sabato 6 luglio 2013

Cinquantunesimo consiglio (TARES)


Nel consiglio comunale di lunedì 1° luglio si è parlato molto del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES). La maggioranza ha approvato il piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti, il Regolamento e le tariffe della TARES per l’anno 2013. MENTELOCALE ha votato contro per le seguenti ragioni.

1)      Piano finanziario servizio gestione rifiuti
Il costo del servizio di gestione dei rifiuti per il 2013 è stimato in euro 1.618.464,25, di cui euro 1.403.466,63 vanno ad Hera per la gestione ed euro 214.997,62 vanno al Comune per i costi di gestione del tributo e per il servizio aggiuntivo di spazzamento e lavaggio strade. A questo importo vanno sottratti la quota di contributo da parte del MIUR per le istituzioni scolastiche, pari ad euro 4.365,34, e la quota stimata di tassa che il Comune fa gravare sul suo Bilancio per le esenzioni/agevolazioni, pari ad euro 36.225,00.
Il costo complessivo non è sensibilmente inferiore allo scorso anno (euro 1.626.087,27) nonostante la previsione della diminuzione della produzione dei rifiuti. Vi è stato un aumento dei costi anche quest’anno dell’1,5% (circa dell’8% in 3 anni) e vi è anche un aumento dei proventi del tributo (nel 2012 di euro 1.535.005,61, euro 1.577.873,91 attesi nel 2013)
Considerato che già il costo del servizio appare elevato se si tiene in considerazione la diminuzione della produzione di rifiuti (-8,22% nel 2012 rispetto al 2011) e il sia pur timido aumento della raccolta differenziata(60,34% nel 2012 rispetto al 59,91% del 2011), sarebbe opportuno che il Comune evitasse di aumentarlo ulteriormente con propri costi di personale – come i costi di spazzamento e lavaggio strade per oltre euro 60.000,00, già svolti dal gestore - che contribuiscono ad appesantire le tariffe a carico dei cittadini. Nel 2013 i costi del comune sono pari ad euro 214.997,62, mentre nel 2012 erano pari a circa euro 144.000,00.

2)      Regolamento TARES
Abbiamo proposto di eliminare il comma 5 dell’art.27 del Regolamento TARES proposto perché non sembra legittimo inserire un limite di spesa per le riduzioni per le ditte che dimostrano l’effettiva e corretta destinazione al recupero di rifiuti assimilati.
Abbiamo inoltre proposto di introdurre all’art.28 comma 1 una lettera e) relativa alla previsione di agevolazioni per famiglie a basso reddito con più di 3 componenti.
3)      Tariffe TARES
Dall’esame delle tariffe delle utenze domestiche emerge infatti  che sono previsti aumenti consistenti rispetto alle tariffe TARSU per le famiglie numerose e che abitano in alloggi di superficie modesta.
Nel calcolo delle tariffe delle utenze domestiche della TARES viene infatti considerato non solo la superficie dell’alloggio (come accadeva con la TARSU), ma anche il numero dei componenti il nucleo familiare.
Naturalmente, la TARES non si riferisce all’effettiva produzione di rifiuti di ogni nucleo familiare, ma effettua una presunzione della produzione dei rifiuti calcolata sul numero dei componenti e su determinati coefficienti prestabiliti.
In questo modo, però, si rischia di penalizzare fortemente le famiglie numerose, considerata anche l’elevata pressione tributaria, con le aliquote IMU e IRPEF che a San Giovanni sono già dal 2012 al massimo, e l’aumento del costo dei beni di consumo.
Facendo delle simulazioni, si può notare ad esempio come un nucleo familiare di 5 persone che vive in un alloggio di 70 mq subisce un aumento del 109% rispetto al 2012 (da euro 127,19 ad euro 266,31).
Al contrario, un nucleo familiare di 2 persone che vive in una villetta di 150 mq avrà un risparmio del 37% rispetto al 2012 (da euro 272,55 ad euro 171,35).
Per quanto riguarda le utenze non domestiche (la cui tariffa si calcola in base alla superficie del locale e a determinati coefficienti che misurano la potenzialità di produzione del rifiuto), con la TARES subiranno aumenti molto consistenti rispetto alle tariffe TARSU 2012 gli esercizi pubblici (ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub, mense, birrerie, bar, caffè, pasticcerie) ed alcuni negozi del settore alimentare (ortofrutta, pescherie, pizza al taglio, banchi di mercato generi alimentari) oltre ai negozi di fiori e piante.
Un negozio di frutta e verdura di 50 mq può avere un aumento del 304% rispetto al 2012 (da euro 256,91 ad euro 1.037,27). Un ristorante di 185 mq con la TARES può avere un aumento del 160% rispetto alla tariffa TARSU 2012 (da euro 1.1149,44 ad euro 2.985,97).
Bisogna poi precisare che a questi importi va aggiunto una maggiorazione di euro 0,30 al mq, riferita ai costi dei cosiddetti servizi indivisibili come l’illuminazione pubblica, che il cittadino dovrà versare direttamente allo stato.
Al contrario, aumenti più contenuti sono previsti per i supermercati, le panetterie, le macellerie e i negozi di salumi e formaggi e di generi alimentari. Consistenti riduzioni invece sono previste per le banche che non vengono più accorpate nella classe degli studi professionali e degli uffici commerciali.
Riteniamo che per avere un sistema di tariffe più giusto basato sull’effettiva produzione di rifiuti occorra passare dal sistema e-gate ad un diverso sistema di gestione dei rifiuti come il porta a porta che oltre a permettere di raggiungere livelli elevati di raccolta differenziata consentirebbe di misurare l’effettiva produzione di rifiuti di ogni utenza.
È comunque opportuno, per cercare di compensare l’aumento della tariffa per le famiglie, introdurre un sistema di esenzioni/riduzioni/agevolazioni, non presente nella proposta di regolamento TARES approvata in consiglio, per le famiglie numerose a basso reddito e calcolare la quota variabile della tariffa per le famiglie numerose con più di 3 componenti applicando i coefficienti minimi di produzione del rifiuto e non quelli medi.

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