venerdì 23 novembre 2012

Quarantaquattresimo consiglio

I soldi per abbassare l'IMU c'erano, è la volontà politica che è mancata

Dall’assestamento di bilancio, approvato nel consiglio di lunedì sera con il nostro voto contrario, abbiamo avuto conferma di quanto andiamo dicendo da aprile in merito all’inopportunità di mettere le aliquote IMU al massimo considerato il momento di crisi economica. E considerato anche il fatto che in questo modo si sarebbero introitati più soldi di quelli necessari per la spesa corrente prevista.

Dall’IMU e dal fondo sperimentale di riequilibrio (cioè dai trasferimenti che lo stato eroga ai comuni per compensare la differenza tra le entrate previste dal gettito IMU e quelle effettive) sono arrivate maggiori entrate pari ad euro 184.369,81, di cui poco più di euro 50.000,00 sono vincolate per legge all’estinzione del debito. Altri euro 30.000,00 di maggiori entrate provengono da contravvenzioni dimenticate per errore su un conto corrente per due anni. L’assestamento complessivo del bilancio si è così chiuso con una differenza positiva per il comune pari ad euro 224.000,00. I soldi per ridurre le aliquote IMU dunque c’erano dato che la diminuzione di un punto delle aliquote IMU prima casa vale euro 190.000,00. La maggioranza di centrosinistra ha però preferito utilizzare le maggiori entrate per disapplicare gli oneri di urbanizzazione dalla copertura della spesa corrente per un importo pari a euro 224.000,00 e potenziare le risorse per le manutenzioni stradali (che ora però risultano del tutto sovradimensionate). Scelta singolare, considerato che il prossimo anno non sarà più possibile utilizzare gli oneri di urbanizzazione per coprire la spesa corrente.

L’amministrazione con la seconda delibera in discussione ha poi scelto di estinguere un debito residuo di poco più di euro 49.000,00 relativo al recupero della canonica della Chiesa di Santa Lucia. Su questa pratica ci siamo astenuti, facendo notate che, dopo aver estinto questo debito, sarebbe ora di fare qualcosa di concreto per concludere il recupero effettivo della canonica.

Si è infine approvata la 3^ variazione del programma triennale 2012/2014 ed elenco annuale 2012 delle opere pubbliche. Abbiamo votato contro in quanto la copertura finanziaria dell’elenco annuale 2012 è inverosimile basata com’è quasi esclusivamente sulla previsione di circa 2 milioni di euro di alienazioni, di difficilissima attuazione a questo punto dell’anno e nell’attuale congiuntura economica. Non è un caso che il comune ad oggi abbia incassato solo poco più di euro 210.000,00 dalle alienazioni previste nel 2012. L’inopinato inserimento nell’elenco 2012 dell’intera realizzazione della nuova scuola materna – prima prevista in tre stralci - ha fatto sballare i conti e ha richiesto l’inserimento in bilancio di nuove previsioni di alienazione, come il lascito Bacchini di Santa Maria, dato che per il livello dell’indebitamento non è più possibile fare mutui. La motivazione di questa variazione starebbe nella volontà di non perdere un contributo provinciale per la scuola materna di oltre euro 400.000,00. È però pure evidente che le finanze comunali non possono saltare per aria per non perdere un contributo, sia pure importante. E che una svendita del patrimonio comunale non è comunque tollerabile.

Tutta questa faccenda ha messo in evidenza ancora una volta una certa approssimazione nella pianificazione delle opere pubbliche e nell’individuazione delle priorità sulle quali concentrare le risorse. L’elenco 2012, infatti, è ancora infarcito di interventi che difficilmente verranno realizzati come, per esempio, il restauro della ex sede comunale che costa euro 500.000,00, coperti per euro 200.000,00 con alienazioni e per euro 300.000,00 con fondi comunitari rispetto ai quali però non si hanno notizie certe.

Ai cittadini di San Giovanni è stato ripetuto che l’aumento al massimo delle aliquote dell’IMU era necessario per garantire i servizi. A questo punto, visti i dati di bilancio, bisognerebbe invece avere il coraggio di dire loro che si è scelto di portare al massimo le aliquote IMU per finanziare un faraonico piano delle opere pubbliche di incerta realizzazione. Anche se immaginiamo che non salterebbero dalla gioia.

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