mercoledì 20 gennaio 2010

SECONDA SEDUTA COMMISSIONE COMPARTONE E PSC

Un clima più disteso ha consentito lo svolgimento costruttivo della seduta del 16 gennaio 2010 ed anche l’introduzione di ragionamenti alternativi sul possibile ridimensionamento del compartone.

In apertura della seduta MENTELOCALE ha proposto di svolgere come Commissione un’attività culturale ed informativa a favore dei cittadini sulla pianificazione territoriale ed una mostra sui vari progetti del compartone realizzati nel corso degli anni.

In particolare, MENTELOCALE propone di invitare per una conferenza pubblica il sindaco del Comune di Cassinetta di Lugagnano (MI) Domenico Finiguerra che ha promosso un piano regolatore a crescita zero, senza ulteriori nuovi insediamenti, puntando sulla rigenerazione urbana e sul recupero dell’esistente. Morelli si è detto favorevole. Verificherà con il suo gruppo.

Si è poi cominciato ad entrare nel merito delle osservazioni presentate sulla delibera n.36/2009, relativa alla variante ed al P.U.C. del compartone, cominciando da quelle presentate dalla Nuova San Giovanni s.r.l.. La proposta di MENTELOCALE di cominciare dall’osservazione della Provincia di Rimini del 4 giugno 2009 e dall’Accordo di Pianificazione sul PSC del 14 aprile 2009, per avere da subito un quadro globale della questione, non è stata accolta. Questi documenti verranno esaminati in seguito. Sono state anche consegnate in anteprima delle integrazioni alle osservazioni presentate dalla Nuova San Giovanni s.r.l. tra natale e capodanno che verranno valutate successivamente.

Per quanto riguarda le osservazioni della Nuova San Giovanni s.r.l. – finalizzate sostanzialmente a rendere l’intervento il più possibile redditizio - si è notata l’inquietante tendenza della maggioranza a ritornare sui propri passi, anche a costo di smentire alcuni importanti contenuti dell’emendamento che il PD stesso aveva fatto inserire nella delibera 36/2009 per recuperare i voti dei tre dissidenti Bucci, Clementi e Petrucci che avevano votato contro la prima delibera di adozione del compartone nel febbraio 2009.

Le aperture più eclatanti riguardano le richieste della Nuova San Giovanni s.r.l. di potere realizzare il centro commerciale nel primo stralcio ed il parco urbano in più stralci. Nell’emendamento del PD del 7 aprile 2009 è scritto invece proprio il contrario: parco urbano tutto e subito sin dal primo stralcio e centro commerciale solo dal secondo stralcio.

Sembra comunque che il PD per ora non intenda cedere sulla richiesta della Nuova San Giovanni s.r.l. di potere realizzare appartamenti di 28 mq. e con minori requisiti energetici in modo da effettuare ulteriori risparmi. Atteggiamento possibilista invece rispetto alle richieste di potere utilizzare il PVC o l’alluminio invece del legno per i serramenti e gli infissi ed altri materiale invece del laterizio faccia vista. Si pensa di trovare un accordo sulla richiesta di piantare alberi con il diametro di 6 cm. invece di 18 – 20 cm. La richiesta di ulteriori 1364 mq. di superficie complessiva sarebbe un falso problema in quanto (bontà loro) è già compresa negli atti.

MENTELOCALE si oppone all’accoglimento di queste osservazioni in quanto motivate unicamente dalla logica del profitto senza alcun riguardo per la qualità degli edifici e dell’impatto ambientale e sociale dell’intervento. È comunque particolarmente grave accogliere la richiesta della Nuova San Giovanni s.r.l. di realizzare il parco per stralci e di realizzare il centro commerciale sin dal primo stralcio. A tutto, del resto, c’è un limite. Non ci si può sempre calare le braghe. Lo chiedono anche i 1126 cittadini marignanesi che hanno firmato la petizione NO AL COMPARTONE.

