema di gestione dei
rifiuti come il porta a porta che oltre a permettere di raggiungere livelli
elevati di raccolta differenziata consentirebbe di misurare l’effettiva produzione
di rifiuti di ogni utenza.
È comunque opportuno, per cercare
di compensare l’aumento della tariffa per le famiglie, introdurre un sistema di
esenzioni/riduzioni/agevolazioni, non presente nella proposta di regolamento
TARES approvata in consiglio, per le famiglie numerose a basso reddito e
calcolare la quota variabile della tariffa per le famiglie numerose con più di
3 componenti applicando i coefficienti minimi di produzione del rifiuto e
non quelli medi.
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