venerdì 1 gennaio 2010

CONSUMO DI SUOLO, CANCRO D'ITALIA

Il consumo di suolo ha raggiunto in Italia dei livelli insopportabili. Ma a San Giovanni non scherziamo.

Dal recente studio dell’arch. Paolo Berdini emerge che nel periodo 1995-2006 in Italia sono stati consumati 750.000 ettari di suolo:
390.000 ettari per il residenziale, 210.000 ettari per il comparto produttivo, 150.000 ettari per le infrastrutture (http://www.eddyburg.it/article/articleview/14222/0/164/).

In pratica, in undici anni è stata coperta dal cemento e dall’asfalto una regione grande come l’Umbria e ogni anno scompare sotto il cemento e sotto l’asfalto una città grande come Ravenna.

Questi inquietanti dati sono confermati anche dal primo rapporto sui consumi di suolo presentato il 7 luglio 2009 dall'Osservatorio Nazionale sul Consumo di Suolo (ONCS), costituito dall’Istituto nazionale di urbanistica (Inu), Legambiente e dal Dipartimento architettura e pianificazione (DiAP) del Politecnico di Milano. Secondo questo rapporto ogni giorno 200.000 metri quadrati di suolo vengono mangiati dal cemento che avanza nel bacino del Po (http://www.inu.it/attivita_inu/download/Spreco_territorio/ONCS-MILANO_05lug09.pdf).

In particolare, in Emilia Romagna su un arco temporale esteso dal 1976 al 2003, il territorio urbanizzato è quasi raddoppiato, passando dal 4,8 al 8,5% della superficie regionale, mentre ancora maggiore è stata la perdita di aree agricole: ben 198.000 ettari, l'intera superficie media di una delle 9 province emiliano - romagnole.

Tra le province emiliano - romagnole la Provincia di Rimini è quella che ha il coefficiente di copertura urbanizzata più elevato sia nel 1994 (era all’11,9%) che nel 2003 (dove era già passato al 19,3%). Il coefficiente di copertura agricola che era al 78,2% nel 1994 è passato al 69% nel 2003.

A San Giovanni con il P.R.G. vigente in vigore dal 1997 sono stati consumati ad oggi 1.203.701,04 mq. di superficie territoriale per uso residenziale, cioè oltre 120 ettari, 819.583,90 mq. per uso produttivo, 47.711,43 mq. per depositi automezzi / rottami, 159.017,63 mq. per commerciale/direzionale/ricettivo e 397.478,25 mq. per il golf, il centro ippico e il laghetto per pesca sportiva. Si tratta di un consumo totale di 2.627.492,25 mq. di superficie territoriale pari a 263 ettari, cioè oltre 2 Km. quadrati e mezzo.

Con il nuovo P.S.C. l’amministrazione Bianchi prevede di consumare per l’uso residenziale ulteriori 354.969,07 mq. (compreso il non attuato del vecchio P.R.G., cioè il compartone e qualche compartino a Santa Maria e Montalbano). Insomma, solo per uso residenziale si prevede un consumo di ca. 36 ettari di superficie territoriale / fondiaria. Al compartone storico di 18 ettari in pratica vogliono aggiungere un altro compartone di altri 18 ettari diffuso però sul territorio per soddisfare le varie promesse elettorali. Alla faccia della città compatta e della lotta contro lo sprawl!

Ma non è finita qui. La previsione della nuova piattaforma logistica ammonta a 474.000 mq., con una quota di circa due terzi da destinarsi a funzioni produttive (330.000 mq.). Il 30% della superficie territoriale è destinato ad aree pubbliche con funzione di riduzione dell’impatto ambientale e paesaggistico. A questo vanno aggiunti 50.185,42 mq. di altri insediamenti produttivi tra non attuato del vigente P.R.G. e nuovi interventi per un totale di 524.185,42 mq., cioè oltre 52 ettari di superficie territoriale.

C’è poi l’ambito del commerciale/direzionale/ricettivo a cui, tra non attuato e nuovi insediamenti, si prevede di sacrificare altri 111.759,52 mq. di superficie territoriale / fondiaria, cioè altri 11 ettari.

Infine, l’amministrazione Bianchi con il nuovo P.S.C. intende regalare al golf ed al centro ippico un incremento del 50% rispetto alle potenzialità vigenti da attuare (362.301,41 mq.), “quale riserva per la crescita futura, anche se l’eventuale attivazione di tale potenzialità sarà valutata con il Piano Operativo Comunale e solo ad esaurimento delle potenzialità in essere”. È previsto inoltre un regalino ulteriore di 1200 mq. di SC (superficie complessiva) nel Regolamento Urbano Edilizio “a completamento delle attività sportive e ricreative già presenti sul territorio comunale”. La superficie territoriale / fondiaria che quindi si prevede di consumare in prevalenza per il golf ed il centro ippico tra non attuato e nuovi interventi ammonta a 759.779,66 mq., cioè circa 76 ettari.

Senza contare l’ulteriore consumo di suolo derivante dagli eventuali accordi di perequazione urbanistica e ambientale previsti nel P.S.C. (per l’ex frantoio Asmara, per la fornace, per il complesso di Madonna del Monte …) e dalle eventuali infrastrutture (variante alla S.P. 58, terza corsia dell’autostrada, depuratore di vallata…), si arriva almeno ad una previsione totale di 175 ettari, cioè quasi 2 Km. quadrati di territorio consumabile nei prossimi quindici anni.

Di fronte a queste previsioni ci si rende conto che a San Giovanni ancora non è stata fatta una riflessione seria sul riuso e sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e sulla tutela del territorio agricolo. C’è un evidente ritardo culturale se si continua a puntare tutto su un modello di sviluppo edilizio sfrenato e sull’invasione della campagna da parte della città. Sembra che non ci sia consapevolezza del fatto che il suolo è una risorsa ambientale non rinnovabile che occorre salvaguardare per le future generazioni e valorizzare per il miglioramento della qualità di vita della popolazione e lo sviluppo sociale ed economico del territorio.

La commissione sul compartone e sul P.S.C. dovrebbe cominciare a discutere di questi argomenti strategici, cercando di individuare delle proposte lungimiranti per la tutela dell’interesse pubblico da sottoporre al Consiglio ed ai cittadini marignanesi, senza perdersi dietro all’analisi parcellizzata di interessi particolari di singoli gruppi immobiliari con entrature più o meno forti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

la logica è una sola: "Finchè si può urbanizzare urbanizziamo, la tutela del territorio la lasciamo agli altri. Comunque i problemi nasceranno quando noi saremo altrove"
Alla faccia della coscienza civile e politica che dovrebbe essere la guida di ogni buon amministratore!