Sono state poi esaminate le osservazioni congiunte di Rifondazione comunista e di Sinistra critica. L’osservazione sulla non riduzione da parte della variante della capacità insediativa del P.S.C. ha dato modo di ricordare che nell’Accordo di pianificazione con la Provincia è scritto a chiare lettere che occorre riconsiderare la concentrazione di carico urbanistico così elevata in un unico quadrante urbano come il compartone. La successiva osservazione sull’inopportunità di realizzare un ulteriore supermercato a San Giovanni è stata l’occasione per cominciare a ragionare sulla possibilità di ricollocare sul territorio la superficie commerciale del compartone, anche per offrire maggiore servizi alle frazioni, evitando che una struttura di così grandi dimensioni possa risultare dannosa per il tessuto commerciale del paese.

Infine, si è cominciato ad esaminare le osservazioni di MENTELOCALE. La maggioranza, naturalmente, ritiene che la delibera sia a posto dal punto di vista amministrativo e che l’interesse pubblico sia garantito dalle opere realizzate (anche se il parco è stato ridimensionato e l’asilo interaziendale non si farà più nel compartone, ma in via Paradiso, spostando la scuola materna del capoluogo in un nuovo edificio da fare a fianco dell’attuale scuola media …). Ma l’interesse pubblico non significa solo opere che come la strada di gronda sono a diretto beneficio del compartone. Significa anche motivare in che senso la comunità di San Giovanni trarrà beneficio dal compartone. La comunità, non una società privata. Ma questo la delibera 36/2009, intrattenendosi piuttosto sulle vicende delle negoziazioni con il privato, non lo motiva per nulla.

In conclusione, c’è stata l’occasione di confrontarsi nel merito delle posizioni contrapposte. A volte può capitare che una soluzione soddisfacente per il paese sia sotto gli occhi di tutti, ma che non a tutti convenga farla emergere pubblicamente. Se infatti si parte dalla considerazione che l’amministrazione mai e poi mai metterà in discussione i diritti edificatori del privato, anche in presenza di una giurisprudenza consolidata, si intuisce che questa posizione può avere anche esiti diversi dal costruire 500 appartamenti nel comparto C2-4. Forse il non attuato del vecchio P.R.G. – cioè, in pratica, il compartone – è sufficiente per fare un P.S.C. senza ulteriore nuovo consumo di territorio. Si tratta allora di trovare le modalità più opportune per ripensare il compartone nel P.S.C. riducendone (come chiede la provincia) il carico urbanistico in un unico quadrante urbano e salvaguardando il diritto dei cittadini marignanesi a non vedere stravolto il proprio territorio da un insediamento decisamente fuori scala. Sembra che non sia una cosa semplice passare dal “compartone” al “compartino”. Ma chi ha detto che le soluzioni più sensate siano quelle più facili?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

VI SEGNALO IL SETTIMANALE ESPRESSO USCITO IERI VENERDI 22 GENNAIO. SI PARLA DI COMUNI "VERDI" E DELLA SCELTE VIRTUOSE A PAGINA 62..... STOP AL COMPARTONE !!!!

Anonimo ha detto...

Le richiesta avanzate dalla società Nuova San Giovanni la dicono lunga sui veri interessi che stanno e delle reali intenzioni di queste persone. Diciamolo a molti non interessa un fico secco del parco, del verde, della vivibilità, dell'impatto ambiantale ecc ecc l'importante è speculare al massimo.
Ricordo che i compagni in regione e gli altri compagni provincia e nei comuni a pioggia di fatto hanno reso impossibile l'applicazione del piano casa del governo nella nostra regione per non parlare della provincia di Rimini. Sapete quante domande di adesione al piano casa sono state presentate fin'ora nel comune di Rimini 0. E poi dicono che vogliono fare il bene dei cittadini, se io voglio ristrutturare la mia casa (senza consumare territorio), magari renderla anche più sicura (antismica) e dare lavoro ad un'impresa perchè non posso? Solo perchè questa brillante idea non è venuta in mente ad un governo di sinistra, allora và boicottato in tutti i modi.

L.C. ha detto...

Bhe se l'anonimo fans del piano casa Berlusconi vuole fare quello che ha scritto nessuno lo impedisce. Se invece vuole allargare la propria casa (ricavando un nuovo appartamento) venendo meno ai parametri di permeabilità del suolo, distanze, standard urbanistici (con + appartamenti servono + parcheggi, verde ecc ecc, altezze e via discorrendo allora serve il paino Berlusconi.